NBA, la classifica delle favorite al titolo 2024 secondo Sports Illustrated
Il mercato rimane aperto e non si escludono ulteriori, clamorosi colpi in arrivo. I roster delle squadre sembrano tuttavia ormai definiti e le pretendenti al titolo si preparano per la nuova stagione. Tempo quindi di mettere in fila le otto candidate (oltre a due outsider) più credibili nella corsa verso il Larry O'Brien Trophy. Ecco la top-8 (+2) di Sports Illustrated
FUORI DAI GIOCHI: MIAMI HEAT E MEMPHIS GRIZZLIES | Damian Lillard e Ja Morant: le grandi incognite per Miami e Memphis. Pat Riley e soci sembrano avviati a una lunga trattativa con Portland per portare a South Beach la stella dei Blazers, mentre Memphis è attesa da un inizio di stagione in salita per la squalifica (25 partite) che il loro franchise player dovrà scontare prima di tornare in campo. Anche se arrivano rispettivamente dalla sconfitta alle Finals e dal secondo posto a ovest in regular season, Heat e Grizzlies non sono considerate delle contender
8. PHILADELPHIA 76ERS | Un coaching staff nuovo di zecca, con a capo il campione NBA Nick Nurse, una stella che ha chiesto di cambiare aria e un roster che, pur in una stagione positiva come quella conclusa con l’eliminazione al 2° turno dei playoff per mano dei Celtics, ha messo in mostra limiti evidenti. Perché Philadelphia rientra comunque nel novero delle favorite al titolo? La risposta ha un nome un cognome: Joel Embiid. La presenza dell’MVP in carica giustifica da sola le ambizioni dei Sixers, ma difficilmente basterà per sollevare il Larry O’Brien Trophy
7. L.A. CLIPPERS | Il destino di ogni squadra dipende dalla salute delle sue stelle e per i Clippers tutto girerà nuovamente attorno a Kawhi Leonard e Paul George. I due, dopo l’ennesima annata chiusa con meno di sessanta partite giocate e dal forfait ai playoff, sono i punti fermi dell’ambizioso progetto lanciato da Steve Ballmer nel 2019. Sulla carta, la loro presenza, unita a quella del redivivo Westbrook e a una struttura salariale che potrebbe consentire manovre interessanti sul mercato, i Clippers hanno comunque tutto ciò che serve per puntare in alto
6. BOSTON CELTICS | L’addio a Marcus Smart, il giocatore a roster più longevo in maglia biancoverde, rappresenta bene la necessità dei Celtics di voltare pagina. Le delusioni maturate negli ultimi anni, con Tatum e compagni incapaci di compiere l’ultimo passo verso la vera gloria, hanno convinto Brad Stevens a puntare su un deciso rinnovamento dell’identità di squadra. Boston approccia la nuova stagione con un organico robusto, in teoria meglio assortito tra esterni e lunghi e con la volontà dichiarata di compiere finalmente quell’ultimo, faticosissimo passo.
5. PHOENIX SUNS | Dopo l’all in messo sul tavolo con l’acquisizione di Durant lo scorso febbraio, i Suns hanno deciso di alzare ulteriormente la posta portandosi a casa anche Beal. Attorno al trio Booker-Beal-Durant, per puro talento offensivo il migliore della lega, il nuovo coach Frank Vogel dovrà capire come utilizzare al meglio Deandre Ayton, fin qui riluttante ad accettare un ruolo marginale, e spremere il meglio da un supporting cast che per evidenti motivi di compatibilità salariale è in gran parte costituito da scommesse e veterani a caccia di anelli
4. LOS ANGELES LAKERS | Al pari dei cugini Clippers, anche in casa gialloviola la vera incognita è rappresentata dall’infermeria. Con LeBron James e Anthony Davis in condizioni fisiche decenti, i Lakers hanno dimostrato di potersela giocare pressoché con tutti. Le conferme di D’Angelo Russell, Austin Reaves e Rui Hachimura, protagonisti ai playoff, e l’innesto dell’ex Miami Gabe Vincent sono i risultati più significativi di un mercato improntato alla concretezza e animato dalla convinzione che la seconda parte della scorsa stagione non sia stata un fuoco di paglia
3. MILWAUKEE BUCKS | La voglia di riscatto dei campioni NBA 2021, reduci da eliminazioni precoci e dolorose ai playoff, passa dal licenziamento di Mike Budenholzer. Adrian Griffin, all’esordio da head coach, dovrà rivitalizzare un roster apparso un po' affaticato durante le ultime due stagioni, dall’età media piuttosto elevata ma comunque confermato in toto. Oltre al totem Giannis Antetokounmpo, i Bucks possono contare su molte certezze e sulla ventata d’aria fresca portata dal cambio in panchina. L’est potrebbe tornare a essere il loro terreno di caccia
2. GOLDEN STATE WARRIORS | Dopo aver salutato prima James Wiseman e poi Jordan Poole, gli Warriors hanno definitivamente abbandonato l’idea di coltivare un ricambio generazionale che non inficiasse la competitività della squadra. L’arrivo di Chris Paul e di un altro veterano, seppur di complemento, come Dario Saric conferiscono al roster una solidità maggiore rispetto al recente passato. Attorno al nucleo storico c’è ora un mix di atletismo, QI cestistico ed esperienza che potrebbe rilanciare Golden State, cancellando il mezzo passo falso della scorsa stagione
1. DENVER NUGGETS | Ai campioni in carica spetta di diritto il ruolo di favoriti, ma nel caso dei Nuggets ci sono anche elementi oggettivi che ne solidificano la posizione. Le rinunce forzate a Bruce Brown e Jeff Green rischiano di pesare, ma la superiorità dimostrata dai ragazzi di coach Malone negli scorsi playoff non sembra destinata a svanire in fretta. Sulle spalle di Nikola Jokic a Denver, dopo aver scritto un capitolo straordinario vincendo il primo titolo nella storia della franchigia, puntano senza indugi ad un ancora più clamoroso back-to-back