NBA, che cos'è la "no-trade clause" e chi l’ha avuta in passato: privilegio per pochissimi
A svolgere un ruolo cruciale nella cessione di Bradley Beal ai Phoenix Suns è stata la clausola presente nel contratto dell'All-Star che gli permette di rifiutare ogni scambio che non lo convinca, di fatto rendendolo padrone del proprio destino. La “no-trade clause” però è privilegio per pochissimi nella storia del gioco: ecco i requisiti per averla e chi l’ha avuta in NBA
CHE COS’È LA "NO-TRADE CLAUSE" | Il nome è abbastanza esplicativo: la "no-trade clause" è una clausola presente nel contratto di un giocatore che gli dà la facoltà di dire no a qualsiasi scambio che lo riguardi. Al contrario di tutti gli altri giocatori sotto contratto della lega, che tranne rari casi legate ai Bird Rights "subiscono" le decisioni delle squadre senza poter fare nulla su dove giocheranno, i giocatori con quella clausola hanno pieno controllo sul loro destino come se fossero dei free agent
COME SI OTTIENE LA "NO-TRADE CLAUSE" | Ci sono due requisiti piuttosto stringenti per ottenerla: il giocatore deve aver giocato in NBA per almeno otto stagioni di cui almeno quattro con la squadra con cui vuole firmare un nuovo contratto. Non devono per forza essere le quattro stagioni più recenti, quindi ad esempio LeBron James potrebbe riceverla dai Cleveland Cavaliers in caso di nuovo contratto. Soprattutto, però, la squadra deve essere disposta a inserirla, e questo l’ha resa decisamente difficile da ottenere in passato
BRADLEY BEAL UNICO CASO IN NBA | Non è un caso quindi che Bradley Beal sia l’unico giocatore attualmente nella lega ad avere una "no-trade clause" nel suo contratto, e peraltro continuerà ad averla anche nel suo trasferimento a Phoenix — che quindi dovrà chiedergli il permesso nel caso in cui voglia scambiarlo nei prossimi anni, visto che è sotto contratto fino al 2027 (ultimo anno in player option). Ecco chi l’ha avuta in passato
DAVID ROBINSON | Il primo a ricevere un privilegio del genere è stato “The Admiral” a San Antonio, rimanendo comunque legato per tutta la carriera ai nero-argento senza mai pensare di andarsene
JOHN STOCKTON | Una carriera intera passata con la maglia degli Utah Jazz, e anche nell’improbabile caso in cui la franchigia avesse voluto cederlo, nel suo rinnovo del 1996 ricevette la clausola
KOBE BRYANT | Stesso discorso per il “Black Mamba”, che pur essendo stato vicino all’addio nel 2007, non è mai venuto meno alla sua storia con i Los Angeles Lakers
TIM DUNCAN | Pur essendo molto vicino al passaggio agli Orlando Magic nei primi anni 2000, Duncan ha ricevuto e mai esercitato la “no-trade clause”, passando tutta la carriera con i San Antonio Spurs
DIRK NOWITZKI | Anche il tedesco da Wurzburg aveva la clausola, ma come è noto non ha mai dovuto imporla o rinunciarvi, giocando la sua intera carriera con i Dallas Mavericks
KEVIN GARNETT | KG non aveva la clausola nel 2007 al tempo del suo passaggio dai Minnesota Timberwolves ai Boston Celtics, ma l’ha ottenuta dai biancoverdi successivamente. Anche lui ha finito per rinunciarvi per facilitare il suo passaggio ai Brooklyn Nets nel 2013 insieme a Paul Pierce
DWYANE WADE | Wade ha ottenuto la clausola con i Miami Heat, ma ha poi finito comunque per girare altre squadre da free agent passando da Chicago e Cleveland prima del suo ritorno a South Beach
CARMELO ANTHONY | Nella sua esperienza ai New York Knicks, Carmelo Anthony ha ricevuto la “no-trade clause” e ha dovuto rinunciarvi nel settembre del 2017 quando è stato ceduto agli Oklahoma City Thunder per giocare insieme a Russell Westbrook e Paul George — esperienza poi non finita benissimo, venendo scambiato nel luglio del 2018 e poi tagliato dagli Atlanta Hawks, firmando con Houston e cominciando l’ultima parte della sua carriera
LEBRON JAMES | Tra i giocatori in attività, James ha avuto la "no-trade clause" nel suo secondo passaggio ai Cleveland Cavaliers, pur non avendo mai bisogno di esercitarla essendo passato ai Los Angeles Lakers da free agent nell’estate del 2018. Pur avendo esteso il suo contratto con i Lakers nell’estate del 2022 ed essendo “eleggibile” per una "no-trade clause", non è stata inclusa nel suo nuovo accordo — anche se difficilmente uno come il "Re" può essere scambiato senza il suo consenso