Caso George Floyd, Derek Chauvin è colpevole: le reazioni del mondo NBA
Dopo 10 ore e mezza di Camera di Consiglio, i 12 giurati hanno dichiarato colpevole Derek Chauvin della morte di George Floyd, confermando i capi di imputazione - compreso il più grave per omicidio involontario di secondo grado. La pena e la durata della detenzione saranno stabilite tra otto settimane, ma nel frattempo il verdetto ha scatenato reazioni accorate, di soddisfazione e soprattutto di sollievo da parte del mondo NBA: “Responsabilità”, l’unica parola utilizzata da LeBron James e diventata trend negli USA
IL COMUNICATO DI NBA E NBPA | Non appena il verdetto è stato reso noto, la lega di comune accordo con l'associazione giocatori hanno subito condiviso la loro soddisfazione in un comunicato che ricorda come anche il lavoro fatto dalla NBA e dai propri atleti sia stato fondamentale per giungere a un risultato e a una consapevolezza diffusa
KARL-ANTHONY TOWNS | È il giocatore simbolo della squadra di Minneapolis, la città dove è avvenuto il tragico omicidio di George Floyd: Karl-Anthony Towns, reduce dall'anno più difficile della sua vita, non può che dirsi soddisfatto di fronte alla "giustizia e alla responsabilità" che è ricaduta sulle spalle dell'agente Chauvin. "Un giorno incredibile in cui inizia la riforma di cui questo Paese HA BISOGNO"
MINNESOTA TIMBERWOLVES | Stesso peso simbolico va dato al comunicato dei Minnesota Timberwolves - una delle tante squadre che hanno condiviso sui social parole di gratitudine a seguito della sentenza: "La decisione di oggi è un passo in avanti importante, ma continueremo a lavorare per cambiare le cose"
LEBRON JAMES | Anche al n°23 dei Lakers basta una sola parola, un messaggio chiaro che sta a indicare il vero cambio di passo che segna questa sentenza: il fatto che una morte impossibile da giustificare come quella di George Floyd porti a delle responsabilità da parte di chi quel gesto lo ha compiuto, di chi ha premuto per quasi 9 minuti il proprio ginocchio sul collo della vittima
JA MORANT | La stella dei Memphis Grizzlies invece non va per il sottile e parla di giustizia - concetto scivoloso secondo altri, che hanno preferito parlare di rivoluzione, di cambiamento epocale, ma che vedono ancora lontano e ideale il mondo in cui si può dire che viene fatta giustizia
DONOVAN MITCHELL | L'All-Star dei Jazz, sempre molto religioso e devoto, sottolinea come in fondo Dio sappia dimostrarsi buono in ogni circostanza
RUDY GOBERT | Suggestivo il punto di vista di Gobert, che da francese vive ormai da un decennio negli USA e sente come sue le cause e le difficoltà delle persone e del mondo che lo circonda: "La speranza è che i giorni in cui viene fatta giustizia diventino la normalità e non ci sia più bisogno di celebrarli"
MAGIC JOHNSON | Anche l'Hall of Famer dei Lakers parla di giustizia e ringrazia Dio per una giornata che in qualche modo segna una svolta negli Stati Uniti
JAREN JACKSON JR. | Anche il giocatore dei Grizzlies - alle prese di continuo con infortuni che ne stanno limitando l'impatto sul parquet - ha voluto manifestare la sua gratitudine e il sollievo di fronte a una sentenza di questo tipo
REGGIE MILLER | Un'altra ex star della NBA, volto noto televisivo e diventato uno dei principali commentatori di pallacanestro negli USA, partecipa alla celebrazione di un momento storico: "Grazie alla Giuria", si arriva addirittura a proclamare
KEVIN LOVE | Il pugno chiuso, uno dei tanti gesti che hanno contraddistinto la protesta degli ultimi mesi negli Stati Uniti: Black Lives Matter.
DEMARCUS COUSINS | L'ex All-Star coglie un altro passaggio importante della serata: il progresso e la strada che questa sentenza sembra tracciare
RICKY RUBIO | Il giocatore spagnolo, che ben conosce Minneapolis, non poteva esimersi dal commentare la realtà che lo circonda da giocatore dei T'Wolves e ormai da cittadino americano acquisito dopo tanti anni di permanenza negli USA
TRAE YOUNG | Il giovane talento degli Hawks è sempre molto attivo sui social: anche per lui è giorno di preghiere e gioia
MALIK BEASLEY | Un altro giocatore dei T'Wolves, vicino alla squadra e alla gente che lo ha accolto, che ben racconta le sue emozione e non nasconde il fatto che le sue siano lacrime di gioia per una sentenza necessaria
REGGIE BULLOCK | "Colpevole": non servono tanti altri giri di parole dopo la sentenza
MICHELE ROBERTS | Molto più pragmatico l'atteggiamento della presidentessa, del volto e della leader della NBPA: pensare subito ai prossimi passi da compiere, per far sì che George Floyd non resti un caso isolato di giustizia "in positivo", ma la norma
JAMAL CRAWFORD | Altra riflessione suggestiva è quella di Jamal Crawford che sottolinea come, nonostante tutto quello che è successo, bisogna ANCORA essere nervosi e dubbiosi fino all'ultimo del fatto che si possa ottenere giustizia anche davanti all'evidenza. "Questo dimostra quanta strada c'è ancora da fare..."
IL PASSO FALSO DEI LAS VEGAS RAIDER | Come sottolinea Jamal Crawford (e lo hanno fatto anche molti altri), rivedibile la scelta comunicativa della squadra di Las Vegas che per sottolineare il sospiro di sollievo, ha deciso di modificare la frase pronunciata da George Floyd mentre stava soffocando scrivendo: "I can breathe", senza negazione. Una scelta di comunicazione infelice, difesa però dal proprietario Mark Davis che sottolinea come sia stata un'idea sua