NBA, risultati della notte: Curry ancora incubo dei Kings, rivincita Boston su Miami
Steph Curry segna 41 punti guidando Golden State al successo sul campo dei Sacramento Kings, diventati ormai la sua vittima preferita dopo i playoff dello scorso anno. Boston si prende la rivincita su Miami grazie a Derrick White, rimonte pazze di OKC a Cleveland e Chicago su Toronto. Luka Doncic segna 49 punti con 4 triple in fila nel finale per battere Brooklyn, Victor Wembanyama decisivo nel successo di San Antonio su Houston forzando l’overtime. Vincono anche Denver, Detroit, New York, Utah e Orlando
- I Celtics vincono il rematch delle finali di conference contro gli Heat, affidandosi ancora a Derrick White (28 punti e 5 triple) e a Jaylen Brown (27 punti) in una serata in cui Jayson Tatum si ferma a 22 con 22 tiri e sia Kristaps Porzingis che Jrue Holiday ne mettono 17. La sfida è tirata fino all’ultimo, ma agli Heat manca lo spunto giusto per rimettere la testa avanti nel quarto periodo nonostante i 28 punti di Tyler Herro e i 27 di Bam Adebayo, mentre Jimmy Butler si ferma a 14 con 3/11 al tiro
- Primo successo stagionale per i Pistons, che ringraziano una panchina assolutamente dominante (58-19) per superare a domicilio gli Hornets. Gli ospiti superano anche una serata no di Cade Cunningham (4/13 al tiro per 12 punti prima di uscire per falli) grazie ai 24 di Alec Burks e i 14+17 di Jalen Duren, definito dall’allenatore avversario "l'MVP del match" per la sua fisicità. LaMelo Ball sfiora la tripla doppia con 20 punti, 9 rimbalzi e 9 assist, ma gli Hornets tirano troppo male (37.5% di squadra) per vincere
- Rimonta pazzesca dei Bulls, che dopo la pessima sconfitta in casa contro OKC all’esordio si ritrovano sotto di 17 a meno di 5 minuti dalla fine. Le giocate di DeMar DeRozan (33 punti), Coby White (17) e soprattutto di Alex Caruso (13+13 e +29 di plus-minus) però ribaltano la partita, con lo stesso ex Lakers che si fa trovare pronto in angolo sullo scarico di Zach LaVine per segnare la tripla del sorpasso a 2.3 secondi dalla fine dell’overtime. Ai Raptors non basta la tripla doppia da 22+10+10 di Scottie Barnes
- Seconda vittoria su due per i campioni in carica, che mantengono a lungo il vantaggio e piazzano il parziale giusto quando Memphis mette la testa avanti nel quarto periodo, riprendendo subito il controllo del match. Nikola Jokic e Jamal Murray chiudono entrambi a quota 22 e Reggie Jackson ne aggiunge 16 uscendo dalla panchina, mentre ai padroni di casa non basta un quintetto tutto in doppia cifra guidato dai 21 di Jaren Jackson Jr. e i 20 di Marcus Smart, insieme ai 16 dalla panchina di Derrick Rose
- Partita pazza tra Cavs e Thunder, con gli ospiti che si ritrovano sotto di 9 lunghezze a meno di due minuti dalla fine, una situazione che solitamente equivale a una sconfitta nel 98.4% dei casi. Un parziale di 11-0 firmato da tre triple di Shai Gilgeous-Alexander, Jalen Williams e Chet Holmgren però ribalta completamente la partita, con SGA che ruba il pallone finale a Donovan Mitchell vincendo la seconda partita su due in trasferta per cominciare la stagione
- Normalmente la copertina spetterebbe a Shai Gilgeous-Alexander, miglior realizzatore di squadra con 34 punti, ma dopo la partita i riflettori sono tutti per Chet Holmgren. Dopo un debutto sottotono contro Chicago, già alla seconda gara il rookie di OKC ha mostrato quale possa essere il suo impatto: 16 punti, 13 rimbalzi e soprattutto 7 stoppate per il prodotto di Gonzaga. "La mia partita di Chicago è stata inaccettabile, ma stasera sono riuscito a usare quello che ho imparato" ha detto dopo il match
- Ai Cavs rimane l’amaro in bocca dopo una gara che avevano praticamente vinto nonostante l’assenza di due quinti del quintetto, visto che né Jarrett Allen (caviglia) né Darius Garland (bicipite femorale) erano in campo. Donovan Mitchell ne ha fatto le veci realizzando 43 punti, 8 rimbalzi e 5 assist con 15/27 al tiro e Evan Mobley ha chiuso con 14 e 15 rimbalzi, ma gli errori nel finale sono costati carissimo. "Hanno segnato dei tiri difficili, ma per il resto ci siamo fatti male da soli" il commento di Mitchell
- Jalen Brunson firma il suo massimo in carriera da 8 triple per segnare 31 punti e guidare i Knicks al successo sul campo di Atlanta, sostenuto dai 26 di RJ Barrett e la tripla doppia sfiorata da Julius Randle (17+12+9). Anche la difesa di Quentin Grimes è cruciale per tenere Trae Young a soli 18 punti con 4/16 al tiro, nonostante gli Hawks fossero riusciti a rimanere in partita fino all’ultimo grazie ai 27 di De’Andre Hunter e i 18 di Dejounte Murray
- Primo successo in carriera per Victor Wembanyama, decisivo con il canestro del pareggio a 20 secondi dalla fine per forzare il supplementare e poi col primo canestro dell’overtime vinto dagli Spurs nel derby texano. 16 dei 21 punti finali del francese arrivano dopo l’intervallo, aggiungendo anche 12 rimbalzi e 3 stoppate. Il migliore per gli Spurs è Devin Vassell con 25, mentre i Rockets mandano tutto il quintetto in doppia cifra con le doppie doppie di Fred VanVleet (24 con 12 assist) e Alperen Sengun (25+14)
- Neanche quattro giorni di regular season e abbiamo già il "circus shot" dell’anno, e per di più decisivo. A 27 secondi dalla fine con il punteggio in parità e il cronometro vicino allo scadere dei 24 secondi, Luka Doncic con tutta la difesa addosso si è inventato un tiro da tre a una mano sola che ha baciato il tabellone prima di entrare, l’ultima delle sue quattro triple consecutive nel finale per spingere i Mavs al successo contro i Nets nonostante i 30 punti del giovane Cam Thomas e i 23 dell’ex Spencer Dinwiddie
- Sono invece 49 i punti di Doncic alla seconda gara stagionale, tirando con percentuali stellari dappertutto (16/25 dal campo, 9/14 da tre e 8/10 ai liberi) e aggiungendo anche 10 rimbalzi e 7 assist, pur in una serata in cui gli unici compagni in doppia cifra sono Tim Hardaway Jr. (19), Kyrie Irving alla prima contro la sua ex squadra (17 con 6/17) e Dwight Powell (11). Ma nulla conta quando si può contare su un talento come quello di Doncic, autore di 14 punti in 6 minuti nell’ultimo quarto
- I Jazz controllano il match fino a metà ultimo quarto, quando i Clippers all’improvviso rimontano dieci punti di svantaggio e mettono la testa avanti. Ci pensa allora Jordan Clarkson a realizzare la tripla del controsorpasso a 28 secondi dalla fine, forzando poi Kawhi Leonard a un tiro difficile per regalare il successo ai Jazz. Sono 35 i punti di Lauri Markkanen per la prima vittoria stagionale di Utah, mentre ai Clippers non bastano i 36 di Paul George e i 25 di Leonard, perdendo a Salt Lake City per la 12^ volta consecutiva
- Gli Warriors tengono a bada i bollenti spiriti dei Kings, avanti anche in doppia cifra nel secondo quarto ma sovrastati dagli ospiti nella ripresa. Un ultimo quarto pazzo di De’Aaron Fox (23 dei suoi 39 punti nel solo quarto periodo) riporta Sacramento da -18 a -5 riaccendendo il pubblico di casa, ma nel momento del bisogno Steph Curry sale di nuovo di livello e mette "a nanna" l’arena, rendendo inutili i 19 con 18 rimbalzi di Domantas Sabonis
- Si avvicina Halloween e per i tifosi dei Kings gli incubi hanno le fattezze di Curry che si porta le mani alla guancia nell’ormai iconico "night night". Dopo i 50 punti realizzati in gara-7 lo scorso anno, il due volte MVP ne mette 41 con percentuali irreali (14/19 dal campo di cui 7/10 da tre e 6/6 ai liberi) in meno di 35 minuti, seguito dai 18 di Klay Thompson e altri quattro compagni in doppia cifra, tra cui Chris Paul in doppia doppia con 10 punti e 12 assist
- Secondo successo su due per i Magic, che guidati dai 23 punti di Franz Wagner e dai 35 punti dalla panchina di Cole Anthony (18) e il fratello Moritz (17) passano sul campo di Portland senza mai andare sotto nel punteggio nel secondo tempo. I Blazers, che dovranno fare a meno di Anfernee Simons per almeno un mese, non vanno oltre i 24 punti del suo sostituto Shaedon Sharpe e i 18 dalla panchina di Malcolm Brogdon. Serata complicata per Scoot Henderson con 3/12 al tiro per 7 punti finali con 5 falli e 5 palle perse