NBA, risultati della notte: Philadelphia miglior record, Houston sorprende Denver
Trascinati dai 50 punti di Tyrese Maxey e i 37 di Joel Embiid, i Sixers battono Indiana per conquistare l'ottava vittoria consecutiva. Houston vince la sesta in fila sorprendendo Denver, a cui non basta super Jokic (36+21+11). Dallas aggancia i campioni in carica in vetta all'Ovest vincendo a New Orleans, Minnesota tiene il passo superando Golden State nonostante i 38 di Curry. I Lakers vincono anche senza LeBron James, crollo Clippers con Memphis
- Il matinée domenicale è dominato dai Knicks, che trovano la miglior prestazione offensiva della stagione fin qui e non lasciano scampo agli Hornets. A guidare i padroni di casa c’è ancora una volta un eccellente R.J. Barrett (24 punti e 4/6 da tre), accompagnato da Immanuel Quickley, che entrando dalla panchina sfiora la doppia doppia con 17 punti e 9 assist. Per Charlotte si salva solo LaMelo Ball (32 punti, 7 rimbalzi e 6 assist), troppo poco per provare a vincere al Madison Square Garden
- Vittoria in volata per Brooklyn, che prima scappa, poi si fa riprendere e superare e infine piazza un parziale di 15-2 negli ultimi 2 minuti di gioco e porta a casa la partita. Bridges si prende 29 tiri, career high, tira con il 38% dal campo ma registra comunque una doppia doppia da 27 punti e 13 rimbalzi. Washington ha poco da Kuzma (15) e Poole (12), che in coppia tirano 9/28 dal campo, ma si consola con un eccellente Coulibaly (20 punti, 7 rimbalzi e 3 assist). 12 punti, 3 rimbalzi e 3 assist in 20 minuti per Gallinari
- Chicago ritrova il successo dopo quattro ko nelle ultime cinque gare, ringraziando i 29 punti di DeRozan e a doppia doppia da 21+12 di Vucevic insieme ai 19 di LaVine, tenendo il controllo della partita da metà secondo quarto in poi pur senza mai davvero scappare via oltre la doppia cifra di vantaggio. I Pistons pescano il jolly dei 18 punti dalla panchina di Kevin Knox (7/8 al tiro) e i 16 del rientrante Alex Burks, ma complice la serataccia di Cade Cunningham (10 punti, 4/15 al tiro e -24 di plus-minus) non tengono il passo
- A Los Angeles si affrontano due squadre in difficoltà: i Grizzlies con il peggior record di tutta la NBA e i Clippers reduci da quattro sconfitte consecutive. I padroni di casa, senza vittorie dall'arrivo di James Harden, inseguono per buona parte della partita, trovano la rimonta nel 4° quarto guidati da Paul George (26 punti) ma nel finale punto a punto hanno la meglio gli ospiti, trascinati da un ottimo Desmond Bane (27 punti e 6 rimbalzi). Per Kawhi Leonard (14 punti) e compagni ora è davvero crisi
- Ottava vittoria consecutiva per i Sixers, proprietari ora del miglior record in tutta la NBA e della miglior partenza nella storia della franchigia dal 2000-01. Sopra di 19 nel primo tempo, Philadelphia si fa riprendere fino a finire sotto a inizio quarto periodo, ma un ulteriore parziale di 18-6 chiude i conti. In una partita ad altissimo punteggio Tyrese Haliburton ne mette 25 con 17 assist e Myles Turner 22, ma non riescono ad allungare la loro striscia di tre successi in fila
- Il motivo della sconfitta di Indiana ha il volto di Tyrese Maxey, autore del suo nuovo massimo in carriera da 50 punti di cui 16 solamente nel quarto periodo. La giovane stella dei Sixers segna con percentuali fenomenali (20/32 dal campo di cui 7/11 da tre, oltre a 3/3 ai liberi) per aggiornare il suo career-high precedente da 44, ricevendo l’investitura ufficiale di Joel Embiid (che per lui ha coniato il soprannome "The Franchise") e dedicando la vittoria a Kelly Oubre, investito ieri da un’auto nel centro di Philadelphia
- Certo, Maxey si è preso i riflettori, ma rimane pur sempre la squadra di Embiid: l’MVP in carica chiude con 37 punti, 13 rimbalzi e 7 assist, tirando 12/26 dal campo e prendendo possesso della lunetta (12/14) per trascinare i suoi in una serata in cui i Pacers comunque hanno dato fastidio con il loro ritmo forsennato. A dare man forte alle due stelle ci pensa Tobias Harris con 18 punti e 9 rimbalzi, mentre Nic Batum (inserito al posto di Oubre) continua a dare il suo contributo con 9 punti, 7 rimbalzi e 3 stoppate
- C’è una nuova squadra nella Western Conference con cui fare i conti e sono gli Houston Rockets. I ragazzi di coach Udoka vincono la sesta partita consecutiva (tutte in casa) prendendosi la soddisfazione di superare i campioni in carica, che fino a questo momento avevano perso solo a Minneapolis. Merito di un Fred VanVleet da 26 punti e dei 23 di Alperen Sengun, ringraziando anche la "serata dell’ex" di Jeff Green, autore di 15 punti e di una tripla fondamentale per il +9 a 1:49 dalla fine
- A dare maggiore lustro al successo di Houston è anche il fatto che Nikola Jokic ha fatto sul serio: 36 punti, 21 rimbalzi e 11 assist per la quarta tripla doppia della sua stagione, tirando col 50% dal campo e senza sbagliare mai ai liberi con 8/8, ma senza di lui Denver ha perso di 15 punti contro il +12 di plus-minus tenuto nei 38 minuti in cui è rimasto in campo. I 25 punti di Michael Porter Jr., i 16 di Aaron Gordon e i 14 di Reggie Jackson non evitano il secondo ko stagionale ai campioni in carica
- Dallas aggancia Denver in vetta alla Western Conference in una partita chiusa già nel terzo quarto, toccando il +25 e non concedendo più agli avversari di tornare nel match. Si tratta della quinta sconfitta consecutiva per i Pelicans, che privi di CJ McCollum, Herb Jones e Trey Murphy non riescono più a vincere, pagando a caro prezzo le 18 palle perse che portano a 22 punti dei Mavs. Sei palle perse portano la firma di uno Zion Williamson da 18 punti e 7/11 al tiro, superato dai 20+5+5 di Brandon Ingram
- Prima della partita Kyrie Irving aveva confessato ai suoi compagni di sentirsi un po’ stanco, ma col senno di poi ha ragione Luka Doncic a dire che "erano tutte stron…". Il campione NBA nel 2016 infatti fa quello che vuole con 35 punti, 6 rimbalzi e 7 assist tirando 7/10 dalla lunga distanza, mettendo in ombra per una sera anche un Doncic da 30 punti e 9 assist con 11/18 al tiro. Insieme a loro ci sono anche 15 punti da parte di Tim Hardaway Jr. e 13 di Josh Green dalla panchina
- Quinto successo consecutivo per Miami, che nonostante il back-to-back in trasferta a casa di Victor Wembanyama trovano il modo di rimontare da -19, infliggendo agli Spurs la quinta sconfitta in fila. La prima scelta assoluta al Draft chiude con 18 punti, 11 rimbalzi e 7 assist dietro ai 20+12 di Keldon Johnson, ma Miami stringe i denti e si affida ai 26 di Duncan Robinson, i 24 di Bam Adebayo e i 19 del rientrante Jimmy Butler. "La prima vittoria di carattere della stagione" ha detto coach Spoelstra
- Serve un ultimo quarto da 31-13 ai giovani Thunder per avere la meglio sui Suns, sempre privi di Devin Booker e tenuti a secco negli ultimi 6:42 di partita nonostante la presenza di Kevin Durant (28 punti e 11 rimbalzi) e Bradley Beal (15). Phoenix colleziona così un’altra sconfitta dopo un orribile ultimo quarto di gioco come accaduto con San Antonio e Lakers, segnando appena 2 canestri sui 21 tiri tentati nel quarto finale. “Non si può pensare di vincere così" le amare parole di KD dopo il match
- Non si può pensare di vincere così soprattutto se dall’altra parte c’è uno come Shai Gilgeous-Alexander, che segna 14 punti nel solo quarto periodo (più di tutti i Suns messi assieme) per finire a quota 35, accompagnato da una super serata di Jalen Williams (31 con 11/16 al tiro), i 18 di Chet Holmgren e la prima doppia doppia stagionale da 10 punti e 10 assist di Josh Giddey. Terzo successo nelle ultime quattro per OKC che sale al quinto posto a Ovest
- Sesta vittoria consecutiva per i T’Wolves, che prendono il controllo del match nel secondo tempo con un terzo quarto da 35-22 e resistono ai tentativi di rimonta dei padroni di casa, arrivati al quarto ko nelle ultime cinque. A condannare gli Warriors è una brutta serata al tiro dall’arco (12/43), mentre in difesa non riescono a toglierei l pitturato agli avversari, con gli ospiti che segnano 62 punti in area contro i soli 38 della squadra di coach Steve Kerr
- Laddove non ci arriva la squadra è Anthony Edwards a metterci una pezza: l’All-Star segna 13 dei suoi 33 punti finali nel quarto periodo, permettendo a Minnesota di rimanere avanti con un margine confortevole fino al termine del match nonostante un brutto 1/9 dalla lunga distanza. Insieme a lui ci sono 21 punti e 14 rimbalzi (massimo stagionale) per Karl-Anthony Towns, mentre Rudy Gobert alla doppia doppia minimalista (10+10) aggiunge 5 stoppate
- L’ennesima prestazione sopra le righe di Steph Curry non basta a Golden State per evitare il terzo ko in fila e il secondo in due giorni consecutivi in casa. Il due volte MVP segna 11 dei 25 tiri tentati per chiudere con 38 punti, allungando a 11 la sua striscia di gare con almeno 4 triple a segno (finisce con 5/13) ma ancora una volta nessuno dei suoi compagni supera quota 20, con i soli Klay Thompson (16), Dario Saric (11+10) e Jonathan Kuminga (10) in doppia cifra
- I Lakers tornano al 50% di vittorie pur dovendosela sudare fino alla fine contro i Blazers, complice l’assenza di LeBron James alle prese con una contusione al polpaccio. Anthony Davis si carica la squadra sulle spalle con 30 punti e 13 rimbalzi, accompagnato da altri cinque compagni in doppia cifra tra cui Rui Hachimura a quota 18 e sia Cam Reddish che Austin Reaves a 18. Ai Blazers non basta un quintetto tutto in doppia cifra guidato dai 23 di Jerami Grant per evitare il terzo ko in fila
- Queste le classifiche nelle due conference dopo le partite della notte. Dallas aggancia Denver in vetta alla Western Conference, Philadelphia continua a tenere la testa della Eastern vincendo l'ottava partita consecutiva