Playoff NBA, Luka Doncic travolge Phoenix in gara-7: Dallas in finale contro Golden State
Dura soltanto un tempo la sfida tra Suns e Mavs, con Dallas trascinata da 27 dei 35 punti di un clamoroso Luka Doncic - avanti sul +30 a metà partita e protagonista di una vittoria che porta i texani in finale di Conference contro Golden State (la prima ai playoff con gli Warriors dal “We Believe” del 2007). Nell’altra gara-7 a vincere è Boston, guidata dal tiro da 3 punti e da Grant Williams - decisivo nel far saltare il piano difensivo dei Bucks, aggrappati a un Giannis Antetokounmpo da 25 punti e 20 rimbalzi
BOSTON CELTICS-MILWAUKEE BUCKS GARA-7 109-81 (SERIE 4-3) | Boston ha i nervi a fior di pelle a inizio partita, ma si scioglie ad inizio secondo quarto e piano piano mette le mani sulla partita, senza più voltarsi indietro in un secondo tempo dominato dal primo all’ultimo minuto. Gara-7 diventa così un blowout per i padroni di casa, che sotterrano i campioni in carica sotto il peso di 22 triple a segno su 55 tentativi, facendo saltare per aria il piano difensivo dei Bucks specialmente con Grant Williams
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Il lungo tuttofare dei Celtics viene sfidato al tiro dal primissimo minuto, ma dopo un paio di brutti errori nel primo quarto non perde fiducia nelle sue capacità e conclude una gara-7 da 7/18 dalla lunga distanza, mettendo la firma su 27 punti destinati a rimanere nella storia di questa stagione. Il suo exploit fa passare in secondo piano persino i 23 di Jayson Tatum (alle prese con problemi di falli) e i 19 di Jaylen Brown, mentre sono decisivi anche i 14 con quattro triple a segno di Payton Pritchard per chiudere i conti
I Bucks al contrario pescano la peggior prestazione possibile da tre nel peggior momento possibile. I campioni in carica segnano appena 4 delle 33 triple tentate nella partita, solamente una in tutta la ripresa. Giannis Antetokounmpo, già stanchissimo di suo dopo due settimane a battagliare contro tutta la difesa dei Celtics, si ritrova ancora più solo e commette degli errori inusuali (10/26 al tiro con appena 6 liberi tentati e 5 palle perse), pur chiudendo con 25 punti, 20 rimbalzi e 9 assist
Brook Lopez si fa sentire a inizio partita e chiude con 15 punti e 20 rimbalzi, ma viene “preso in mezzo” dall’attacco di Boston che lo punisce la decisione di tenerlo a protezione del pitturato invece di contestare i tiri dall’arco. Bobby Portis non fa molto meglio pur chiudendo con 10 punti, mentre i 21 punti di Jrue Holiday non lasciano troppa traccia: pesa come un macigno lo 0/12 dei vari Matthews, Allen, Hill e Connaughton, e ancor di più l’assenza di Middleton che avrebbe cambiato tatticamente la serie
Boston torna comunque con pieno merito alle finali di conference per la quarta volta in sei anni di era Tatum-Brown, scoglio che fino a questo momento si è rivelato insuperabile per i biancoverdi nei tre precedenti. Ad attenderli ci sono nientemeno che i Miami Heat contro cui hanno perso nel 2020 nella bolla di Orlando per 4-2, in una serie decisa dalla stoppata di Bam Adebayo su Tatum: un ricordo ancora vivido nelle memorie di molti, ma questi Celtics hanno la possibilità di giocarsela con tutti
PHOENIX SUNS-DALLAS MAVERICKS, GARA-7 90-123 (SERIE 3-4) | Non c’è partita tra Suns e Mavericks, con gli ospiti che partono forte e soprattutto approfittano della terribile serata al tiro di Phoenix per allungare in avvio e toccare il +30 all’intervallo lungo (il più ampio vantaggio della storia in una gara-7, con soli 27 punti segnati di squadra dai vice-campioni NBA). A sorprendere infatti non è la qualità di Luka Doncic o l’abilità di mostrarsi pronto nel momento decisivo, ma la totale incapacità di risposta dei Suns collassati su loro stessi
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Doncic provvede da subito a garantire margine a Dallas nei primi minuti, mandando a bersaglio i primi tre tiri tentati (comprese due triple) e non voltandosi più indietro. A fine primo tempo il punteggio del match dice: Doncic 27 - Phoenix 27, in una gara che non ha più niente da dire nei 24 minuti finali e conclusa dall’All-Star sloveno con 35 punti, 10 rimbalzi, 6/11 dall’arco, 4 assist e +37 di plus/minus in 30 minuti. Poi tanto garbage time: c’è da risparmiare energie per la sfida contro Golden State, la prima ai playoff dai tempi del “We Believe” del 2007
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L’altro grande protagonista di gara-7 è Spencer Dinwiddie - che si prende altri 570.000 dollari di bonus di contratto con l’accesso alle finali di Conference anche grazie ai suoi 30 punti con 11/15 al tiro in soli 27 minuti in uscita dalla panchina. Una macchina letale da canestri, mentre Jalen Brunson in quintetto ne mette 24 e con Reggie Bullock che in 32 minuti segna soli cinque punti, ma raccoglie un impressionante +44 di plus/minus
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Su Phoenix invece resta poco da dire, se non analizzare un tracollo partito con un 6/23 al tiro nel primo quarto e andato peggio in un seconda frazione da 10 punti di squadra. Alla sirena finale sono 10 punti e 4 assist per Chris Paul - che raccoglie un -39 di plus/minus, dato peggiore della sua carriera (regular season e playoff), incassando la quarta sconfitta in fila in una gara-7. Non va meglio a Booker che chiude con 3/14 al tiro, 11 punti a referto e -41 di differenziale. Un disastro, come tutto il resto della squadra
Phoenix è costretta così a rimandare ancora una volta l’appuntamento con il primo titolo NBA della sua storia (nella lega dal 1968 e ancora a secco). E mentre Chris Paul spiega in conferenza stampa di non volersi ritirare, ma che ci proverà di nuovo il prossimo anno, a tenere banco è il caso Deadre Ayton - sul parquet soltanto per 18 minuti in un match da cinque punti, quattro rimbalzi e tanti errori: “È una questione interna”, la fredda risposta di coach Monty Williams a chi gli ha chiesto come mai fosse rimasto in campo per così poco tempo
Questa dunque la situazione playoff: dopo due intensi turni e un mese di super partite, restano in corsa soltanto quattro squadre - Golden State e Dallas a Ovest, Miami e Boston a Est. Questa notte una serata di riposo e poi da domani si parte con le finali di Conference, tutte da seguire in diretta in esclusiva sui canali Sky Sport