NBA, i Knicks su Jason Kidd: tutti i candidati (e son tanti) alla panchina di New York
Si fa sempre più lunga la lista dei candidati al ruolo di capo allenatore dei New York Knicks per la prossima stagione. Quasi scontata la rinuncia a Mike Miller, il favorito resterebbe Tom Thibodeau ma l'irruzione di nomi importanti nella lista dei candidati potrebbe riaprire i giochi
CHI SUCCEDERÀ A MIKE MILLER | L’ex allenatore dell’anno della G League (nel 2018, alla guida dei Westchester Knicks) è stato promosso allenatore ad interim di New York il 6 dicembre 2019, dopo il licenziamento di David Fizdale. La sua conferma rimane possibile ma appare sempre meno probabile: i Knicks potrebbero comunque offrirgli un posto in società
JASON KIDD | L’ultimo nome emerso — ma i Knicks lo avrebbero già intervistato venerdì scorso da remoto — è quello dell’Hall of Famer campione NBA con i Dallas Mavericks nel 2006, oggi sulla panchina dei Lakers nelle vesti di vice di Frank Vogel. New York ha chiesto il permesso al GM dei Lakers Rob Pelinka di poter contattare il proprio vice-allenatore: una volta accordato tale permesso, Leon Rose e soci si sono mossi in fretta
Un passato anche da giocatore dei Knicks (squadra con cui ha concluso la sua carriera NBA nel 2013), Kidd ha alle spalle esperienze da capo allenatore sulle panchine di Nets (per una stagione, quella 2012-13) e Bucks (dal 2014 al 2018). Il suo bilancio complessivo è ancora perdente, con 183 vittorie a fronte di 190 sconfitte
TOM THIBODEAU | Fino a poche settimane fa sembrava il gran favorito a sedersi sulla panchina newyorchese, anche se il suo nome divideva (e non poco) le opinioni di tifosi e addetti ai lavori. Rimane in lizza, forse ancora davanti a tutti, ma non è più così scontato che Leon Rose si voglia affidare al suo ex assistito ai tempi della carriera da agente (in CAA) del nuovo presidente dei Knicks
COACH TOM THIBODEAU FAVORITO N°1 ALLA PANCHINA DI NEW YORK
KENNY ATKINSON | Non dovrebbe far altro, metaforicamente, che attraversare il ponte, che unisce Brooklyn a Manhattan. L’ex capo allenatore dei Nets è uno dei nomi più chiacchierati per poter succedere a Mike Miller sulla panchina bluarancio il prossimo anno — la prima opzione emersa al nome di Tom Thibodeau
MIKE BROWN | Da head coach ha allenato per cinque anni (con cinque qualificazioni ai playoff) LeBron James a Cleveland, mentre da assistente allenatore ha vinto un titolo NBA con i San Antonio Spurs (dietro a Gregg Popovich) e due più recentemente ai Golden State Warriors (al fianco di Steve Kerr). La sua preesistente relazione con “King” James non dispiace ai fan romantici della “Grande Mela”…
IME UDOKA | Uno dei nomi più caldi sul mercato delle panchine NBA, visto che a Chicago lo avrebbero in pole position per il ruolo di capo allenatore dei Bulls per la prossima stagione. Ma se c’è una metropoli perfino più attraente di Chicago, quella è New York City, e così i Knicks vogliono testare le loro chance con l’assistente di Philadelphia, anche lui cresciuto a bottega da Popovich a San Antonio
IME UDOKA SEMBRA IL FAVORITO ALLA PANCHINA DEI CHICAGO BULLS
PAT DELANY | Da due anni è sulla panchina degli Orlando Magic, in qualità di assistente. Prima per lui anche un’esperienza a Charlotte (per cinque anni) e una da scout alla scuola dei Miami Heat, che gli hanno fatto fare anche la prima esperienza da capo allenatore in G League. Piace perché giovane e innovatore
CHRIS FLEMING | Si è fatto le ossa in Germania, per sei anni; poi è tornato negli Stati Uniti e ha iniziato a girare le panchine NBA nel ruolo di assistente allenatore. Prima un anno a Denver, poi tre a Brooklyn, ora è a Chicago. Dove la nuova dirigenza porterà un nuovo allenatore, che potrebbe volere i propri collaboratori. E Fleming allora sarebbe libero di guardarsi attorno
JAMAHL MOSLEY | Esperienze internazionali da giocatore (dalla Spagna alla Corea), come assistente allenatore la panchina di Dallas è il suo terzo stop, dopo diverse stagioni trascorse a Denver prima e Cleveland poi. Dal 2014 fa parte dello staff di Rick Carlisle ai Mavericks
MIKE WOODSON | Sarebbe un ritorno, e anche di quelli abbastanza clamorosi: Woodson è già stato seduto sulla panchina dei Knicks, prima come assistente (nella stagione 2011-12, dietro a Mike D’Antoni) e poi per due anni e mezzo da capo allenatore. Con lui alla guida New York ha raggiunto per l’ultima volta i playoff, nel 2013. Per lui un titolo NBA da assistente nel 2004 a Detroit e poi tanti anni da head coach sulla panchina di Atlanta
WILL HARDY | Ancora giovanissimo, ma con già alle spalle una lunga esperienza nel coaching staff dei San Antonio Spurs, dove è assistente da quattro anni, dopo essere entrato a far parte dell’organizzazione un decennio. E si sa, chi esce dalla scuola Popovich viene sempre trattato con un occhio di riguardo…
L'IRONIA DEL NEW YORK TIMES | Come al solito al vetriolo l'ironia della stampa newyorchese, che dopo due decenni di insuccessi si fida poco delle mosse del front office bluarancio. Scott Cacciola, firma del New York Times ad esempio, più del nome dei candidati alla panchina dei Knicks si chiede: "Chi NON stanno intervistando?", considerando eccessiva la lunga lista di pretendenti alla panchina newyorchese