Mercato NBA, un free agent da prendere per ogni squadra questa estate
La free agency è ormai alle porte - scatterà alla mezzanotte italiana tra il 30 giugno e l'1 luglio - e tutte le squadre sono pronte a utilizzare i mezzi a disposizione per migliorare il proprio roster spendendo per i giocatori svincolati. Bleacher Report ha messo in fila un obiettivo di mercato realistico per ciascuna delle 30 squadre: scopriamole insieme
ATLANTA HAWKS: JAE CROWDER | Salutato John Collins, serve un veterano a basso costo in grado di occupare minuti nelle posizioni di ala ma senza richiedere troppi palloni, difendendo forte e portando la sua esperienza a servizio della causa. Crowder, reduce da una stagione persa tra lo stallo a Phoenix e un passaggio non positivo a Milwaukee, può essere una soluzione a basso costo per riempire il reparto ali insieme a De’Andre Hunter, Saddiq Bey e Jalen Johnson
BOSTON CELTICS: AYO DOSUNMU | La partenza di Marcus Smart ha lasciato un vuoto che il free agent dei Bulls (seppur restricted) può riuscire a colmare in termini di difesa e playmaker secondario. Manca il tiro da tre punti, ma ha dimensioni e staza per poter marcare più ruoli — e un costo decisamente minore. Portarlo via a Chicago non sarà però semplice
BROOKLYN NETS: TREY LYLES | La squadra è in luxury tax pur essendo lontanissima dal poter competere, perciò sarà più interessata a cedere (e confermare i propri free agent) che comprare, ma se volessero aprire il campo per i propri esterni Lyles è una riserva affidabile, reduce da una stagione da 37.4% da tre punti ricoprendo sia il ruolo di 4 che di 5 tattico
CHARLOTTE HORNETS: BRUCE BROWN | La decisione di non prendere Scoot Henderson al Draft lascia comunque un vuoto al fianco di LaMelo Ball, visto che Terry Rozier non sembra una soluzione a lungo termine. Brown porta difesa, esperienza e mentalità vincente, e Charlotte ha lo spazio salariale per potergli offrire il contratto che cerca
CHICAGO BULLS: MAX STRUS | Con Dosunmu e Coby White entrambi resticted e Vucevic rinnovato, Strus potrebbe essere una buona opzione con la MLE (sempre che si accontenti di così poco) per poter aprire il campo a Zach LaVine e DeMar DeRozan, aumentando però le dimensioni di una squadra piuttosto piccola sugli esterni
CLEVELAND CAVALIERS: JOSH RICHARDSON | L’obiettivo è solo uno: trovare un esterno in grado di amalgamarsi ai Big 4 (Garland, Mitchell, Mobley e Allen) aprendo loro il campo con un affidabile tiro da tre punti, oltre che esperienza e difesa. Richardson risponde al profilo del 3&D richiesto, anche se non è esattamente un cecchino da tre punti (36.5% da tre nella passata stagione tra Pelicans e Spurs), ma non costerebbe niente in termini di asset
DENVER NUGGETS: BRUCE BROWN | Coach Michael Malone alla parata è stato chiaro sulla sua volontà di averlo di nuovo, Jamal Murray si è fatto sfuggire una frase nella quale si congratulava per la sua estensione. Confermare Brown è l’obiettivo numero uno per i campioni in carica, dando così di nuovo la caccia al titolo NBA — ma servirà un aiuto da parte della guardia, visto che i Nuggets non possono offrire più di 7.8 milioni per il prossimo anno
DALLAS MAVERICKS: JALEN MCDANIELS | Atletismo e difesa sono le due parole chiave dell’estate dei Mavs, che contano di rifirmare Kyrie Irving e sfruttare il resto delle risorse per costruire la squadra attorno a lui e Doncic. McDaniels non è Dorian Finney-Smith ma almeno ha i mezzi per provarci, e con i passaggi delle superstar può migliorare il 34% da tre con cui ha tirato lo scorso anno
DETROIT PISTONS: CAM JOHNSON | Coach Monty Williams lo ha già avuto a Phoenix e farebbe carte false per riaverlo, anche se i Nets sembrano intenzionati a pareggiare qualsiasi offerta arrivi per Cam Johnson. Ai Pistons manca un profilo del genere per aprire il campo a Cunningham, Ivey e Ausar Thompson, e Johnson è uno dei migliori tiratori della lega con il 46% da tre con i piedi per terra
GOLDEN STATE WARRIORS: DWIGHT POWELL | La decisione è stata quella di provare a vincere subito, perciò oltre a rifirmare Draymond Green, aggiungere un lungo verticale e di esperienza può essere utile non solo a Steph Curry, ma anche a Chris Paul — dandogli un profilo a cui è già abituato ad alzare lob (l’anno scorso il canadese ne ha completati 48 sugli assist di Luka Doncic). Golden State è però limitata ai minimi salariali
HOUSTON ROCKETS: FRED VANVLEET | La squadra con più spazio salariale di tutte ha un quintetto già pronto di giovani di belle speranze (Thompson, Green, Eason, Smith e Sengun), perciò l’obiettivo in free agency è aggiungere giocatori di esperienza in grado di guidare il gruppo e di dare affidabilità a coach Ime Udoka. VanVleet a 29 anni è un profilo pressoché ideale, capace di giocare sia con e senza palla e pronto a prendere tutti i soldi che Houston può offrire
INDIANA PACERS: JERAMI GRANT | Dal Draft è arrivato Jerace Walker, ma l’appetito di Indiana per un’altra ala per un 4 di fisico potrebbe portarli a cercare anche Grant, che può ricoprire entrambi i ruoli di ala e ha abbastanza punti nelle mani per poter punire le difese sugli scarichi di Haliburton, oltre a prendere in consegna l’esterno avversario più pericoloso. Se Portland dovesse decidere di ricostruire potrebbe essere una soluzione
L.A. CLIPPERS: RUSSELL WESTBROOK | La scelta di lasciare Eric Gordon è stato un toccasana per la luxury tax, ma i Clippers rimangono comunque una squadra sopra la soglia della tassa di lusso e con pochi asset per migliorare il roster. Tenere Westbrook, che comunque non ha fatto male nel suo passaggio alla sponda bianco-rosso-blu di L.A., è una delle priorità, specie ora che il ritorno di Chris Paul non è più di attualità
LOS ANGELES LAKERS: JOSH RICHARDSON | Oltre a confermare i propri free agent, i Lakers hanno bisogno di esterni in grado di giocare entrambe le metà campo e con dimensioni: un po’ come per i Cavs, Richardson avrebbe senso anche per loro, dando una dimensione perimetrale diversa rispetto a Vanderbilt e con un costo che rientra nei canoni della mini-Mid Level Exception. Torrey Craig e Jalen McDaniels sono due alternative
MEMPHIS GRIZZLIES: HARRISON BARNES | Preso Marcus Smart per sistemare la partenza di Dillon Brooks, i Grizzlies hanno comunque abbastanza spazio per aggiungere un profilo che manca a roster, quello dell’ala capace di giocare sia da 3 che da 4 e aprire il campo ai penetratori. Ci sarebbe bisogno dell’aiuto di Sacramento per una sign and trade, ma anche nel caso in cui si arrivasse alla MLE non ci sono tantissime altre destinazioni per il campione NBA nel 2015
MIAMI HEAT: JOE INGLES | Dopo un anno a ritrovare la forma migliore a Milwaukee, l’australiano potrebbe aiutare Miami a far fronte alle possibili partenze di Max Strus e Gabe Vincent, aggiungendo tiro e playmaking sul perimetro. Certo, a ottobre compirà 36 anni, ma per una squadra pericolosamente vicina al second apron, non ci sono molte possibilità di fare meglio di così
MILWAUKEE BUCKS: JAVONTE GREEN | Dando per scontati i ritorni di Lopez e Middleton, i Bucks avranno solo minimi salariali da poter spendere. Green andrebbe a colmare le probabili partenze di Ingles e Crowder, oltre a quella di Wes Matthews e aspettando che MarJon Beauchamp sia pronto ad avere maggiore minutaggio. Almeno in regular season, Green è una buona opzione per allungare la rotazione e portare energia
MINNESOTA TIMBERWOLVES: SHAKE MILTON | Rifirmare Naz Reid era l’obiettivo numero 1 ed è stato centrato, ora Minnesota ha bisogno come il pane di tiratori in grado di aprire il campo a Anthony Edwards. Milton per la mini-MLE è un buon candidato a farlo, complice il 40% nelle triple piedi per terra tenuto la scorsa stagione
NEW ORLEANS PELICANS: DANNY GREEN | A Cleveland ha avuto meno spazio di quanto immaginasse, a New Orleans — che deve evitare la luxury tax — porterebbe esperienza a un costo contenuto, fornendo quella “veteran leadership” di cui lo spogliatoio sembra mancare ormai da diverso tempo
NEW YORK KNICKS: SETH CURRY | Dopo Philadelphia e Brooklyn, Curry rimarrebbe in zona per aiutare i Knicks con i loro atavici problemi al tiro perimetrale, visto il pessimo 29.6% tenuto nella serie di playoff contro Miami. Curry a livello di percentuali è quinto ogni epoca con il 43.5% di realizzazione dall’arco: difensivamente è limitato, ma per tirare tira alla grande
OKLAHOMA CITY THUNDER: GRANT WILLIAMS | Boston non sembra così interessata a trattenerlo, complice un rapporto non perfetto con coach Mazzulla, mentre a OKC potrebbero aver bisogno di Williams — capace di giocare da 4 o anche da 5 tattico per togliere Holmgren dagli accoppiamenti più tosti fisicamente. Il 40% da tre punti di certo non fa male per una squadra che ha alcuni dei migliori giocatori in avvicinamento della lega (SGA su tutti). Il frontcourt di soli Williams tra Jalen, Grant e Jaylin tormenterà gli incubi di tutti i telecronisti
ORLANDO MAGIC: MAX STRUS | Dopo aver aggiunto anche Anthony Black e Jett Howard alla loro invidiabile collezione di giovani, i Magic hanno anche 23 milioni di spazio salariale per dare la cacci a qualche veterano. Strus li aiuterebbe con gli enormi problemi al tiro perimetrale che hanno dimostrato lo scorso anno, senza però compromettere le dimensioni che piacciono così tanto alla dirigenza
PHILADELPHIA 76ERS: TORREY CRAIG | Le risorse sono limitate, specie dopo che sarà confermato James Harden, e per cautelarsi da un possibile addio di Tobias Harris per riequilibrare il roster, Craig potrebbe essere un’opzione a basso costo per darsi il campo con PJ Tucker. Il 40% nelle triple spot-up è certamente un ottimo biglietto da visita
PHOENIX SUNS: YUTA WATANABE | A proposito di tiratori: il giapponese lo scorso anno è stato uno dei migliori della lega, incastrandosi alla perfezione al fianco (o per meglio dire all’angolo) di Kevin Durant ai Nets. Il suo 68.6% di percentuale effettiva parla da solo, così come la sua flessibilità nei ruoli di esterno. A basso costo, non si trova molto di meglio
PORTLAND TRAIL BLAZERS: JOCK LANDALE | La direzione della franchigia è ancora tutta da decifrare, nonostante le dichiarazioni pubbliche di voler continuare a costruire attorno a Lillard. Nel caso comunque il primo passo sarebbe quello di confermare Jerami Grant e Matisse Thybulle, ma oltre a inseguire il sogno Draymond Green, i Blazers avrebbero bisogno di un’alternativa credibile a Jusuf Nurkic. L’australiano Landale offrirebbe garanzie a costi contenuti, ampliando le soluzioni
SACRAMENTO KINGS: DRAYMOND GREEN | Hanno lo spazio salariale, il ruolo in quintetto e l’allenatore giusto quantomeno per provarci, anche se portare via Green da Golden State non sarà per niente semplice. I Kings però hanno bisogno di un’anima difensiva che si amalgami bene anche a quello che vogliono fare in attacco, aggiungendo un playmaker attorno al pick and roll tra Fox e Sabonis e scalare da 5 tattico quando necessario
SAN ANTONIO SPURS: BROOK LOPEZ | Ma come, prendono Wembanyama al Draft e poi spendono sul mercato per un 5 vero? A San Antonio invece la pensano al contrario: risparmiare un po’ di botte al fisico ancora in fase di definizione del francese gli farebbe bene sul lungo periodo, oltre a costituire una coppia di torri difensive di altissimo profilo. E in più Lopez aprirebbe il campo al francese in attacco, permettendogli di banchettare sui 4 perimetrali che infestano la NBA
TORONTO RAPTORS: JEVON CARTER | Trattenere VanVleet costerà tantissimo, ma Toronto in ogni caso ha bisogno di smuovere la sua rotazione delle guardie trovando playmaker affidabili. Riempita la casella del tiratore con Gradey Dick al Draft, sul punto di attacco ci sono pochi difensori migliori di Carter, che ha aggiunto in faretra anche un ottimo tiro da tre (42% lo scorso anno su alto volume per una riserva)
UTAH JAZZ: TRE JONES | In tutti i ruoli sono pienissimi di alternative, tranne che tra i portatori di palla. Potrebbero arrivare a 25 milioni di spazio salariale, cercando opzioni anche migliori rispetto a Jones, ma più probabilmente avranno ancora Jordan Clarkson in squadra, andando così alla ricerca di un playmaker d’ordine ma ancora di età giovane (23 anni)
WASHINGTON WIZARDS: MATISSE THYBULLE | L’esperienza a Portland non è stata certamente memorabile finora, aprendo a un suo possibile addio in caso di ricostruzione. Washington aggiungerebbe un difensore perimetrale per far crescere con calma Bilal Coulibaly su cui hanno investito la settima scelta al Draft, ma occhio perché i Blazers possono pareggiare qualsiasi offerta per l’ex Sixers