NBA Finals, Boston d'orgoglio batte Golden State, Steph Curry non basta: è 2-1 Celtics
Boston parte forte in una partita dominata per energia e voglia sin dalla palla a due: Golden State, sotto anche in doppia cifra nel primo tempo, risale la china grazie a uno scatenato Steph Curry (31 punti e 6/11 dall'arco), ma non ha le forze necessarie per reggere il colpo nell'ultimo quarto d'ora. Oltre quota 20 punti segnati il trio Tatum-Brown-Smart, che trascina i padroni di casa sul 2-1 nella serie (mantenendo il fattore campo)
BOSTON CELTICS-GOLDEN STATE WARRIORS, GARA-3 116-110 (SERIE 2-1) | Più in partita sin dalla palla a due, trascinata dal pubblico pazzesco del TD Garden e a caccia di conferme: Boston risponde presente in gara-3, mette il naso avanti già nel primo quarto e regge al ritorno e alla solita ondata firmata Golden State nella ripresa. Il risultato è un’altra vittoria Celtics a seguito di una sconfitta: è 7-0 il record dei biancoverdi, che in questa post-season non ha mai subito due ko in fila
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Boston mantiene il fattore campo a proprio favore, toccando anche le 15 lunghezze di margine già nei 12 minuti d’apertura di match - trascinata da uno straripante Jaylen Brown - ma gli Warriors non affondano sotto i suoi colpi, tanto che nel terzo quarto (grazie a un super Steph Curry) Golden State ritorna addirittura in vantaggio prima di alzare bandiera bianca nell’ultima quarto d’ora - svuotata d’energia e di forza, con i Celtics che d’orgoglio si prendono il 2-1 nella serie
LE PAGELLE DI GARA-3
Sono tre gli uomini copertina in casa Celtics, a partire dal solito Jayson Tatum che aspetta che la partita vada a lui e si fa trovare pronto - nonostante il dolore alla spalla lo condizioni sin dai primi possessi. Il n°0 di Boston non ha percentuali altissime (9/23 dal camp, 3/9 dall’arco), ma sa quando fare male ed è presente in tutti i momenti importanti del match: il risultato sono 26 punti, 9 assist e 6 rimbalzi; il modo migliore per lasciarsi alle spalle il drammatico e ingeneroso plus/minus di gara-2
Chi invece parte non con una, ma con tre o quattro marce in più rispetto a tutti gli altri è Jaylen Brown - autore di 17 dei suoi 27 punti totali nel solo primo quarto (il migliore sotto l’aspetto realizzativo per un giocatore dei Celtics alle Finals negli ultimi 50 anni, al pari di Ray Allen nel 2010). Brown è una costante carica d’energia, presente sotto canestro e autore della stoppata che nel quarto periodo chiude definitivamente in conti in favore dei padroni di casa
Il terzo violino offensivo a cui si affida Boston è Marcus Smart: 24 punti, 7 rimbalzi 5 assist e 3 canestri dalla lunga distanza a bersaglio - uno più pesante dell’altro, di quelli che cambiano l’inerzia della sfida. Il leader Celtics è cruciale anche in difesa (0/9 per i giocatori Warriors che tirano contro di lui come difensore primario), per una squadra che raccoglie tanto anche dai due Williams: Robert è cruciale per stoppate, recuperi e rimbalzi; Grant fondamentale e in doppia cifra (10 punti) in uscita dalla panchina
Dall’altra parte invece non basta a Golden State una prestazione, l’ennesima, straordinaria di Steph Curry che, nel pieno delle difficoltà Warriors, gioca un basket celestiale per 40 minuti e chiude con 31 punti a referto e 6/11 al tiro. Quindici arrivano nel terzo quarto, quando grazie ai suoi canestri gli ospiti tornano avanti nel punteggio, ma nel finale anche il n°30 di Golden State è confusionario e sbaglia tanto a causa della stanchezza. Passaggi a vuoto che ben raccontano la fatica di una partita e di una serie in cui Curry sta dando tutto
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Su Curry e sulla sua partita restano altre due considerazioni da fare: la prima è relativa al duro colpo subito nel finale di partita alla gamba sinistra (rimasto schiacciato su una palla contesa sotto diversi corpi di compagni e avversari) - ci saranno da valutare le sue condizioni nelle prossime ore. La seconda invece riguarda la difesa, venuta meno in gara-3: Boston infatti ha tirato 10/14 dal campo contro Curry difensore primario, limitato (non poco) anche dai problemi di falli
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A battere un colpo e dare un segnale di forza è anche Klay Thompson, che sbaglia i primi tre tiri (costruiti in avvio per lui con la chiara intenzione di metterlo in partita) e poi prende ritmo in un match da 25 punti e 5/13 dall’arco, in cui lui e Curry per oltre mezz’ora tengono a galla Golden State. Utile, nonostante i tanti errori, anche Andrew Wiggins da 18 punti con 7/16 al tiro e diverse scelte rivedibili. Gli altri invece non riescono a incidere a livello realizzativo come sperato
Discorso a parte invece va fatto per Draymond Green, completamente scollegato in un match in cui non entra mai in partita: 2 punti, 3 assist, 4 rimbalzi e 6 falli, senza incidere in difesa e senza dare il contributo sotto l'aspetto dell'energia e della grinta che Golden State si aspetta da lui. Un dato racconta bene la sua serie finora: Green in tre match ha tirato 5/19 dal campo, raccogliendo 15 punti totali e commettendo 15 falli. Deleterio, tanto da ricevere tante critiche anche via social
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