NBA, risultati della notte: i Kings battono i Lakers, Warriors, 76ers e Clippers a valanga
Guidati dai 37 punti di De'Aaron Fox, i Sacramento Kings superano i Lakers dopo un tempo supplementare nel 20° anniversario dell'esordio in NBA di LeBron James (27 punti e 15 rimbalzi per il Re). Steph Curry segna 24 punti e 4 triple decisive nel successo di Golden State a Houston, Embiid formato MVP (35 punti, 15 rimbalzi e 6 stoppate) spazza via Portland, nessun problema per Denver con OKC e i Clippers con San Antonio. Pesante ko interno per Milwaukee contro Atlanta, con Damian Lillard in difficoltà
- Non dura neanche un quarto la resistenza dei Thunder di fronte ai campioni in carica, che hanno un Nikola Jokic straordinario (28 punti e 14 rimbalzi con 12/16 al tiro), forse ispirato dal confronto con la giovane stellina Chet Holmgren (che chiude con 19 punti e 7/12 al tiro ma subisce il serbo per tutta la sera difensivamente). Primo ko stagionale per OKC, ancora imbattuta Denver (3-0) che tira oltre il 60% dal campo e oltre il 40% da tre, e vede Michael Porter Jr. toccare quota 20 e Jamal Murray fermarsi a 19
- Per la prima volta in stagione Golden State può contare su Draymond Green e per la prima volta in carriera Chris Paul parte dalla panchina, ma sono sempre gli Splash Brothers a fare la differenza. Klay Thompson ne mette 19 ma soprattutto Steph Curry ne segna 24 con quattro triple decisive nel finale per ricacciare indietro i Rockets, tornati avanti dopo essere stati sotto anche di 16 nel corso del match. Ai padroni di casa non bastano i 21 di Jalen Green e i 19 di Alperen Sengun, rimanendo senza vittorie (0-3)
- Steph Curry ha dominato il quarto periodo della sfida segnando 14 dei suoi 24 punti nella frazione finale, con 4 triple a segno per vincere il match. In una di queste ha mandato al bar due volte Dillon Brooks, prima mandandolo dalla parte sbagliata con un crossover e poi facendolo saltare con una finta di tiro per liberarsi dall'arco. Dopo il canestro, Curry è tornato nella sua metà campo tenendosi il volto tra le mani stile "Urlo di Munch", spaventato dalla sua stessa bravura
- Ko a sorpresa dei Bucks, che vanno sotto in un 2° quarto perso 37-22 e non si riavvicinano più agli Hawks, che in questa stagione non avevano ancora vinto. Trae Young tira ancora male (5/14) ma con 20 punti e 11 assist guida un attacco equilibrato con otto giocatori in doppia cifra, in una serata da 50% dal campo, 40% da tre e 82% ai liberi di squadra. Serataccia invece per Damian Lillard che chiude con soli 6 punti, 6 palle perse e 2/12 al tiro: ai Bucks non bastano i 26+11 di Giannis Antetokounmpo e i 18 di Malik Beasley
- James Harden è in panchina, anche se solamente in borghese rimanendo fuori per "miglioramento della condizione atletica", e assiste da vicino a una prestazione dominante dei suoi compagni, che nonostante il back-to-back arrivando da Toronto stravincono il loro debutto stagionale in casa. I Blazers resistono a malapena un tempo prima di essere travolti nel terzo quarto, trovando a malapena 20 punti da Shaedon Sharpe e 17 dall’ex Jerami Grant, con DeAndre Ayton (7 punti) e Scoot Henderson (4) in ombra
- Chi invece è decisamente carico è Joel Embiid, con i Sixers che avevano accarezzato l’idea di tenerlo a riposo per risparmiargli il back-to-back salvo trovare l’opposizione ferrea dell’MVP: "Non mi sarei mai perso la prima gara stagionale a Philadelphia" il suo ragionamento. E la sua carica si è vista: 35 punti, 15 rimbalzi, 7 assist, 2 recuperi e 6 stoppate in tre quarti di gioco, rispolverando anche l’esultanza alla “Degeneration X”. Insieme a lui Tyrese Maxey chiude con 26 punti e 10 rimbalzi e Tobias Harris ne aggiunge 24
- Non c’è veramente partita tra Clippers e Spurs: i padroni di casa sono già avanti di 19 all’intervallo e raddoppiano il vantaggio nella ripresa fino al +40 finale, infliggendo a Victor Wembanyama (11 punti, 5 rimbalzi e 5 palle perse) la prima pesante sconfitta della carriera alla prima gara in trasferta. Kawhi Leonard ne mette 21 e sia Paul George che Russell Westbrook ne aggiungono 19 tra i sette giocatori dei Clippers in doppia cifra, mentre il migliore per gli Spurs è Devin Vassell con 14
- La partita più divertente della notte è sicuramente quella di Sacramento, dove i Kings riescono a spuntarla dopo un tempo supplementare sui Lakers. Il protagonista dell’overtime è l’ex di serata Malik Monk che segna 11 dei suoi 22 punti finali nel periodo extra, servendo anche a Kevin Huerter la tripla del +5 a 32 secondi dalla fine che ha chiuso i giochi in favore dei padroni di casa. Ai Lakers non riesce la rimonta da -15 nonostante un parziale di 9-2 per forzare il supplementare
- A forzare l’overtime era stato un canestro in avvicinamento di LeBron James, grande protagonista del match piazzato dalla NBA nel calendario esattamente al 20° anniversario del suo debutto nella lega proprio a Sacramento. Per l’occasione nella terna arbitrale c’è anche Derek Richardson, che era presente anche al debutto di 20 anni fa: per il Re alla fine ci sono 27 punti, 15 rimbalzi, 8 assist ma anche 8 palle perse, e né lui né i 30 punti Anthony Davis riescono a dare il secondo successo stagionale ai gialloviola
- I Lakers infatti non trovano mai il modo di rallentare un De’Aaron Fox da 37 punti e 8 assist, capace di segnare 14 dei 24 tiri tentati con 3/8 dall’arco e 6/8 ai liberi. Per la verità neanche la sorte riesce a rallentare Fox, uscito nel quarto periodo per una distorsione alla caviglia e ancora visibilmente zoppicante in campo, ma comunque capace di dare il suo contributo per guidare i Kings al quarto successo sui Lakers nelle ultime cinque gare disputate