NBA, fantabasket: i migliori giovani per svoltare la stagione
Facile prendere gli All-Star: i veri cultori del fantabasket sono quelli capaci di trovare diamanti grezzi, che da un anno all’altro possono esplodere e rendere molto più di quanto vengono pagati o dove vengono presi al Draft. The Athletic ha selezionato 17 profili che potrebbero farvi fare bella figura: dategli una chance
ISAIAH STEWART, DETROIT PISTONS | Solidissimo nel suo anno da rookie, il centro dei Detroit Pistons dovrebbe trovare spazio da subito nel quintetto titolare — dove lo scorso anno ha viaggiato a 12.7 punti, 9.4 rimbalzi e 2.1 stoppate in quasi 30 minuti a partita, aggiungendo anche qualche tripla con ottime percentuali
JADEN MCDANIELS, MINNESOTA TIMBERWOLVES | Partito in quintetto un po’ per mancanza di alternative, McDaniels non se l’è cavata male da rookie — e alla Summer League di Las Vegas sembra essere già salito di livello. Il suo secondo anno dovrebbe essere molto migliore rispetto ai 9 punti e 4.3 rimbalzi di media della prima annata
TYRESE MAXEY, PHILADELPHIA 76ERS | L’assenza di Ben Simmons e la mancanza di un sostituto dovrebbero aprirgli le porte del quintetto base, nel quale lo scorso anno ha viaggiato a 18.6 punti, 4.3 rimbalzi e 3.9 assist nelle otto gare cominciate da titolare. Bisognerà capire se tornerà Simmons o da chi verrà sostituito, ma i Sixers si aspettano molto dal loro giovane al secondo anno
DARIUS GARLAND, CLEVELAND CAVALIERS | Il salto tra il primo e il secondo anno è stato incoraggiante, ma da Garland ci si aspetta ancora di più alla terza stagione in NBA, anche perché i Cavs hanno bisogno che diventi il leader in campo — più di Collin Sexton, che sembra lontano dai piani della dirigenza
JORDAN POOLE, GOLDEN STATE WARRIORS | L’assenza di Klay Thompson gli aprirà molto probabilmente le porte del quintetto, e il suo rendimento nella seconda metà di stagione è stato incoraggiante: 14.7 punti, 2.4 assist e 2.3 triple in meno di 24 minuti, mostrando grande fiducia nei suoi mezzi
KEVIN PORTER JR., HOUSTON ROCKETS | Un altro giocatore che è esploso a stagione in corso e che può essere passato sottotraccia è Porter Jr., che ha chiuso le ultime 19 partite con medie da 17.2 punti, 6.3 assist e 2.2 triple di media — e non avrà più John Wall al fianco a portare via palloni, dovendo dividerseli solo con Jalen Green
TERANCE MANN, L.A. CLIPPERS | L’infortunio di Kawhi Leonard lo ha già catapultato in quintetto negli scorsi playoff, con l’exploit da 39 punti in gara-6 contro gli Utah Jazz come punto più alto della sua carriera. Mann non spicca in niente ma sa fare un po’ di tutto, e i Clippers hanno bisogno che dia solidità per molti minuti: una scommessa sicura
TALEN HORTON-TUCKER, LOS ANGELES LAKERS | Tra lui e Alex Caruso i Lakers hanno deciso di optare per il nativo di Chicago, che compirà 21 anni solo a fine novembre — pur avendo già due stagioni da professionista alle spalle. Con la sicurezza del contratto — uno dei pochi sopra il minimo salariale — e grande potenziale da esplorare, può essere un giocatore preso in fondo al Draft e tenuto da parte per vederlo crescere in stagione, specie se le stelle dovessero essere tenute a riposo
NICKEIL ALEXANDER-WALKER, NEW ORLEANS PELICANS | Quando ha avuto un ruolo chiaro nell’attacco ha sempre risposto presente, ma ha giocato da titolare solo 13 delle 46 partite disputate lo scorso anno. Senza Eric Bledsoe e Lonzo Ball davanti nella rotazione dovrebbe avere spazio, magari eliminando i problemi con le percentuali che finora hanno rallentato la sua crescita. Bonus: ha ottimi numeri difensivi per il ruolo, almeno su 36 minuti (1.7 recuperi e 0.8 stoppate)
CHUMA OKEKE, ORLANDO MAGIC | Se non lo avete visto in campo nel finale della scorsa stagione siete scusati, ma Okeke ha viaggiato a 10.4 punti, 4.4 rimbalzi, 2.5 assist, 1.3 recuperi e 1.3 triple in appena 28 minuti di media dopo la pausa per l’All-Star Game. È alle prese con un problema all’anca, ma sempre meglio di Jonathan Isaac — titolare nel suo ruolo, ma ancora lontano dal ritorno in campo
MATISSE THYBULLE, PHILADELPHIA 76ERS | Offensivamente è limitato, specie se non riuscirà a salire di livello come tiratore spot-up, ma difensivamente è un mostro (1.6 recuperi in appena 20 minuti di media) e il suo atletismo servirà per sopperire a quanto si perderà con l’assenza di Ben Simmons sul perimetro. In più, a fine anno potrebbe attenderlo un’estensione di contratto: di sicuro avrà motivazioni extra
CAMERON JOHNSON, PHOENIX SUNS | Il suo stile di tiro indicherebbe una percentuale migliore rispetto al 35% con cui ha tirato da tre lo scorso anno, ma ai playoff è salito al 44% (di cui 10/23 alle Finals) e quest’anno dovrebbe avere ancora più minuti, complice l’età di Jae Crowder che avanza e il recupero di Dario Saric che appare complicato
DANIEL GAFFORD, WASHINGTON WIZARDS | Pescato dal fondo della panchina di Chicago, a Washington il lungo è esploso prendendosi di forza il posto da titolare — complice anche l’assenza di Thomas Bryant, alle prese con la rottura del crociato. Offre solidità a basso costo nel ruolo di centro, anche se comunque Montrezl Harrell alle sue spalle richiederà minuti e spazio
ROBERT WILLIAMS III, BOSTON CELTICS | La dirigenza guidata da Brad Stevens gli ha dato grande fiducia estendendo il suo contratto, ora sta a lui ripagarla e dimostrare di poter rimanere sano per tutta la stagione. Lo scorso anno dopo l’ASG ha viaggiato a 9.4 punti, 8.2 rimbalzi, 2.7 assist e 2.1 assist in meno di 23 minuti a partita — produzione stellare nel poco tempo in cui è rimasto sul parquet, anche per i tanti falli commessi
MICHAEL PORTER JR., DENVER NUGGETS | A proposito di estensioni: i Nuggets hanno rotto gli indugi confermandolo al massimo salariale, e con Jamal Murray probabilmente fuori per larghi tratti della stagione c’è il potenziale affinché diventi come minimo il secondo miglior realizzatore di squadra — forse anche il primo, se Jokic si sentirà particolarmente in vena di assist. Potrebbero esserci 25 punti a partita di media nelle sue mani: non fatevelo sfuggire
DE’ANTHONY MELTON, MEMPHIS GRIZZLIES | L’addio di Grayson Allen gli mette a disposizione ulteriori minuti per dimostrare che il 41% con cui ha tirato lo scorso anno non è stato un fuoco di paglia. Porta in dote anche ottimi numeri difensivi (2.3 recuperi e 0.8 stoppate per 36 minuti) e potrebbe passare inosservato in molti Draft
WENDELL CARTER JR., ORLANDO MAGIC | Anche a lui il cambio di aria potrebbe fare bene. Nei mesi passati ai Magic non ha fatto male, o quantomeno ha mostrato miglioramenti rispetto a quanto visto ai Bulls. La concorrenza di Mo Bamba è agguerrita ma non imbattibile: c’è la possibilità che dia minuti solidi nel frontcoourt, all’occorrenza anche da 4