NBA, Paolo Banchero come Blake Griffin: i migliori rookie paragonati ad All Star già noti
ESPN in concomitanza con la pausa dell’All Star Weekend ha stilato la classifica con i migliori dieci rookie di questa regular season, comparandoli in prospettiva con quelli che sono stati All Star del passato a cui assomigliano per caratteristiche e possibile impatto sul parquet: siete d’accordo con questa graduatoria? Da Banchero a Murray: ecco quali sono i talenti del presente e del passato a cui vengono associati
- Statistiche: 4.5 punti, 3.5 rimbalzi, 2.5 assist di media
- Considerato il miglior difensore dei giocatori entrati in NBA, riesce ad avere così tanto impatto da tenersi stretto il posto in rotazione in un gruppo che punta ai playoff nonostante stia faticando tantissimo a trovare il fondo della retina. Paragonato a Dejounte Murray per la sensazione che riesce a trasmettere di incidere in ogni singolo aspetto del gioco: una prospettiva alla quale provare a tendere come margine di crescita nei prossimi anni
- Statistiche: 10.0 punti, 4.9 rimbalzi e 2.5 assist di media
- La crescita è evidente, settimana dopo settimana, per un giocatore che si sente libero di giocare e sbagliare in una squadra che ormai corre per conquistare la posizione migliore al prossimo Draft NBA: tutto ruota attorno alla sua qualità di tiro e capacità di trovare il fondo della retina, se riesce a sistemare quelle cifre Sochan diventa un giocatore interessante a 360° (proprio come David West)
- Statistiche: 8.6 punti, 8.7 rimbalzi e 0.9 stoppate di media
- Produttività e impatto in pochi minuti sul parquet sono invidiabili, Detroit è conquistata dal giocatore più giovane dell’intera NBA (19 anni compiuti a dicembre) che mostra enormi ed entusiasmanti margini di miglioramento. Dwight Howard al momento resta lì, sullo sfondo, come riferimento a cui tendere, ma senza avere troppe ansie a riguardo
- Statistiche: 9.3 punti, 2.1 rimbalzi e 1.0 assist di media
- La pulizia di tiro non è mai stata in discussione e la resa anche a livello NBA è stata da subito impressionante: il risultato è che AJ Griffin è riuscito da subito a convincere gli Hawks per utilità e impatto, con caratteristiche che ricordano quelle di Rashard Lewis - giocatore chiave degli Orlando Magic di una quindicina di anni fa. Un giocatore ritenuto atipico all’epoca, ma con caratteristiche che oggi sono la base per chiunque voglia mettere piede sui parquet NBA con continuità
- Statistiche: 12.2 punti, 4.1 rimbalzi e 2.9 assist di media
- Quinto per minuti giocati tra i rookie (più di 29 di media) e impressionante su entrambi i lati del campo per versatilità e senso del gioco, Jalen Williams ha ricoperto una grande varietà di ruoli con i Thunder, sfruttando la sua apertura di braccia, la visione di gioco e la capacità di incidere sia con che senza il pallone. Manca ancora il tiro da tre punti (32% in stagione), ma se dovesse arrivare anche quello il paragone con Khris Middleton diventa già credibile
- Statistiche: 8.2 punti, 7.7 rimbalzi e 2.1 stoppate di media
- Quando si dice saper scegliere: Utah ha colpito l’obiettivo ideale andando a pescare Walker Kessler, il nuovo centro titolare che si è conquistato spazio sul parquet a suon di stoppate non facendo rimpiangere la partenza di Rudy Gobert. Un tassello ideale, pescato con precisione chirurgica dai Jazz che ora non solo si godono le sue giocate, ma si tengono stretti anche le scelte al Draft arrivate dal Minnesota. Un vero e proprio affare, tutto grazie alle grandi prestazioni di Kessler
- Statistiche: 15.2 punti, 3.9 rimbalzi e 4.6 assist di media
- L’efficienza è ancora sotto la media per Ivey, ma per dimensioni, tipologia di gioco ed età è normale che il rookie dei Pistons mantenga questa discontinuità quando si tratta di trovare il fondo della retina: la capacità di cambiare passo e di scaricare energia sul parquet ricordano un mix di John Wall e Derrick Rose, anche se ESPN indica in Russell Westbrook la prospettiva più vicina a lui per caratteristiche. Staremo a vedere se sarà così
- Statistiche: 11.9 punti, 4.6 rimbalzi e 1.1 assist di media
- È uno dei rookie “più vecchi” del Draft e si vede, nonostante i Kings forse speravano fosse leggermente più maturo anche su altri aspetti, ma il suo 42% dall’arco nelle ultime gare in cui resta in campo per oltre 30 minuti di media basta e avanza per renderlo prezioso. Alcuni lampi restano poi quelli di un realizzatori con istinti ben chiari, per questo ESPN ha voluto azzardare il paragone con Danny Granger - star del decennio scorso degli Indiana Pacers
- Statistiche: 17.2 punti, 4.1 rimbalzi e 1.4 assist di media
- Se c’è un giocatore che per rendimento è paragonabile a Paolo Banchero quello è Ben Mathurin - scatenato in uscita dalla panchina con Indiana e una dei migliori profili selezionati all’ultimo Draft. Completo per mix fisico, atletico e tecnico, è l’unico che ha dato l’impressione di poter insidiare il giocatore di passaporto italiano nella corsa alla conquista del premio di miglior rookie dell’anno. Un talento davvero con tutte le carte in regola per diventare il nuovo Jaylen Brown
- Statistiche: 19.9 punti, 6.6 rimbalzi e 3.6 assist di media
- Le medie sono in parte scese, così come l’efficienza, ma Paolo Banchero sta giocando tutte le partite dei Magic che negli ultimi due mesi sono diventati una squadra in grado di vincere (19-15 il record dal 5 dicembre). Un giocatore che, a differenza degli altri, ha tutte le carte in regola per fare decisamente meglio di Blake Griffin, che resta un giocatore simile per caratteristiche, ma non per prospettive