NBA Finals, Curry è da 10, Wiggins enorme, delude Tatum: le pagelle di gara-4
La leggendaria prestazione di Steph Curry è da 10 in pagella, ma la vittoria di Golden State in gara-4 ha anche altri protagonisti nascosti, a partire da un Andrew Wiggins eccezionale sui due lati del campo a rimbalzo. Delusione invece per l’esecuzione nel finale dei Boston Celtics, che sprecano un’opportunità d’oro dopo aver quasi messo al tappeto gli Warriors. Qui le pagelle complete di gara-4
MARCUS SMART | Nel secondo tempo è il più lucido in campo, anche se si prende più responsabilità offensive di quelle che probabilmente sono nelle sue corde (12 tiri nella ripresa, più di Tatum e Brown). Tiene sotto controllo le palle perse commettendone solo due, ma davanti a un Curry del genere non può nulla neanche il Difensore dell’Anno in NBA. VOTO: 6.5
- 18 punti, 4 rimbalzi, 5 assist, 4 recuperi, 2 palle perse, 7/18 al tiro, 3/9 da tre, 1/1 ai liberi in 40 minuti
JAYLEN BROWN | A inizio quarto periodo produce una fiammata delle sue e sembra nettamente quello che “ne ha di più” in campo, ma anche lui finisce per sparire nel finale, dove lui come tutti i Celtics smette di attaccare in maniera composta. Fosse arrivata la vittoria avrebbe messo una mano sul premio di MVP delle Finals, ma Curry ha avuto altre idee. VOTO: 6.5
- 21 punti, 6 rimbalzi, 2 assist, 2 palle perse, 9/19 al tiro, 2/6 da tre in 40 minuti
JAYSON TATUM | Al di là delle cifre che non sono neanche malvagie, gioca la sua peggior partita della serie in termini di lucidità e compostezza, tirando sorprendentemente male da due punti (4/15 di cui 2/12 fuori dalla restricted area). Le sue palle perse pesano come macigni e nel finale non riesce a lasciare il segno: a San Francisco ci sarà bisogno di altro. VOTO: 5
- 23 punti, 11 rimbalzi, 6 assist, 1 recupero, 3 stoppate, 6 palle perse, 8/23 al tiro, 4/8 da tre in 43 minuti
AL HORFORD | Sei dei suoi otto punti finali arrivano nella ripresa, quando prova ad assumersi maggiori responsabilità anche in attacco. Quando è chiamato a cambiare difensivamente su Curry si comporta alla grande, ma soffre come tutti a rimbalzo difensivo, dove gli Warriors spadroneggiano prendendo 16 rimbalzi sulla testa dei Celtics. Fanno la differenza. VOTO: 5.5
- 8 punti, 6 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata, 1 palla persa, 2/6 al tiro, 2/6 da tre, 2/2 ai liberi in 28 minuti
ROBERT WILLIAMS III | Finché ne ha, è il migliore in campo: sporca qualsiasi pallone, è presente sotto entrambi i tabelloni, replica in tutto e per tutto la prestazione già eccellente di gara-3. Nella ripresa però Golden State gli prende le misure e lui prende solo due rimbalzi: da monitorare le sue condizioni dopo aver chiesto il cambio nel finale di gara. VOTO: 7
- 7 punti, 12 rimbalzi, 4 assist, 1 recupero, 2 stoppate, 3/3 al tiro in 32 minuti
DERRICK WHITE | Segna quando viene chiamato in causa ritrovando il tiro da tre che lo aveva abbandonato in gara-3, ma non aiuta la circolazione di palla cercando un po’ troppo l’iniziativa personale quando marcato da Curry o Poole. Le sue tre palle perse sono seconde solo alle 6 di Tatum, il suo -19 di plus-minus è il peggior dato di squadra. VOTO: 5
- 16 punti, 1 rimbalzo, 1 assist, 1 recupero, 3 palle perse, 4/12 al tiro, 3/5 da tre, 5/5 ai liberi in 36 minuti
GRANT WILLIAMS | Ha problemi di falli già nel secondo quarto e non riesce a lasciare il segno né sulla partita né sulla serie, segnando a malapena una tripla sulla sirena del primo quarto. Udoka lo tiene in campo pochissimo, lui non fa niente per dimostrare che si sbaglia. VOTO: 5
- 3 punti, 1 rimbalzo, 4 falli, 1/2 da tre in 13 minuti
PAYTON PRITCHARD | L’unico momento in cui si nota è per una evidente violazione di passi non fischiata dagli arbitri con susseguente fallo di Jordan Poole, facendo imbestialire Steve Kerr che si prende anche un fallo tecnico. Si prende due triple e le sbaglia entrambe, di cui una in transizione a inizio quarto periodo: troppo poco. VOTO: 5
- 1 punto, 1 rimbalzo, 0/2 da tre, 1/2 ai liberi in 10 minuti
IME UDOKA | Nel momento più importante la sua squadra ricade nei problemi di esecuzione offensiva che hanno tormentato tutta la loro cavalcata playoff. I Celtics avevano un’occasione d’oro per andare sul 3-1 e proteggere il fattore campo, ma non riescono ad “ammazzare” la partita quando ne hanno l’occasione e finiscono per pagare il conto. VOTO. 5
STEPH CURRY | Che gli vuoi dire? Tiene in vita gli Warriors per tre quarti, impedendo praticamente da solo che Boston vada oltre le 7 di lunghezze di vantaggio. Sembra a corto di fiato e di energie, ma piazza le giocate decisive nel quarto periodo aggiungendo le ultime pennellate al suo capolavoro. Una partita da consegnare agli annali, di quelle che definiscono una carriera da Hall of Fame. VOTO: 10
- 43 punti, 10 rimbalzi, 4 assist, 5 palle perse, 14/26 al tiro, 7/14 da tre, 8/9 ai liberi in 41 minuti
KLAY THOMPSON | Sembra fuori ritmo in attacco e viene puntato continuamente in difesa, ma trova energie inaspettate nel finale di gara quando piazza un paio di triple di importanza capitale e soprattutto difende alla grande contro Jaylen Brown, bloccando l’attacco dei Celtics. Mai sottovalutare il cuore di un campione. VOTO: 7.5
- 18 punti, 2 rimbalzi, 1 assist, 1 recupero, 2 stoppate, 7/17 al tiro, 4/10 da tre in 41 minuti
ANDREW WIGGINS | Nei momenti più difficili si fa trovare pronto, mettendo 8 punti nel primo quarto quando gli Warriors rischiavano di affondare e trovando due rimbalzi offensivi giganteschi nel quarto periodo per riaprire la partita. Sembra mettere una mano su tutti i rimbalzi che vengono sputati dal ferro: alla fine sono 16, tutti decisivi per vincere 55-42 la lotta a rimbalzo. VOTO: 8
- 17 punti, 16 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero, 2 palle perse, 7/17 al tiro, 2/6 da tre, 1/2 ai liberi in 44 minuti
OTTO PORTER | La mossa di coach Kerr non paga dividendi: con il quintetto base fatica a trovare ritmo e spaziature, cominciando con un parziale di 11-4 per i Celtics e non lasciando mai il segno sulla partita. Esperimento da non ripetere? VOTO: 5.5
- 2 punti, 1 rimbalzo, 1 assist, 0/2 da tre, 2/2 ai liberi in 15 minuti
DRAYMOND GREEN | Per almeno tre quarti è di gran lunga il peggiore in campo, con i cori dei tifosi dei Celtics che gli sono entrati nella testa avendo un effetto chiaro sulle sue prestazioni. Va talmente male che coach Kerr lo lascia in panchina per un lungo periodo nel quarto periodo: non ne è contento, ma al ritorno in campo firma un rimbalzo offensivo e un assist “dei suoi” per dare il suo contributo. VOTO: 4.5
- 2 punti, 9 rimbalzi, 8 assist, 4 recuperi, 2 palle perse, 1/7 al tiro, 0/2 da tre in 33 minuti
JORDAN POOLE | Nettamente la partita in cui ha più impatto: non è quello furoreggiante della serie contro Denver, ma fornisce attacco istantaneo e non ha paura di sparare dal palleggio alla prima occasione, anche quando le percentuali non lo assistono. È comunque quello di cui ha bisogno Golden State da lui, e in difesa soffre anche meno rispetto al previsto. VOTO: 7
- 14 punti, 1 rimbalzo, 1 assist, 1 recupero, 1 stoppata, 1 palla persa, 6/13 al tiro, 2/7 da tre in 21 minuti
KEVON LOONEY | Coach Kerr si pente di averlo tolto dal quintetto dopo neanche cinque minuti di partita, lui senza aprire bocca tira fuori un’altra partita in doppia cifra per rimbalzi e di grande sostanza sui due lati del campo, sempre pronto a dare una mano a chiunque ne abbia bisogno. Non a caso gioca più di 28 minuti: il risultato è un +21 di plus-minus che lascia pochi dubbi sul suo impatto. VOTO: 7.5
- 6 punti, 11 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero, 1 stoppata, 3 palle perse, 3/4 al tiro in 28 minuti
GARY PAYTON II | La difesa di Boston lo ignora platealmente, lui fa quello che deve fare: aspettare il movimento di Curry per servirlo e poi fargli spazio il più velocemente possibile. In difesa fa un lavoro oscuro ma utilissimo, lasciando le sue impronte qua e là ne poco tempo concesso. VOTO: 6.5
- 5 punti, 4 rimbalzi, 1 assist, 1 recupero, 1 stoppata, 2/3 al tiro, 0/1 da tre, 1/2 ai liberi in 10 minuti
NEMANJA BJELICA | Coach Kerr lo ripropone un po’ a sorpresa a inizio quarto periodo dopo una comparsata non esaltante nel primo tempo, ma lui regge bene nonostante venga attaccato ad ogni possesso, provocando anche una palla recuperata. Alla fine dei conti, fa il suo. VOTO: 6
- 0 punti, 1 rimbalzo, 1 recupero, 1 palla persa, 0/2 al tiro, 0/1 da tre in 9 minuti
STEVE KERR | Fa due mosse molto coraggiose: la prima è quella di togliere Looney e di inserire Otto Porter in quintetto, e alla fine non paga dividendi; la seconda è quella di tenere in panchina Draymond Green per la maggior parte del quarto periodo, ed è quella che cambia la partita. La seconda mossa è quella che conta di più e vale la 27^ serie consecutiva con almeno una gara vinta in trasferta. VOTO: 7.5