Ci sono rookie conosciuti solo dai veri appassionati, veterani che sembrano aver recuperato tutta l’efficacia smarrita, gregari che si sono messi in mostra e giovani in apparenza prossimi a un salto di qualità importante. “The Athletic” ha scelto i dieci giocatori che, un po’ a sorpresa, si sono presi la ribalta in questo avvio di regular season
- Kevin Durant e Kyrie Irving sono emigrati altrove? Non c’è problema, a Brooklyn hanno Cam Thomas. La guardia, alla sua 3° stagione in NBA, è passata da 10.6 a 26.9 punti di media a partita, infilando anche una prestazione da 45 nella sconfitta contro Milwaukee
- L’addio a John Collins gli ha aperto spazi fin lì impensabili, e Jalen Johnson ne ha subito approfittato: 14.3 punti e 8.9 rimbalzi di media, tirando con il 57.5% dal campo. Ad Atlanta potrebbero aver finalmente scoperto un gioiello che avevano in casa già da due anni
- La notizia non è tanto che Gordon Hayward stia giocando bene, quanto che sia sceso in campo in tutte e 7 le partite giocate dagli Hornets. Per lui fin qui 17.4 punti, 5.9 rimbalzi e 5.1 assist a partita, decisamente le migliori medie degli ultimi anni, spesso tormentati dai continui infortuni
- Arrivato a New Orleans poco prima dell’inizio della stagione con un contratto two-way, Matt Ryan sta sfruttando al meglio le chance avute anche grazie alle tante assenze nel reparto esterni dei Pelicans. 10.3 punti di media a partita e soprattutto un 42.6% da tre che potrebbe garantirgli un posto nelle rotazioni anche nei prossimi mesi
- Dopo due stagioni trascorse entrando e uscendo di continuo dalle rotazioni, Moses Moody sembra finalmente aver trovato la sua dimensione nel sistema di gioco di Steve Kerr. Le palle rubate (1.3 di media a partita) e la percentuale da tre (35.5%) lo stanno rendendo un elemento prezioso per la second unit degli Warriors (spesso e volentieri guidata da Chris Paul, particolare che facilita parecchio il rendimento dei compagni)
- Vent’anni appena compiuti, il rookie da Baylor ha già saputi guadagnarsi minuti importanti (21.9 di media a partita) in un reparto guardie piuttosto affollato. La produzione in campo non è ancora ottimale ma i 3.9 assist di media già lasciano intravedere margini di miglioramento notevoli
- La cura Rick Carlisle continua a fare bene all’ex Celtics, che ha cominciato la stagione tirando con il 54.4 dal campo e addirittura il 48.6% da tre (con un volume di 4.6 triple tentate a partita). In difesa i Pacers gli stanno chiedendo di agire spesso da secondo lungo e Aaron Nesmith, nonostante i due metri scarsi d’altezza, ha fin qui sempre risposto presente
- Arrivare in NBA dopo tre anni di college aiuta, giocare nella miglior squadra della lega anche. Eppure l’ex Gonzaga ha davvero ben impressionato nei suoi esordi da professionista, dimostrando di essere pronto a stare in campo con Nikola Jokic e compagni come nella sfida contro i Pelicans in cui ha segnato 21 punti in 19 minuti
- A Phoenix l’hanno volute per fargli fare un po’ del necessario lavoro sporco e per dare minuti di riposo a Jusuf Nurkic. In questo inizio di stagione Drew Eubanks ha risposto con 7 punti e 5.1 rimbalzi di media in 19 minuti sul parquet, tirando con il 61.8% dal campo
- In una squadra che ha già Rudy Gobert e Karl-Anthony Towns, in teoria, non dovrebbe esserci grande spazio per un terzo lungo. A meno che questo terzo lungo non sia in grado di segnare 14.7 punti in 23.5 minuti di media tirando con il 43.8% da tre