NBA, risultati della notte: Detroit sfiora l'impresa a Boston, Miami passa a Golden State
I Pistons si ritrovano sopra anche di 21 a Boston (senza Brown) prima di perdere e allungare a 28 la striscia di sconfitte consecutive (record negativo dei Sixers ora eguagliato). Senza Doncic e Irving, Minnesota sfrutta i 44 di Edwards per battere Dallas, Jokic in tripla doppia guida Denver, tutto facile per i Lakers contro Charlotte mentre Miami passa a San Francisco con un super Herro (e senza Butler). Raro successo Spurs, trascinati dai 30 di Wembanyama, e vittoria anche di New Orleans su Utah
- Seconda vittoria in fila per Indiana che sfrutta la grande serata di Haliburton (21 punti, 20 assisti, neppure una palla persa) e le mani calde dei tiratori dall'arco, che chiudono con 19/42 dalla lunga distanza. Il top scorer è Turner a quota 24 ma ci sono anche 19 punti di Buddy Hield dalla panchina con 5/10 da tre. Per Chicago il migliore è Patrick Williams con 22 punti, ne mette 21 DeRozan ma con 7/19 al tiro
- I big three dei Pelicans giocano un’ottima partita, con Brandon Ingram (26 punti) a guidare CJ McCollum (22 punti) e Zion Williamson (21 punti, 10 rimbalzi e 8 assist) e New Orleans ottiene una vittoria meno facile del previsto contro Utah. Per i Jazz ci sono 26 punti di Collin Sexton e i 24 con 10 rimbalzi di Lauri Markkanen, ma gli ospiti pagano la serata no al tiro (42.4% dal campo e il 30.8% da tre)
- L’azzurro parte dalla panchina, gioca poco meno di 14 minuti e segna 5 punti, tirando 2/4 dal campo e mandando a referto anche 2 rimbalzi e una palla rubata
- Mavs senza Luka Doncic, oltre che senza Irving, mentre c'è - eccome - Anthony Edwards dall'altra parte. La gara si decide a metà terzo quarto quando Minnesota piazza un parziale di 15-3 che regala ai T'Wolves il 13° successo interno su 14 gare di questa stagione, anche grazie a due triple consecutive di Anderson nell'ultimo periodo. Fondamentale la doppia doppia da 21 punti e 10 rimbalzi di Gobert, a Dallas non bastano i 32 dalla panchina di Tim Hardaway Jr. con 5/11 da tre
- Anthony Edwards segna 14 dei suoi 44 punti nel solo primo quarto, in una serata che si qualifica per il suo massimo stagionale. Sono ancora del n°5 di Minnesota 7 dei 15 punti nel parziale decisivo del terzo quarto, e alla sirena finale Edwards può contare su ottime percentuali (12/23 dal campo, con 6/11 da tre, ma anche 14/18 ai liberi) in una serata con anche 3 recuperi. Unico neo le 6 palle perse (sono state 22 di squadra)
- I Celtics, che si presentano con un record di 14-0 in casa, hanno bisogno di una rimonta clamorosa nel 3° quarto e quindi di un supplementare per avere la meglio dei Pistons, che subiscono la 28° sconfitta consecutiva. Detroit gioca un eccellente primo tempo, chiuso a +19, sulle spalle di Cade Cunningham. La rimonta dei padroni di casa è firmata da Kristaps Porzingis e Jayson Tatum (31), mentre il grande protagonista del supplementare è Derrick White, che segna lì 10 dei suoi 23 punti
- Boston gioca un primo tempo a bassa intensità, ma dopo l’intervallo lungo cambia ritmo e recupera punteggio e partita. Il protagonista del cambio di passo dei Celtics è Kristaps Porzingis, che nella seconda parte di gara segna 23 dei suoi 35 punti tirando 13/21 dal campo e aggiungendo anche 8 rimbalzi e una palla rubata
- I Pistons sfiorano solo l’impresa ed è quasi tutto merito di Cade Cunningham. Il playmaker dei Pistons chiude con 31 punti, 9 assist e 6 assist ed è protagonista nel finale. Prima arriva la stoppata su Jayson Tatum, ma gli arbitri però ritengono che la palla avesse già toccato il tabellone e assegnano due punti ai Celtics, quindi si prende il tiro della possibile vittoria sulla sirena, che va corto ma favorisce il tap-in di Bojan Bogdanovic che porta al supplementare
- Non c’è Ja Morant in campo e la striscia di 4 vittorie dei Grizzlies si ferma in modo brusco a Denver. Memphis ha un ottimo Desmond Bane (23 punti e 9/13 dal campo) ma non entra mai davvero in partita, i campioni in carica trovano il solito, eccellente Nikola Jokic e hanno 23 punti con 9/12 al tiro e 9 assist da Jamal Murray e 20 punti da Peyton Watson, che parte in quintetto al posto dell’assente Aaron Gordon e aiuta i Nuggets a mantenere sempre il controllo della partita
- Memphis è reduce da una striscia positiva che potrebbe rappresentare la svolta della sua stagione, ma Nikola Jokic non ha alcuna intenzione di concedere favori ai Grizzlies. La stella di Denver manda a referto una tripla doppia da 26 punti, 14 rimbalzi e 10 assist senza sbagliare un solo tiro dal campo (11/11), il tutto giocando poco meno di 30 minuti
- Gli Heat arrivano al Chase Center, dominano la partita guidati da Tyler Herro (26 punti con 10/18 dal campo) e Bam Adebayo (17 punti e 11 rimbalzi) e portano a casa una netta vittoria su una versione molto fiacca di Golden State. Miami domina a rimbalzo (59-50 il conteggio finale), gli Splash Brothers Steph Curry e Klay Thompson tirano 7/26 dal campo e gli Warriors chiudono con il 24.2% dalla lunga distanza senza mai dare l’impressione di poter davvero impensierire i ragazzi allenati da Erik Spoelstra
- Il primo quarto, dominato dagli Spurs 38-15, è quello che decide la partita e regala una rarissima vittoria ai texani, solo la quinta in assoluto (la terza in trasferta). Non può che arrivare grazie a una super prestazione di Wembanyama ma anche grazie ai 17 di Vassell e ai 16 di Sochan, in una serata in cui gli Spurs collezionano 33 assist su 41 canestri (solo 16 quelli di Portland). I 29 punti a testa di Brogdon e Grant e i 25 del rookie Henderson non salvano dal ko i Blazers
- Seconda miglior prestazione (eguagliata) nella giovane carriera di Victor Wembanyama, che a Porltand chiude con 30 punti, 7 stoppate, 6 assist e 6 rimbalzi, una linea statistica impressionante che dice tutto dal talento multiforme del francese. Per lui ottima serata al tiro tanto dal campo (9/14) che da tre punti (2/4, il 50%), addirittura perfetta dalla lunetta, dove chiude con 10/10 a cronometro fermo
- Gli Hornets resistono un tempo, sostenuti da Miles Bridges (20 punti), ma crollano al rientro dall’intervallo subendo un parziale di 41-23 nel 3° quarto e di fatto abbandonando lì la partita. I Lakers fanno ciò che vogliono nel pitturato (62-46 il conteggio dei punti in area) con Anthony Davis (26 punti e 8 rimbalzi) protagonista e possono dare fondo alla panchina nell’ultimo quarto, mandando bel quattro giocatori della second unit in doppia cifra (16 punti per D’Angelo Russell e Austin Reaves)