NBA: i peggiori difensori della lega (secondo i numeri). CLASSIFICA
RAPTOR: questo è l’acronimo inventato da FiveThirtyEight per indicare l’insieme di tutte le statistiche pesate che raccontano in qualche modo l’impatto dei giocatori a protezione del ferro. La strada più indicata da percorrere per classificare nel modo meno soggettivo possibile la qualità dei difensori NBA. E per stilare la top-5 con i peggiori, come fatto da Bleacher Report tenendo conto di quello e anche di altri dati
5° POSTO | ENES KANTER, PORTLAND TRAIL BLAZERS - RAPTOR: -3.6 | La lentezza di piedi del centro turco è spesso obiettivo degli attacchi avversari, così come la mancata protezione del ferro nonostante l’enorme stazza: Kanter non è un intimidatore e non riesce a tenere alcun tipo di cambio difensivo. Fa canestro, certo, ma diventa complicato reggere a lungo con lui sul parquet se quella è la resa nei pressi del canestro
Un altro dato indicativo nel caso di Kanter è il 54.9% concesso agli avversari su conclusioni che verrebbero trasformate invece con una percentuale attesa del 48.7%: contro di lui si tira molto meglio del previsto. Su un grosso numero di tentativi, vuol dire una cosa soltanto: che non difende, o lo fa decisamente male
4° POSTO | GLENN ROBINSON III, SACRAMENTO KINGS - RAPTOR: -7.1 | Trae Youn avrebbe potuto far parte di questa top-5, ma i numeri messi insieme dal giocatore dei Kings in difesa sono drammatici - ben oltre il RAPTOR. Uno su tutti: con lui in campo Sacramento concede 130 punti su 100 possessi
Anche nel suo caso a pesare, in negativo, è la sua presenza a protezione del ferro: concede il 52.6% quando invece potrebbero convertire con il 44.5% - un dato enorme e una delle ragioni per cui la sua carriera non è mai riusciti a imboccare definitivamente la strada giusta
3° POSTO | MARVIN BAGLEY III, SACRAMENTO KINGS - RAPTOR: -4.7 | Ma come, Glenn Robinson fa peggio di lui ed è più su in classifica? Secondo Bleacher Report non ci sono dubbi: “mai come nel suo caso rimbalzi e stoppate rappresentano l’arma e la chiave per gonfiare le statistiche e provare invano a nascondere le sue mancanze”. Lo dicono loro, ma non sembra un ragionamento molto lontano dalla realtà dei fatti
Da centro, se possibile, diventa ancora più importante limitare i danni quando si tratta di impedire agli avversari di trovare con continuità il fondo della retina: ecco, Bagley III concede il 58.6% al ferro ad avversari che convertirebbero dal campo con il 47.3%. Più dell’11% in più: un’enormità che lo fa salire meritatamente sul podio dei peggiori
2° POSTO | ANFERNEE SIMONS, PORTLAND TRAIL BLAZERS - RAPTOR: -7.8 | Raccoglie un dato negativo così alto da esterno - quindi giocando inevitabilmente meno possessi difensivi a continuo e stretto contatto con un avversario, visti i continui cambi sul periodo - racconta una tendenza chiara: non tenere mai l’uno contro uno, per ragioni fisiche (spesso sottodimensionato), ma anche tecniche e di voglia. Un enorme problema per chi vuole crearsi un futuro in NBA
Contro di lui, giocatori che lavorano lontano da canestro e che hanno maggiori difficoltà a trovare il fondo della retina, vanno a nozze sfiorando il 52% di realizzazione quando in altri contesti e dalle stesse zone non raggiungerebbero il 40%. Simons trasforma un attaccante mediocre in un realizzatore di primo livello: un grande lusso, per gli altri
1° POSTO | DEMAR DEROZAN, SAN ANTONIO SPURS - RAPTOR: -3.3 | DeRozan il peggiore in NBA? Sì, secondo Bleacher Report che pesa soprattutto il contributo del n°10 degli Spurs sulla difesa di San Antonio che letteralmente precipita con lui sul parquet. Uno schianto di oltre 16 punti di media su 100 possessi, un vero e proprio disastro
Il leader tecnico - nonostante le difficoltà con i piedi oltre l’arco - degli Spurs che si ritrova in cima a una classifica di questo tipo: essere un All-Star in attacco non vuol dire poi saper garantire un livello quantomeno decente a protezione del ferro