NBA, Jared Dudley rivela: "I giocatori potranno lasciare la 'bolla', ma sarebbe egoista"
PAROLEIl veterano dei Lakers ha rivelato che la NBA non chiuderà i giocatori nella "bolla" di Las Vegas o Orlando, ma che starà a loro essere responsabili dei loro comportamenti: "Basta che tutti sappiano che se escono e poi tornano col coronavirus, non potranno giocare. Noi dei Lakers avremo una regola di squadra a riguardo, LeBron e AD non potranno andarsene"
Fin dalle prime settimane dopo la sospensione della regular season, l’idea che la NBA tornasse in una sorta di "bolla" protetta per disputare le partite ha sempre preso maggiore vigore, fino a diventare pressoché una certezza. Su come effettivamente funzionerà e dove verrà implementata (la location in pole position è quella del Disney World Resort di Orlando), però, non c’è ancora totale chiarezza, con i dettagli che stanno venendo discussi dalla lega con l’associazione giocatori. Uno dei punti cardine, però, lo ha già rivelato Jared Dudley: “Avremo tutti il permesso di lasciare la bolla” ha detto il veterano dei Los Angeles Lakers in una conference call con i giornalisti, basandosi sulle sue conversazioni col commissioner Adam Silver e Michele Roberts, capo dell’associazione giocatori. Con una specifica molto importante: “Basta che tutti sappiano che se esci e prendi il coronavirus, non puoi giocare. E metterai in difficoltà i suoi compagni di squadra”. Dudley sa per esperienza che non tutti i giocatori resisteranno alle tentazioni che la vita di un atleta professionista inevitabilmente propone: “Ogni squadra ha il suo Dennis Rodman, solo che non ha i capelli verdi e blu” ha detto Dudley facendo riferimento a The Last Dance. “C’è sempre qualcuno fuori dagli schemi che si prende il rischio e dice ‘Ehi, sono sano, mi sento bene, io vado’”. Da veterano saggio, però, Dudley è stato anche il primo a definire come “in qualche modo egoista” un comportamento del genere: “Non solo metterebbe gli altri a rischio, anche se i test frequenti a cui verremmo sottoposti dovrebbe permetterci di individuarlo presto, ma si toglierebbe dalla competizione per due settimane. Sarebbe controproducente in primis per lui”.
Dudley: "Noi compagni impediremo a LeBron e AD di uscire"
In inglese si chiama “peer pressure” la pressione che deriva da chi ti sta intorno per comportarsi in una certa maniera. E Dudley dice chiaramente che esiste una pressione aggiuntiva per non lasciare in modo da non contrarre il COVID-19, che diventa ancora maggiore per gli All-Star: “LeBron, AD e tutti i giocatori più importanti saranno rinchiusi da noi stessi dentro alla bolla senza permettere loro andare da nessuna parte. Sarà una regola di squadra. Ovviamente non può essere una regola imposta della lega, ma saremo noi stessi a dirci: ‘Siamo arrivati fino a questo punto, possiamo mettere le nostre famiglie da parte per qualche tempo e fare questo sacrificio per due mesi’. È una responsabilità che dobbiamo prenderci. Non possiamo permettere che per colpa di uno di noi una nostra stella contragga il virus e venga eliminata dalla competizione. Sarebbe un peccato non solo per le squadre, ma per i tifosi dei Kawhi, dei Giannis, dei LeBron e degli AD. E se giocatori di questo calibro non possono giocare, sarà una macchia indelebile sui playoff”.