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NBA, Mike D’Antoni: “In caso di ripartenza, vincerà chi sarà più reattivo”

coronavirus
©Getty

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ex giocatore e allenatore dell’Olimpia Milano parla della possibile ripartenza in NBA e di come ci si sta preparando a un’eventuale “stagione sprint”: “L’importante è seguire un criterio equo: sarà uno sforzo più mentale che tecnico”

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Mike D’Antoni conosce bene l’Italia e aspetta che anche negli USA arrivi il prima possibile l’opportunità di pensare seriamente alle riaperture, come successo da noi in questi ultimi giorni. La NBA è stata la prima a dare l’esempio nel momento della positività di Rudy Gobert e nelle prossime settimane potrebbe tornare a fare da apripista, nella speranza di poter concludere la stagione: “La lega sta valutando varie opzioni, non possiamo che attendere - spiega coach D'Antoni in un'intervista al Corriere della Sera - Ma sarà il virus a dettare i tempi della ripartenza”. Negli Stati Uniti infatti il contagio resta ancora elevato; un aspetto che preoccupa non poco, soprattutto considerando le tempistiche a cui la NBA dovrà sottoporsi: un finale di stagione che in ogni caso sarà molto condensato. “Format sprint? L’essenziale è che si segua un criterio equo. Il segreto per far bene sarà la reattività: sarà uno sforzo più mentale che tecnico”. I suoi Rockets poi saranno chiamati a dimostrare che si può vincere anche senza giocatori al di sopra dei due metri: “É lo schema che ci dà maggiori possibilità di arrivare al successo: la dirigenza a Houston è d’accordo con me. Mi spiace per Clint Capela [ceduto lo scorso febbraio e sacrificato in nome dello “small-ball”, ndr], ma la squadra funziona meglio così: le delusioni del passato mi hanno insegnato ad abbandonare certe convenzioni”. In fondo tutti quelli che hanno criticato il suo stile di gioco - spesso definito bello e perdente - hanno dovuto in parte cambiare idea: “Come hanno vinto i Golden State Warriors in questi anni? Usando nel migliore dei modi gli esterni. Non vedo tanti Kareem Abdul-Jabbar in giro e in compenso ci sono lunghi come Giannis Antetokounmpo che giocano sul perimetro”. A livello di talenti individuali poi la sua squadra può fare affidamento su due MVP come Westbrook e Harden, secondo molti più votati all’attacco che al proteggere il proprio canestro: “Ho i due migliori attaccanti in uno contro uno della lega, devo sfruttarli. Ma stiamo facendo crescere anche gli altri. C’è chi dice che non difendiamo? Fesserie”. Un assunto che spera di poter dimostrare sin dalle prossime settimane.