NBA, i risultati della notte: Golden State perde contro Minnesota, Utah batte Denver
Quinta sconfitta nelle ultime sette gare per Golden State che, senza Stephen Curry e Draymond Green, perde anche a Minneapolis, Utah torna al successo dopo quattro sconfitte grazie al rientrante Rudy Gobert e nonostante la tripla doppia da 25 punti, 15 rimbalzi e 14 assist di Nikola Jokic. Pesante battuta d’arresto per Sacramento beffata in casa da Houston, tutto facile per Phoenix contro Detroit nel Sundays NBA
SACRAMENTO KINGS-HOUSTON ROCKETS 112-118 | Christian Wood chiude con 23 punti e 14 rimbalzi, Eric Gordon ne aggiunge 15 con tanto di canestro decisivo a 12.5 secondi dalla sirena e così i Rockets trovano un successo insperato in trasferta a Sacramento - mandando tutto il quintetto in doppia cifra e ribaltando il match grazie a un 18-5 di parziale arrivato nell’ultima frazione. Houston vince la battaglia a rimbalzo (47-37) e condanna i californiani all’ennesima pesante battuta d’arresto
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Senza Tyrese Haliburton fermato causa Covid e con Marvin Bagley III alle prese con un problema alla spalla destra, i Kings sono costretti a rivedere in parte la loro rotazione e non riescono ad andare oltre i 27 punti con 5/9 dall’arco in uscita dalla panchina di Buddy Hield e i 17 con 6 rimbalzi di Terence Davis. Si rivede in quintetto anche Richaun Holmes, sul parquet soltanto 15 minuti: Sacramento resta così 11^ a Ovest e fuori dalla zona playoff
DENVER NUGGETS-UTAH JAZZ 102-125 | Rudy Gobert torna in quintetto per Utah (dopo i giorni di isolamento a seguito del contagio da Covid) e chiude con 18 punti e 19 rimbalzi nell’avvincente scontro sotto canestro contro l’MVP Nikola Jokic, a cui si aggiungono anche i 21 punti di Bojan Bogdanovic che permettono agli ospiti di dominare per 48 minuti - 34-14 il parziale dell’ultima frazione - e soprattutto di interrompere una striscia di quattro sconfitte consecutive
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Avanti in doppia cifra nella prima mezz’ora, i Jazz avevano permesso il ritorno in corsa di Denver nella terza frazione - avanti di una lunghezza sul 81-80 grazie alla giocata da tre punti di Barton - chiudendo poi i conti nel finale anche grazie ai 31 punti di un Donovan Mitchell da 11/24 al tiro, 4/12 dall’arco con 5 rimbalzi e 4 assist. Utah riprende così la sua corsa in vetta alla Western Conference, avvicinando il 2° posto occupato dagli Warriors e ritornando al terzo ai danni dei Grizzlies
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Più indietro, al 6° posto a Ovest, ci sono i Nuggets che continuano ad aggrapparsi alle super prestazioni di uno straripante Nikola Jokic - autore di 25 punti, 15 rimbalzi e 14 assist; alla seconda tripla doppia nel giro di 24 ore, la n°9 in stagione e la 66^ in carriera. È il serbo a tenere a galla il più a lungo possibile i padroni di casa, che raccolgono 20 punti da Aaron Gordon e 16 con 17 tiri dal campo da Will Barton
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-GOLDEN STATE WARRIORS 119-99 | Karl-Anthony Towns chiude cn 26 punti e 11 rimbalzi nel successo T’Wolves che approfittano dell’assenza di Steph Curry e controllano per 48 minuti la sfida contro una delle migliori squadre a Ovest. Jaylen Nowell (protagonista di un simpatico siparietto con l’arbitro Scott Foster su una chiamata arbitrale) ne aggiunge 17 con 6/9 al tiro in uscita dalla panchina e Minnesota torna a sorridere dopo due ko
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Alla sirena finale sono 20 punti per Jordan Poole e 19 per Jonathan Kuminga, mentre Klay Thompson continua a fare fatica e chiude con 13 punti e 14 tiri in 23 minuti d’utilizzo. Oltre al ritorno anticipato a San Francisco di Curry - che ha scongiurato infortuni gravi alla mano destra - a pesare come un macigno nell’economia Warriors è l’assenza di Draymond Green: sette partite senza di lui (che dovrà stare fuori almeno altre due settimane) coincise con cinque sconfitte e soltanto due vittorie
DETROIT PISTONS-PHOENIX SUNS 108-135 | Nonostante il 2022 sia cominciato bene per i Detroit Pistons, la distanza che li separa da una delle migliori squadre della NBA è ancora comprensibilmente ampia. A ricordarlo a Cade Cunningham e soci sono stati i Phoenix Suns, che hanno fatto quello che hanno voluto per un tempo in attacco e poi hanno stretto le viti anche in difesa, andando sopra di 20 lunghezze nel terzo quarto e controllando agilmente la partita fino al termine.
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In grande spolvero sopratutto Devin Booker, cresciuto nell’area di Detroit e particolarmente ispirato con alcuni lampi di assoluta onnipotenza, chiudendo con 30 punti, 4 rimbalzi e 4 assist con 11/18 al tiro e 7/10 ai liberi. Insieme a lui ci sono i 20 di JaVale McGee (anche lui nativo di Flint in Michigan), in campo dal secondo quarto in poi al posto di Deandre Ayton uscito per una distorsione alla caviglia. Sono 19 quelli di Cameron Payne, doppie cifre per Shamet, Bridges e Paul
Prima espulsione in carriera invece per Cade Cunningham, che dopo aver già preso un fallo tecnico nel primo tempo ne ha preso un secondo per “taunting” (provocazione agli avversari) dopo una grande schiacciata in rovesciata per rispondere a una precedente giocata sopra il ferro di Booker. La decisione della terna è stata accolta con fischi dal pubblico di Detroit, spegnendo una partita che i Suns stavano comunque dominando nonostante i 21 punti in meno di 25 minuti della prima scelta assoluta dell’ultimo Draft
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