Per alcuni di loro il destino - si dovesse riprendere a giocare - potrebbe essere legato all'esito dei playoff 2020. Per altri, invece, sembra quasi scontato un avvicendamento in panchina. Ecco cinque allenatori che non sono così sicuri di ritrovarsi ancora "in sella" al via della prossima stagione
MIKE D’ANTONI, HOUSTON ROCKETS | Non è certo il record — super vincente: 213 vinte, 97 perse (68.7%) da quando è a capo dei Rockets — il problema di Mike D’Antoni. Il problema è il contratto, che scade a fine stagione e che Houston non ha voluto estendergli la scorsa estate. Segnale che forse la fiducia nel suo sistema di gioco non è più così incrollabile. I playoff 2020 (dovessero ovviamente disputarsi) potrebbero decidere le sorti del “baffo”, che da un lato sembra perfetto per allenare Harden, dall'altro potrebbe pagare il suo passato ai Suns, divertenti, belli ma mai vincenti
JACQUE VAUGHN, BROOKLYN NETS | La sua — in sostituzione di Kenny Atkinson — era già una carica ad interim. Poi, dopo solo due partite allenate sulla panchina dei Nets, è arrivata la sospensione della stagione. È vero che il GM Sean Marks lo conosce bene, dai tempi degli Spurs, ma difficile che a gestire la coppia Kyrie Irving-Kevin Durant l’anno prossimo sia un allenatore con poca esperienza e — quella sviluppata — perdente (58-158 il record da capo allenatore a Orlando dal 2012 a 2015)
JIM BOYLEN, CHICAGO BULLS | La posizione di Boylen non era salda già prima, alla luce dei continui e ripetuti screzi con i suoi giocatori (su tutti Zach LaVine). Ora non c’è neanche più il front office — Gar Forman e John Paxson — che l’aveva scelto. Probabile che con Arturas Karnisovas al comando i Bulls ripartano anche con un nuovo allenatore in panchina, nella speranza che possa far meglio del 39-84 compilato da Boylen nel suo ruolo di capo allenatore
4/5
SCOTT BROOKS, WASHINGTON WIZARDS | Il problema di coach Brooks è che la tendenza analizzando i risultati non parla a suo favore: dalla semifinale di conference del primo anno in panchina si è passati a un’eliminazione al primo turno e a due stagioni (compresa questa) senza playoff. È vero, ci sono le attenuanti degli infortuni (su tutti quello di John Wall), ma Washington mette in campo la peggior difesa NBA e spesso i giocatori appaiono demotivati. Nella Capitale potrebbe essere arrivato il momento di un cambio in panchina
5/5
BRETT BROWN, PHILADELPHIA 76ERS | Se si torna a giocare, probabile che siano i playoff 2020 a decidere anche le sorti di Brett Brown: un viaggio (almeno) in finale di conference probabilmente gli salverebbe la panchina, meno invece no. Ma cosa farebbe la proprietà nel caso la stagione fosse già finita? Il sesto record a Est è considerato troppo poco per il potenziale dei Sixers e Philadelphia si è dimostrata squadra estremamente incostante, imbattibile in casa (29-2), pessima fuori (10-24), forte con le forti (battuti Lakers, Clippers, Bucks) ma anche capace di perdere con le deboli (sconfitte con Hawks e Wizards)