NCAA, le 50 migliori stagioni individuali al college dal 2007 a oggi. CLASSIFICA
L’era degli "One & Done", i giocatori che rimangono al college solo un anno prima di passare alla NBA, potrebbe concludersi presto. ESPN ha stilato una classifica delle 50 migliori stagioni individuali universitarie dal 2007 a oggi, con diversi giocatori diventati All-Star nella NBA ma anche alcuni che tra i professionisti non hanno avuto uguale fortuna
50. JEVON CARTER, West Virginia Mountaineers, 2018
49. UDOKA AZUBUIKE, Kansas Jayhawks, 2020
48. GORDON HAYWARD, Butler Bulldogs, 2010
47. RUSS SMITH, Louisville Cardinals, 2014
46. JAHLIL OKAFOR, Duke Blue Devils, 2015
45. GRANT WILLIAMS, Tennessee Volunteers, 2019
44. JAMES HARDEN, Arizona State Sun Devils, 2009
43. JEFF GREEN, Georgetown Hoyas, 2007
42. THOMAS ROBINSON, Kansas Jayhawks, 2012
41. JALEN BRUNSON, Villanova Wildcats, 2018
40. DERRICK WILLIAMS, Arizona Wildcats, 2011
39. D’ANGELO RUSSELL, Ohio State Buckeyes, 2015
38. JERIAN GRANT, Notre Dame Fighting Irish, 2015
37. EVAN TURNER, Ohio State Buckeyes, 2010
36. ALANDO TUCKER, Wisconsin Badgers, 2007
35. MARKUS HOWARD, Marquette Golden Eagles, 2020
34. CARSEN EDWARDS, Purdue Boilermakers, 2019
33. TYLER HANSBROUGH, North Carolina Tar Heels, 2008
32. ACIE LAW, Texas A&M Aggies, 2007
31. OBI TOPPIN, Dayton Flyers, 2020
30. KARL-ANTHONY TOWNS, Kentucky Wildcats, 2015
29. MICHAEL BEASLEY, Kansas State Wildcats, 2008
28. FRANK MASON III, Kansas Jayhawks, 2017
27. MARCUS SMART, Oklahoma State Cowboys, 2014
26. DELON WRIGHT, Utah Utes, 2015
25. SHABAZZ NAPIER, UConn Huskies, 2014 | Nelle sei gare che hanno portato UConn al titolo del 2014 lui ne ha messi 21 di media, tra cui i 24 per superare Saint Joseph al supplementare al primo turno. Prestazioni che gli valsero il titolo di “mio giocatore preferito al Draft” da LeBron James (che pochi giorni dopo però lasciò Miami per tornare a Cleveland)
24. DERRICK ROSE, Memphis Tigers, 2008 | Dopo una spettacolare regular season da freshman, Rose è andato perfino meglio al torneo NCAA, mettendone 27 alle Sweet 16 e 25 alle Final Four, pur perdendo la finale contro Kansas per via dei suoi errori ai liberi e del “Mario’s Miracle” di Chalmers
23. VICTOR OLADIPO, Indiana Hoosiers, 2013 | Un salto straordinario tra il secondo e il terzo anno, volando da una parte all’altra del campo segnando il 64% dei suoi tiri da due punti e guadagnandosi la seconda scelta assoluta al Draft
22. MALCOLM BROGDON, Virginia Cavaliers, 2016 | Un ruolo di primo piano nel miglior attacco della ACC, guidandolo con 111 punti su 100 possessi. E in difesa, grazie anche al suo contributo, non erano da meno. Le squadre che non lo hanno scelto al Draft se ne sono pentite amaramente
21. TREY BURKE, Michigan Wolverines, 2013 | Ancora prima di segnare un tiro fondamentale alle Sweet 16 contro Kansas aveva avuto una stagione memorabile, guidando da primo violino uno dei migliori attacchi dell’era John Beilein (che ha sempre avuto fasi offensive di alto livello)
20. KEVIN LOVE, UCLA Bruins, 2008 | Dominante al liceo e dominante al college, grazie a un eccellente posizione a rimbalzo e le qualità che abbiamo poi apprezzato anche in NBA, guidando i Bruins fino alle Final Four
19. JOSH HART, Villanova Wildcats, 2016 | Pur senza statistiche eccezionali per via del suo eguale Kris Jenkins, il suo terzo anno è stato esemplare per lo stile di gioco dei Wildcats: che fosse con assist, tiri da due, da tre o passaggi vincenti, Hart ha sempre eseguito nella maniera migliore
18. DRAYMOND GREEN, Michigan State Spartans, 2012 | Non tutti se ne erano accorti visto dove è stato preso al Draft, ma Green è stato grande anche a livello collegiale. Giocatore dell’anno per la Big Ten e difensore eccezionale, ai tempi Green era anche la prima opzione offensiva per una squadra capace di presentarsi al torneo NCAA con la prima testa di serie
17. JA MORANT, Murray State Racers, 2019 | Nonostante ben 7 palle perse, al primo turno del torneo del 2019 Morant chiuse con 17 punti, 11 rimbalzi e 16 assist, una delle rare triple doppie al Torneo NCAA della storia — peraltro in una schiacciante vittoria di 19 lunghezze su Marquette
16. JARED SULLINGER, Ohio State Buckeyes, 2011 | Un rimbalzista inarrestabile sui due lati del campo, capace di registrare una doppia doppia da 40 punti e 13 assist nel suo primo anno al college. Ha poi chiuso con una da 21+16 nella sconfitta alle Sweet 16 contro Kentucky, ma a OSU è stato un modello di efficacia — al contrario della sua carriera NBA
15. DEJUAN BLAIR, Pittsburgh Panthers, 2009 | Uno dei più incredibili rimbalzisti offensivi del college basket, capace di catturare quasi li 24% degli errori dei compagni — più di 13 squadre di alto profilo dell’epoca, tra cui Iowa State, Nebraska e Colorado. Dopo aver cominciato bene a San Antonio, le ginocchia hanno finito per tradirlo
14. BRANDON CLARKE, Gonzaga Bulldogs, 2019 | Dopo un anno di attesa a seguito del trasferimento da San Jose State, ha sorpreso l’intero mondo del college basket dominando sui due lati del campo e giocando ben oltre i 203 centimetri che gli vengono accreditati. Come Zion Williamson, anche lui ha segnato il 70% dei suoi tiri da due punti
13. JOHN WALL, Kentucky Wildcats, 2010 | La velocità con cui si muoveva per il campo mascherava i limiti nel tiro da fuori, guidando una squadra pienissima di talento (DeMarcus Cousins, Eric Bledsoe, Patrick Patterson) ma incapace di vincere il titolo universitario. Per lui, invece, dopo un solo anno ci fu la prima scelta assoluta al Draft
12. DOUG MCDERMOTT, Creighton Bluejays, 2014 | L’unico giocatore negli ultimi 25 anni a segnare almeno 850 tiri da due e 250 tiri da tre nel corso della carriera al college, che per lui è durata quattro anni. Le percentuali poi sono eccellenti: 57% da due, 43% da tre, secondo per numero di tentativi in tutta la nazione. Non a caso lo chiamavano “McBucket”
11. BLAKE GRIFFIN, Oklahoma Sooners, 2009 | A Oklahoma hanno visto due vincitori del Wooden Award in 11 anni. Il primo è stato Griffin, dominante nella Big 12 specialmente con una doppia doppia da 40 punti e 23 rimbalzi (con 16/22 dal campo) contro Texas Tech in soli 31 minuti
10. JIMMER FREDETTE, BYU Cougars, 2011 | Pur con una stagione da 124 triple, tra le migliori singole stagioni di ogni epoca, in pochi sanno che Fredette in realtà tirava soprattutto da due punti, arrivando a sfiorare quota 29 punti a partita — un numero che solo due giocatori dopo di lui hanno superato (Chris Clemons nel 2019 e Marcus Keene nel 2017). Soprattutto, la canzone “Teach me how to Jimmer” diventò un culto internazionale
9. TRAE YOUNG, Oklahoma Sooners, 2018 | Young lo volevano in tanti, ma nessuno si aspettava che potesse avere quel tipo di impatto nel suo unico anno al college — specialmente per le ridotte dimensioni fisiche. Invece è diventato uno dei migliori giocatori della nazione elettrizzando gli appassionati di college basket — e confermandosi al piano di sopra
8. TY LAWSON, North Carolina Tar Heels, 2009 | Lawson era semplicemente perfetto per lo stile di coach Roy Williams, guidando i Tar Heels al titolo insieme a Tyler Hansbrough — che venne inserito al posto suo nel primo quintetto All-American, anche se a portarsi a casa il titolo di miglior giocatore della ACC fu il playmaker
7. BUDDY HIELD, Oklahoma Sooners, 2016 | La stagione di Hield a Oklahoma è stata davvero incredibile, sfiorando medie da 50% dal campo, 50% da tre e 90% ai liberi con un utilizzo dei possessi di squadra vicino a quello dei supereroi piuttosto che quelli di un giocatore di pallacanestro. Per dare un’idea del fenomeno che fu Hield, a Kansas si meritò una standing ovation da parte del pubblico avversario
6. KEMBA WALKER, UConn Huskies, 2011 | Non esiste un singolo mese migliore di quello che ha vissuto Walker dall’inizio del torneo della Big East al titolo nel torneo NCAA. 11 vittorie consecutive con zero sconfitte e una gara da 33 punti, 12 rimbalzi e 6 recuperi per eliminare Syracuse nelle semifinali del torneo della Big East, mettendone poi 18 con 12 assist all’esordio nel torneo, altri 33 nella partita successiva e 36 alle Sweet 16
5. FRANK KAMINSKY, Wisconsin Badgers, 2015 | Partito fuori dalla top-100 al suo primo anno al college dopo aver ricevuto offerte da college di livello medio, dopo quattro anni è diventato giocatore dell’anno e un membro chiave della squadra capace di fermare una Kentucky imbattuta fino a quel momento (38-0) con Karl-Anthony Towns sotto canestro. Eppure ad avere la meglio quell’anno fu “Frank The Tank”
4. KEVIN DURANT, Texas Longhorns, 2007 | Lo standard di riferimento per l’era dello “one & done”. Lui e Greg Oden si giocarono fino all’ultimo la prima scelta al Draft, con l’uscita veloce dal torneo dei Longhorns che giocò in favore di Oden (arrivato fino alla finale). KD, però, aveva fatto già vedere tutto il repertorio che lo avrebbe poi reso uno dei più grandi realizzatori di sempre in NBA
3. ANTHONY DAVIS, Kentucky Wildcats, 2012 | Il più grande di sempre ad aver segnato meno di 15 punti a partita. AD quell’anno vinse ogni premio individuale possibile e guidò i Wildcats al successo nel torneo NCAA pur lasciando ampio spazio ai compagni, senza imporsi come unico terminale offensivo ma dominando nella metà campo difensiva. Una delle prime scelte al Draft più scontate di sempre
2. STEPHEN CURRY, Davidson Wildcats, 2008 | Una squadra della Southern Conference portata a giocarsi le Final Four fino all’ultimissimo secondo contro la squadra che poi avrebbe vinto il titolo del 2009. Prima di diventare due volte MVP e tre volte campione NBA, Curry era soprattutto un giocatore di culto per gli appassionati di college basket — anche per la sua stagione 2008 in cui segnò ben 162 triple, anticipando poi l’esplosione del 2009
1. ZION WILLIAMSON, Duke Blue Devils, 2019 | Sembra che siano passati millenni, ma in realtà si tratta solo della scorsa stagione. Nessuno ha avuto la sua produzione da due punti, specialmente nell’anno da freshman e specialmente con quel volume incredibile di tiri. In più una difesa spesso sottovalutata e un impatto mediatico straordinario per un giocatore che ha superato le già altissime aspettative che c’erano su di lui