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Playoff NBA, Steph Curry vince il primo trofeo Magic Johnson come MVP dell’Ovest

playoff nba
©Getty

Pur non giocando la sua miglior partita in gara-5 contro Dallas, Steph Curry è stato nominato come MVP della Western Conference, portando a casa il primo trofeo intitolato a Magic Johnson per il miglior giocatore dei playoff a ovest. A deciderlo sono stati nove membri dei media che hanno votato a fine partita

Sul metaforico caminetto di casa Curry non c’è più molto spazio, dati i tre titoli di campione NBA e i due MVP vinti nella sua già illustre carriera. Ma da qualche parte dovrà trovare posto anche per un nuovissimo trofeo, di cui è stato il primo vincitore inaugurale: alla fine di gara-5 infatti il leader dei Golden State Warriors è stato votato come MVP della Western Conference da un gruppo di 9 giornalisti, vincendo così il primo trofeo Magic Johnson. Curry è stato immediatamente abbracciato e sollevato dai suoi compagni di squadra (in particolare Draymond Green) quando gli è stato consegnato il premio dal suo ex compagno di squadra Shaun Livinston, frutto di una serie finale contro Dallas da 23.8 punti, 6.6 rimbalzi e 7.4 assist attirando su di sé le attenzioni della difesa dei Mavs e liberando spazio per gli altri, come dimostrano i 28 passaggi vincenti delle ultime tre partite dopo aver torturato i texani nelle prime gare della serie (21 punti in gara-1, 32 in gara-2 e 31 in gara-3). Anche Magic Johnson dopo la partita si è congratulato con lui per aver vinto il primo premio della storia.

Curry lo aveva detto nel 2021: "Nessuno vuole vederci il prossimo anno"

La soddisfazione più grande per Curry rimane comunque quella di essere tornato alle seste Finals NBA della sua carriera dopo due anni complicati sia per lui che per la squadra, saltando quasi interamente la stagione 2019-20 per un infortunio alla mano e “predicando nel deserto” nella stagione passata, in cui ha giocato a livelli da MVP in una squadra capace a malapena di agganciare il torneo play-in. Eppure lui ne è sempre stato convinto, dicendo alla sua ultima conferenza stampa della passata stagione che “Nessuno vuole vederci il prossimo anno”. Parole che ha spiegato così in conferenza stampa: “Era più un messaggio per noi stessi, per riposizionarci dove meritano di stare gli Warriors. Volevo lanciare il messaggio che potevamo essere di nuovo quel tipo di squadra”. Sono tornati a esserlo, e ora sono a quattro vittorie di distanza dal titolo NBA.

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