NBA, risultati della notte: Banchero sbanca Minnesota, Golden State vince di nuovo
I 23 punti di Banchero guidano Orlando al successo sul campo della miglior squadra della Western Conference, con Minnesota che viene raggiunta in vetta da OKC. Golden State trova un altro successo vincendo a Memphis, un grande Young da 32+15 ferma i Suns (35 per Durant). Gallinari chiude in doppia cifra (11 punti) ma non riesce a opporsi ai Clippers guidati da Leonard, Williamson firma il canestro della vittoria contro gli Spurs di Wembanyama
- L.A. parte piano e va sotto anche di 14 punti nel primo quarto, ma poi ne segna 109 nei tre quarti finali e chiude con percentuali di gran lusso (vicino al 60% dal campo, oltre il 48% da tre). Westbrook (23 punti dalla panchina) raggiunge Harden nel club dei giocatori con più di 25.000 punti in carriera e a Detroit non bastano né i 28 punti di Ivey né i 26 di Bogdanovic per evitare la 42^ sconfitta su 48 gare disputate
- A guidare la reazione dei Clippers dopo una partenza tutt'altro che entusiasmante è il solito Kawhi Leonard, che segna 21 dei suoi 33 punti nel primo tempo e chiude la gara con ottime percentuali al tiro (12/17 dal campo, facendo ancora meglio da tre con 6/8), infallibile dalla lunetta (3/3) e aggiungendo anche 4 rimbalzi e 3 assist
- La partita successiva al suo massimo stagionale in maglia Pistons, Danilo Gallinari dimostra tutta la sua esperienza e nei 15 minuti che coach Williams gli concede va 9 volte in lunetta, dove come al solito è chirurgico, con 8 liberi segnati. Chiude con 11 punti, 2 assist e una stoppata una gara segnata però dall'ennesimo ko dei Pistons
- Basta un terzo quarto da 31-15 ai Miami Heat per superare Washington, pur vivendo una serata offensivamente rivedibile con il 43% dal campo e 7/31 da tre di squadra. Jimmy Butler, lasciato fuori dall’All-Star Game, è il migliore in campo con 24 punti e 7/10 al tiro, seguito dai 20+14 di Bam Adebayo per sfruttare il dominio a rimbalzo (59-43). Ai padroni di casa non bastano i 26 con 6 triple a segno di Corey Kispert, scendendo a un record di 2-3 sotto il coach ad interim Brian Keefe
- Dopo aver vinto 9 delle ultime 11 partite, i Suns si fermano ad Atlanta sotto i colpi di un grande Trae Young. Piccato per la mancata convocazione all’All-Star Game, il playmaker degli Hawks è decisivo per mantenere i suoi avanti praticamente per tutta la partita, scappando via a cavallo di terzo e quarto periodo con un parziale di 11-0 per piegare definitivamente la resistenza degli ospiti nonostante i tentativi di Kevin Durant
- Ancora arrabbiato per la mancata convocazione per l’All-Star Game, Young gioca una partita sontuosa chiudendo con 32 punti e 15 assist, aggiungendo anche percentuali stellari al suo bottino: 12 su 17 dal campo di cui 7/11 dalla lunga distanza, in una serata in cui gli Hawks segnano 17 triple di squadra su 44 tentativi. “Ovviamente Trae vuole essere un All-Star, tutti lo vogliono. Ma stasera ha giocato per vincere e non per i riconoscimenti individuali” ha detto coach Quin Snyder
- In un’arena piena di sue magliette numero 35, Durant le prova tutte per tenere in partita i suoi, sfiorando la tripla doppia con 35 punti, 8 rimbalzi e 8 assist tirando 14/24 dal campo e 5/9 da tre punti, pur guadagnandosi solo 2 viaggi in lunetta. Neanche i 24 punti di Devin Booker e i 14 con 10 assist di Bradley Beal però impediscono il ko di Phoenix, che chiuderà la sua trasferta da 7 partite domenica sera a Washington
- Convincente vittoria dei Rockets che infliggono ai canadesi la sesta sconfitta nelle ultime sette gare. Gara dominata dai texani, in pratica sempre avanti in doppia e sul +30 dopo tre quarti: titolare a riposo nell'ultimo periodo e spazio ai rookie, con Whitmore al suo massimo stagionale a quota 25, Amen Thompson a quota 19 anche se il migliore è sempre Sengun, che sfiora la tripla doppia con 24, 13 rimbalzi e 8 assist. Per Toronto inutili i 28 di Barnes e i 25 di Quickley
- Ancora arrabbiati per non aver visto né De’Aaron Fox né Domantas Sabonis guadagnarsi l’All-Star Game, i Kings vincono a Indianapolis grazie proprio ai due mancati All-Star. Fox chiude con 25 punti e 6 recuperi, mentre l’ex di serata registra la sua 30^ tripla doppia consecutiva (nuovo record di franchigia superando Oscar Robertson) con 26 punti e 12 rimbalzi. Ai padroni di casa non servono i 31 di Bennedict Mathurin e i 14 di Tyrese Haliburton, che commette 5 delle 21 palle perse di squadra dimostrando di non essere al 100%
- Ottava gara con almeno 20 punti per Jonathan Kuminga, e forse una delle più convincenti del giovane talento Warrios, autore di 29 punti con 11/15 al tiro, 6 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi. Curry ne aggiunge 20 per i californiani, con anche 6 rimbalzi e 6 assist, e Golden State di squadra tira con oltre il 55% dal campo, tenendo i Grizzlies al 40% e collezionando 32 assist. Il migliore per Memphis è Jaren Jackson Jr. con 27 punti
- Sotto anche di 18 punti nel secondo quarto, i Magic reagiscono e con la difesa - tenendo Minnesota a soli 18 punti nel quarto conclusivo - portano a casa una vittoria importante. Banchero festeggia la convocazione all'All-Star segnando 23 punti ma i suoi compagni non sono da meno: 19 li segna Franz Wagner, 18 con 12 rimbalzi li aggiunge Carter Jr. e ai Timberwolves non bastano i 22 a testa di Edwards e di Gobert, che colleziona anche 16 rimbalzi e 2 stoppate. OKC raggiunge Minnesota in testa a Ovest
- La supersfida tra Victor Wembanyama e Zion Williamson non tradisce le attese, anche se è il numero 1 di New Orleans a vincerla. Gli Spurs hanno 28 punti da Devin Vassell, 20 da Tre Jones e le doppie doppie sia di Wembanyama (16+12 con un canestro assurdo da dietro il tabellone) e Jeremy Sochan (15+16), ma devono arrendersi dopo aver messo nelle mani di Vassell la tripla della vittoria allo scadere, senza riuscire a rispondere a quanto fatto da Williamson pochi secondi prima
- Dopo un errore in area di Jones, i Pelicans sotto di uno hanno vinto la lotta a rimbalzo e hanno scatenato Williamson in contropiede, con l’ex All-Star capace di mangiarsi il campo e finire un difficile layup alzando la parabola contro tre difensori avversari a 3.8 secondi dalla fine. È il canestro più bello di una serata da 33 punti e 12/21 al tiro, a cui si aggiungono i 21 di CJ McCollum e i 19 di Brandon Ingram per trovare la seconda vittoria in fila
- La nona partita consecutiva da almeno 30 punti di Shai Gilgeous-Alexander indirizza la partita nelle mani dei Thunder, a cui basta giocare bene il primo tempo (73-42) per portare a casa la settima vittoria nelle ultime 9 gare disputate, riagganciando Minnesota in vetta alla Western Conference. Anche senza Jalen Williams e Isaiah Joe, i 31 di SGA bastano e avanzano per avere ragione degli Hornets, che non vanno oltre i 28 di Brandon Miller senza riuscire a evitare il sesto ko in fila
- Ventesima vittoria stagionale in casa (a fronte di sole 4 sconfitte) per i campioni in carica, che ritrovano un Nikola Jokic in grande spolvero dopo aver saltato la partita di OKC e si godono anche i miglioramenti di Peyton Watson, autore di 10 dei suoi 14 punti nel decisivo quarto periodo. Agli ospiti incerottati non servono i 30 punti di Scoot Henderson e i 29 di Anfernee Simons, perdendo nel riscaldamento l’ex di serata Jerami Grant
- Il riposo ha fatto meraviglie per la schiena di Jokic, che domina a piacimento firmando la 15^ tripla doppia stagionale con 27 punti, 22 rimbalzi e 12 assist, sbagliando appena 5 dei 16 tiri tentati nella sua partita. Tra i sette giocatori in doppia cifra dei campioni in carica spicca la tripla doppia sfiorata da Jamal Murray, che chiude con 13 punti (solo 5/21 al tiro) con 9 rimbalzi e 10 assist, a cui si aggiungono i 18 di Aaron Gordon
- Tutto invariato in vetta, mentre Miami e Orlando provano a riavvicinarsi al sesto posto occupato da Indiana. Atlanta risale in zona play-in, continuano a perdere invece Charlotte, Washington e Detroit
- OKC riaggancia Minnesota in vetta, anche se alle loro spalle i Clippers possono raggiungerli con altre due vittorie. Denver ha comunque lo stesso numero di successi delle prime due della classe, mentre Sacxramento prova a fortificare il suo quinto posto. Houston e Golden State si riavvicinano a Utah