NBA, Lillard segna 11 triple e resta seduto nel 4° quarto: Durant non ci sta. Tutti i casi
La scelta di coach Chauncey Billups di tener seduta la sua point guard per tutto il quarto periodo fa infuriare un "purista" del gioco come Kevin Durant. Ma non è la prima volta che potenziali serate da record vengono "sabotate" dalle scelte degli allenatori spaventati da possibili infortuni alle loro star. Da Steph Curry a Klay Thompson, da Devin Booker a Kobe Bryant ecco i casi più clamorosi
LILLARD, 11 TRIPLE IN TRE QUARTI | La notte NBA ha visto l'ennesima esplosione realizzativa di Damian Lillard. La point guard di Portland contro i T'Wolves ha chiuso con 38 punti, frutto di un clamoroso 11/17 dalla lunga distanza. Le 11 triple pareggiano il suo massimo in carriera da tre, ma il dato ancora più strabiliante è che i suoi 38 punti li ha segnati restando in campo soltanto 29 minuti - e guardando dalla panchina tutto il 4° quarto, con coach Billups che (vittoria assicurata) ha preferito non esporlo a possibili infortuni
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IL DISAPPUNTO DI KEVIN DURANT | Una scelta, quella di coach Billups, che non è piaciuta a un fan del gioco come Kevin Durant, che evidentemente (segnati i suoi 30 punti abituali nel successo dei Nets a Washington) si stava gustando davanti alla tv la serata magica di Damian Lillard. Un tweet in forma di quattro hashtag consecutivi, dal messaggio molto chiaro: #non #togliete #lillard #dallapartita. Messaggio che però è rimasto inascoltato...
LILLARD COME THOMPSON (QUASI) | Da quando esiste il tiro da tre punti nella NBA, solo un giocatore ha fatto meglio di Damian Lillard per numero di triple realizzate in soli tre quarti: si deve tornare ovviamente alla clamorosa prestazione da 52 punti in 27 minuti di Klay Thompson contro i Chicago Bulls, risalente al 29 ottobre 2018. Anche in quell'occasione coach Steve Kerr scelse di tenere in panchina Klay Thompson per tutto il quarto periodo
ANCORA I BULLS, STAVOLTA MALTRATTATI DA BOOKER | Se Thompson aveva preso di mira i Bulls, lo stesso ha fatto quest'anno Devin Booker, che il 30 novembre di quest'anno ha rifilato 51 punti a Chicago in nemmeno 31 minuti. Anche nel suo caso coach Monty Williams scelse di risparmiarlo nell'ultima frazione di gioco, per cui - dopo i 25 punti del primo tempo e un terzo quarto incredibile da 26 - il rammarico nel chiedersi dove sarebbe potuto arrivare il n°1 dei Suns rimane
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DURANT ANCORA AMMIRATO | Anche in quel caso Durant non aveva mancato di sottolineare la straordinaria prestazione di uno dei migliori realizzatori NBA: senza prendersela (stavolta) con coach Monty Williams, si era limitato a esaltare l'incredibile efficienza offensiva di Booker, capace di sbagliare solo 5 tiri: "20/25 è assolutamente ridicolo...", il suo commento
STEPH CURRY SI ISCRIVE ALLA LISTA | Tanti punti, tante triple, pochi minuti in campo? Non può mancare alla lista dei giocatori specializzati in grandi bottini il n°30 dei Golden State Warriors. Il 24 ottobre 2018 segna lo stesso numero di triple (11) messe a segno nella notte da Lillard, ma contro i malcapitati Wizards chiude a quota 51 in soli 32 minuti, restando poi comodamente seduto in panchina per tutto il quarto quarto
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SOLO PHIL JACKSON FERMA KOBE | La partita manifesto, quella che forse più di tutte ha lasciato la bocca amara ai tifosi NBA (e chissà se anche a Kevin Durant) è quella che ha visto protagonista Kobe Bryant il 20 dicembre 2005, avversari i Dallas Mavericks. Quel giorno il n°8 gialloviola confezionò una gara da 62 punti in 33 minuti ma Phil Jackson restò sordo ai cori dei tifosi dello Staples Center che avrebbero voluto Bryant in campo nuovamente anche per il 4° quarto. E chissà quale sarebbe stato il totale a fine gara...
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