NBA, risultati della notte: torna LeBron ma non salva L.A., Tatum show, Suns primi in NBA
In campo a sorpresa, neppure il ritorno di "King" James basta ai Lakers per evitare la figuraccia contro Sacramento. Prestazione record di Jayson Tatum, che guida la rimonta dei Celtics sugli Spurs, e convincente vittoria dei Suns che battono i Jazz e li raggiungono al 1° posto nella lega. Cadono anche i Nets - sconfitti dai Portland Trail Blazers - e gli Hawks di un buon Danilo Gallinari (16 punti) battuti da Philadelphia. L'ennesima tripla doppia di Westbrook guida Washington, vittorie anche per Bucks e Grizzlies
BOSTON CELTICS-SAN ANTONIO SPURS 143-140 OT | Sotto di 29 lunghezze all’intervallo, in svantaggio anche di 32 punti nel corso del match, i Celtics completano la seconda più grande rimonta della loro storia e battono all’overtime gli Spurs grazie a una prestazione mostruosa di Jayson Tatum che realizza 21 punti nel quarto periodo e ben 10 all’overtime, armando poi la mano di Jaylen Brown che dall’angolo a 16.7 secondi dalla sirena del supplementare segna la tripla che chiude i conti e porta i Celtics al 5° posto al pari degli Hawks
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Tatum chiude così una partita da 60 punti — nuovo massimo in carriera, superati i 53 punti realizzati lo scorso 9 aprile contro Minnesota — con 20/37 al tiro, 5/7 dall’arco, 15/17 ai liberi, 8 rimbalzi e 5 assist. Eguagliato il record di franchigia per punti in una singola gara detenuto da Larry Bird, il n°0 di Boston diventa così il secondo più giovane di sempre nella storia NBA a quota 60 (più rapido di lui soltanto Devin Booker), terzo all-time con 60 punti e 0 palle perse a referto — Carmelo Anthony e Klay Thompson gli altri due
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Tatum è letteralmente la manna dal cielo che cambia la partita dei Celtics, impallati e incapaci di andare oltre i 17 punti di un impreciso ma decisivo Jaylen Brown — 17 punti con solo 5/24 dal campo però — con il solo rookie Aaron Nesmith da 16 punti e 7/9 al tiro a tenere il passo tracciato dall’All-Star di Boston. A fare la voce grossa sotto canestro invece pensa Tristan Thompson, che segna 8 punti e raccoglie ben 15 rimbalzi
San Antonio spreca così un primo tempo al limite della perfezione, chiuso tirando con oltre il 71% dal campo di squadra, approfittando dei soli 16 punti a referto nel primo quarto realizzati dai Celtic e veleggiando ben oltre la doppia cifra di vantaggio. Non basta, nonostante un DeMar DeRozan da 30 punti e 14 assist (in parte spuntato, con 7/21 al tiro), a cui si aggiungono i 24 punti di un Dejounte Murray sempre in odore di tripla doppia - anche 8 assist e 8 rimbalzi nel suo boxscore
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PHOENIX SUNS-UTAH JAZZ 121-100 | Vittoria e aggancio. I Suns battono i Jazz e li raggiungono in testa alla NBA (con il vantaggio negli scontri diretti in caso di parità, avendo vinto tutte le tre gare contro Utah), con una prova di forza clamorosa che si legge tutta nel 39-23 del primo quarto, concluso con il 68% dal campo. È ovviamente Devin Booker il protagonista della serata ma tutto gira alla perfezione per coach Williams: Mikal Bridges sempre più convincente firma una gara da 18 punti, Chris Paul e Deandre Ayton si fermano a un soffio dalla doppia doppia
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Devin Booker dà l’ennesima dimostrazione di tutto il suo potenziale offensivo: segna 31 punti con 19 tiri, sbagliandone solo 6 in tutta la serata chiusa con anche il 40% da tre punti (2/5). Il suo plus/minus è il migliore della gara (+20), il suo primo quarto da 14 punti con 7/11 dal campo decisivo nel parziale che ha indirizzato la gara
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Non è una bella sconfitta quella dei Jazz (soprattutto perché è la terza in stagione contro Phoenix, potrebbe generare inquietanti fantasmi), che però hanno l’attenuante degli infortuni, dovendo rinunciare a Donovan Mitchell e Mike Conley. Il migliore allora è Bojan Bogdanovic, autore di 22 punti con 6/11 al tiro, mentre Joe Ingles chiude a quota 12 (ma tirando male, 5/14) così come Jordan Clarkson dalla panchina (che fa ancora peggio: 3/15). Serata storta per Utah
LOS ANGELES LAKERS-SACRAMENTO KINGS 110-106 | Neppure il ritorno del “Re” salva i Lakers da una bruttissima sconfitta interna, che pesa ancora di più per la presenza contemporanea in campo delle due superstar. Sacramento manda 7 giocatori in doppia cifra, di cui 4 in uscita dalla panchina (Terence Davis, Marvin Bagley, Delon Wright e Damion Jones). I migliori però sono il rookie Tyrese Haliburton, in doppia doppia con 23 punti e 10 assist, e Richuan Holmes che si ferma appena sotto, con 22 e 9 rimbalzi
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LeBron James gioca la bellezza di 32 minuti alla sua prima gara dopo la lunghissima assenza: non può essere al suo meglio, si prende solo 12 tiri in tutta la gara ma conclude comunque non lontano dalla tripla doppia (16 punti, 8 rimbalzi e 7 assist), pur fallendo una tripla decisiva nel finale. Anthony Davis contribuisce con 22 punti e 11 rimbalzi, 17 sono invece i punti di Andre Drummond con 7/11 al tiro. Polveri bagnate da tre (25% di squadra) nonostante il 4/7 dalla panchina di Ben McLemore, autore di 12 punti
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BROOKLYN NETS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 109-128 | Si interrompe a quattro la striscia di successi dei Nets che ritrovano Kyrie Irving, lasciano a riposo Kevin Durant (ormai lo scherma è chiaro e la contemporanea presenza sul parquet degli All-Star in regular season un miraggio), travolti dai Blazers che conquistano la terza vittoria in fila in questo cruciale giro di trasferte che definirà la posizione in classifica della squadra dell’Oregon, attualmente al 7° posto a Ovest a mezza gara di distanza da Dallas
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Ci pensa Damian Lillard a guidare Portland, realizzando 22 dei suoi 32 punti complessivi nel secondo tempo (8/13 dall’arco), fondamentale nello spingere a quota 69 il bottino totale raccolto dai Blazers dopo l’intervallo lungo. L’All-Star n°0 aggiunge anche 7 rimbalzi e 9 assist, molti dei quali armano la mano del suo amico e compagno Jusuf Nurkic, 23 punti e 11 rimbalzi con 9/12 al tiro, mentre sono 15 quelli realizzati da Carmelo Anthony con 5/11 dal campo in uscita dalla panchina
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Brooklyn invece dopo questo ko vede pericolosamente a rischio il primato a Est, con Philadelphia che si è rifatta sotto - giunta ormai a mezza gara di distanza, con lo stesso numero di sconfitte (21) e una sola vittoria in più di margine da gestire. Non bastando dunque i 28 punti di Kyrie Irving con 12/26 al tiro, i 16 con 6 rimbalzi di Jeff Green e i 15 punti realizzati da Mike James a gara in corso (6/15 dal campo)
CHICAGO BULLS-MILWAUKEE BUCKS 98-108 | Senza Giannis Antetokounmpo, alle prese con la caviglia destra malconcia dopo l’infortunio subito contro Houston, Milwaukee torna a sorridere a Chicago grazie ai 22 punti a testa realizzati da Brook Lopez e Khris Middleton; leader di un quintetto tutto in doppia cifra nel quale spaccano le doppie doppie di Bobby Portis (16 e 14 rimbalzi) e quella di Bryn Forbes, reduce dal suo massimo in carriera e autore di 10 punti e ben 13 rimbalzi
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Sotto anche di 19 punti già nel primo tempo, i Bulls hanno provato a rispondere con un 15-0 di parziale nel secondo quarto, senza però riuscire a invertire la tendenza di una gara in cui hanno ancora una volta dovuto fare a meno di Zach LaVine (nona partita d’assenza). Chicago non va oltre i 21 punti di Coby Whie, i 17 con 15 rimbalzi di Nikola Vucevic — impreciso con il suo 7/27 dal campo — e i 16 con 10 rimbalzi di Daniel Theis. Gli Washington Wizards e il loro 10° posto sono lontani tre partite
MEMPHIS GRIZZLIES-ORLANDO MAGIC 92-75 | Sempre più saldo l’ottavo posto a Ovest dei Memphis Grizzlies che battono senza affanno gli Orlando Magic (36-15 il parziale nel terzo quarto che ha chiuso definitivamente il discorso), guidati dai 20 punti di Dillon Brooks e dalla doppia doppia da 14 punti e 15 rimbalzi di Jonas Valanciunas. I padroni di casa tornano così al successo, allontanano San Antonio alle loro spalle e si preparano già alla sfida in back-to-back di domani, sperando di approfittare di un altro passo falso della squadra della Florida
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Orlando infatti è disastrosa, soprattutto in attacco: 27/38 complessivo di squadra dal campo (31.4%), 6/26 dalla lunga distanza (23%) per un totale di soli 75 punti segnati, giustificabile soltanto in parte con le sette assenze causa infortunio — che si aggiungono a quelle del degente Steve Clifford, alle prese con il COVID-19. I migliori realizzatori alla sirena finale sono Wendell Carter Jr. e Mo Bamba con 15 punti a testa, unici in doppia cifra assieme agli 11 di RJ Hampton
PHILADELPHIA 76ERS-ATLANTA HAWKS 126-104 | Una vittoria larga, meritata, conquistata grazie al contributo di tutti. Non servono grandi prestazioni individuali ai Sixers per sbarazzarsi degli Hawks, ma basta e avanza il 42-20 di parziale del secondo quarto per tracciare un solco che permette ai titolari di Philadelphia di restare a riposo nell’ultima frazione. Alla sirena finale sono 19 punti e 11 rimbalzi per Dwight Howard, una delle quattro riserve in doppia cifra, a cui si aggiungono i 18 punti a testa di Tobias Harris e Joel Embiid in 25 minuti sul parquet
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Sembra non essere mai andato via, Trae Young, che invece è in campo per la prima volta dopo 4 gare di assenza. Ne segna 32 tirando un ottimo 10/19 dal campo ma neppure il ritorno del loro leader permette agli Hawks di avere la meglio sui Sixers, complicando così una classifica che li vede raggiunti al quinto posto da Boston e con Miami pericolosamente vicina (solo una vittoria in meno per gli Heat)
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Dopo Young l’azzurro è — insieme a un Clint Capela da 11 punti e 15 rimbalzi — il secondo miglior giocatore degli Hawks, che pagano anche le assenze di Bogdan Bogdanovic e di Kevin Huerter. Per Danilo Gallinari ci sono 16 punti nel suo ormai consueto ruolo dalla panchina, con un ottimo 4/6 dalla lunga distanza (in una serata da 5/10 al tiro complessivo). Non basta però a invertire la rotta, come testimonia il suo -29 di plus/minus
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CLEVELAND CAVALIERS-WASHINGTON WIZARDS 93-122 | Tutto facile per Washington che si sbarazza nel giro di poco più di un tempo dei Cavaliers (33-16 di parziale nel terzo quarto) e vince una partita fondamentale nella corsa playoff, battendo Cleveland nonostante i 22 punti di Collin Sexton e i 13 con 11 rimbalzi di Jarrett Allen. Sono 0 punti con 0/0 al tiro per Kevin Love in 22 minuti (10 rimbalzi e 1 assist): un messaggio che l’ex All-Star dei Cavs ha voluto lanciare?
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Il volto del successo Wizards invece è Russell Westbrook, che chiude con la 31^ tripla doppia della sua stagione: 15 punti, 12 rimbalzi e 11 assist, che portano il bottino complessivo del n°4 di Washington a quota 177 - cinque di distanza dal record all-time detenuto da Oscar Robertson, ormai a un passo. Sono 19 punti con un modesto 8/24 al tiro invece per Bradley Beal, che rimane di 0.2 punti di media alle spalle di Stephen Curry nella classifica realizzatori di questa stagione (31.3 contro 31.3)
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