Il proprietario dei Phoenix Suns e della Phoenix Mercury della WNBA annuncia il suo "passo indietro", comunicando di aver messo in vendita le due franchigie. Una decisione a cui si è arrivati dopo le forti reazioni di giocatori e associazione giocatori alla punizione (ritenuta troppo blanda) inflitta dalla NBA
La punizione assegnatagli dalla NBA era parsa tutto sommato leggera (un anno di sospensione e 10 milioni di dollari di multa) ma poi erano arrivate le posizioni molto più dure dell'Associazione dei Giocatori ("Chiediamo la sua espulsione", aveva detto la nuova n°1 della NBPA, Tamika Tremaglio) e di alcune superstar della lega (Draymond Green su tutti, ma anche LeBron James e Chris Paul). E alla fine, forse travolto da una pressione crescente, Robert Sarver è venuto a patti con l'idea di non essere più partner gradito nella NBA. "Ho intrapreso il percorso che mi porterà alla vendita di Suns e Mercury", ovvero le due squadre di Phoenix che controlla, in NBA e WNBA. Nel comunicato affidato alla stampa, lo stesso Sarver esprime il suo disappunto perché "alcune parole che rimpiango di aver pronunciato hanno finito per oscurare il lavoro fatto con successo a Phoenix per due decenni" e - da "uomo che crede nel perdono e nella redenzione" - si dice convinto di aver diritto a una seconda chance, una volta scontata la pena inflitta da Adam Silver. Invece, prende atto Sarver, "soffro nel vedere che niente di tutto questo sia ancora possibile, e che qualsiasi cosa buona abbia fatto o possa continuare a fare verrà sempre messa all'ombra dalle cose che ho detto in passato".
Da qui la conclusione: "Non voglio essere una distrazione" sul cammino verso il successo dei Phoenix Suns e delle Phoenix Mercury, dice Sarver, che annuncia così il suo passo indietro, a una settimana circa dall'inizio del training camp per la squadra di coach Monty Williams. I Suns sono ora in vendita: il futuro di Chris Paul, Devin Booker e compagni passa anche da qui.