Nella prima dichiarazione pubblica dopo il fattaccio del pugno ricevuto in allenamento dal suo compagno, Jordan Poole prova a guardare avanti ma allo stesso tempo non fa nulla per lasciare immaginare un rapporto in qulache modo recuperato. "Draymond si è scusato: siamo qui per alzare banner dopo banner", dice
Dopo il pugno che ha fatto il giro del mondo, Draymond Green è stato il primo a dover uscire allo scoperto e - in varie interviste e in una conferenza stampa convocata appositamente - chiedere scusa e ammettere il suo errore. Fino a oggi, però, Jordan Poole era rimasto silenzioso sul fattaccio che lo aveva visto, suo malgrado, protagonista. Ora, all'indomani dell'estensione contrattuale firmata dalla guardia degli Warriors (per 4 anni e la bellezza di 140 milioni di dollari) Poole ha scelto di tornare anche sul tema più scottante di questa offseason di Golden State, con la speranza (forse) di chiudere l'argomento. "Draymond si è scusato. Ora la nostra idea è quella di comportarci da professionisti, non ho nient'altro da aggiungere in merito: siamo qui per vincere e continuare ad alzare banner dopo banner".
Parole che ovviamente vanno interpretate e che - se sembrano voler mettere nello specchietto retrovisore distrazioni e polemiche - non fanno però neppure nulla per lasciare immaginare una relazione recuperata con il suo compagno di squadra. Di tutt'altro tono, invece, le parole a commento della recente estensione contrattuale firmata con gli Warriors: "Grazie al nuovo contratto ogni pensiero sul futuro mio, della mia famiglia e dei miei amici è scomparso: è bello sapere di potersi concentrare solo sulla pallacanestro - ha detto Poole - e questa tranquillità sono sicuro che potrà portarmi a toccare un livello di gioco ancora più alto".