Playoff NBA, George trascina L.A., suicidio Sixers: Clippers e Hawks in vantaggio 3-2
Due vittorie esterne nelle due gare-5 in programma nella notte: Atlanta sbanca Philadelphia dopo essere stata sotto anche di 26 punti, con un Trae Young trascinatore e un ottimo Danilo Gallinari. Senza Kawhi Leonard, invece, è Paul George a caricarsi la squadra sulle spalle e regalare con i suoi 37 punti e 16 rimbalzi il match point casalingo in gara-6 ai Clippers
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PHILADELPHIA 76ERS-ATLANTA HAWKS 106-109 | Atlanta incassa 38 punti nel primo quarto, ne segna solo 16 nel secondo e all'intervallo si ritrova sotto di 22 (62-40). Non è neppre il massimo svantaggio di Trae Young e compagni, perché Philadelphia (ancora nel primo tempo) vanta anche un +26 che poi incredibilmente getta all'aria in una ripresa sciagurata, che vede la rimonta degli ospiti ispirata dai canestri di Young, Danilo Gallinari e Lou Williams, protagonisti di un quarto quarto da 40-19 con 16/22 al tiro per gli Hawks, che passano per la 2^ volta a Philadelphia
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Trae Young è ancora una volta il miglior marcatore per coach Nate McMillan: dei suoi 39 punti (in 40 minuti), nessuno è più importante dei tre che mette a segno dalla lunetta con meno di un minuto e mezzo da giocare, coronando così una rimonta incredibile che lo vede protagonista anche con 7 assist e 10/23 al tiro
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Gallinari è il miglior marcatore degli Hawks dalla panchina, con un punto in più (16) di quelli realizzati dal suo ex compagno ai Clippers (Lou Williams 15). L'azzurro tira benissimo - 6/10 dal campo con 3/4 dalla lunga distanza, pur sbagliando (cosa rarissima) uno dei due liberi tirati, ma contribuisce anche con 8 preziosissimi rimbalzi ed è tra gli artefici del grande parziale di Atlanta nell'ultimo periodo
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Le condizioni di Embiid dopo gara-4 erano una delle grandi preoccupazioni di coach Rivers, ma il centro dei Sixers risponde benissimo fin dalla palla a due: 8/8 al tiro e 17 punti nel primo quarto per lui, che a fine serata ha cifre di tutto rispetto (37 punti, 13 rimbalzi e 5 assist, con 12/20 al tiro e 11/13 dalla lunetta). Non bastano però a trascinare i suoi Sixers alla vittoria
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L'unico a giocare al suo livello è Seth Curry, autore di una prestazione incredibile da 36 punti tirando con ottime percentuali: per l'ex Duke solo 6 tiri sbagliati in tutta la gara (13/19 dal campo per lui) e 7 triple a segno su 12 tentativi, con anche 7 rimbalzi e 2 recuperi all'attivo. Embiid e Curry sono però gli unici due Sixers a segnare un canestro dal campo in tutto il secondo tempo, quando Philadelphia butta via 10 delle 15 palle perse di serata
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Chiamato a fronteggiare i suoi demoni (dalla lunetta) per tutta la gara, Ben Simmons ne esce male, con un 4/14 ai liberi che porta il suo totale nella serie a 22/67, ampiamente insufficiente per un giocatore considerato la seconda stella del roster. Per lui solo 2/4 dal campo, 9 assist e 8 punti alla fine, mentre sono ancora meno (4) i punti di Tobias Harris, autore di un pessimo 2/11 al tiro
UTAH JAZZ-L.A. CLIPPERS 111-119 | Primo tempo a punteggio altissimo (65-60 per i padroni di casa), con percentuali ottime, soprattutto dall'arco, per entrambe le squadre. Poi nel terzo quarto Paul George e compagni piazzano il parziale (32-18) che porta la squadra di coach Lue in controllo, ma Utah non molla e la gara si decide solo nei minuti finali del quarto quarto: decisivi nell'ultimo periodo i canestri di Reggie Jackson (22 con 8/15 per lui) e molto positiva anche la prova di Marcus Morris, autore di 24 punti con un buonissimo 10/16 al tiro
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L'MVP della gara è senza dubbio Paul George, che per la terza gara consecutiva chiude sopra i 30 punti ma stavolta lo fa senza poter contare su Kawhi Leonard in campo. "PG13" - obbligatoriamente opzioni n°1 per i Clippers - risponde con 37 punti, 16 rimbalzi e 5 assist, con buone percentuali al tiro (12/22 dal campo e 10/11 dalla lunetta). Diventa così il primo Clipper di sempre a mandare a referto una gara da 35/15/5 nei playoff
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Bojan Bogdanovic è "on-fire" fin dalla palla a due: segna 18 punti con 6/7 da tre punti nel solo primo quarto, chiude a 23 il primo tempo (24 minuti nei quali i Jazz segnano 17 triple, 2^ miglior prestazione NBA in una gara di playoff) ed è l'ultimo a mollare anche nell'ultimo quarto. Chiude con 32 punti e 9/17 dalla lunga distanza ma non basta a evitare il ko dei suoi
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Sempre senza Mike Conley, Utah prova ad aggrapparsi anche a Donovan Mitchell, che parte piano in gara-5 (due soli tiri nel primo quarto per 3 punti, che saranno solo 10 prima dell'ultimo periodo). E quando prova a prendere in mano la squadra negli ultimi 12 minuti le percentuali comunque non lo premiano: finisce con 21 punti ma solo 6/19 al tiro, con 4/14 dall'arco, mentre Gobert contribuisce con 17 punti e 10 rimbalzi