Conclusa la stagione collegiale e con la regular season vicina alla conclusione, per le squadre NBA è tempo di buttarsi sul Draft, dove ci si attende un’ulteriore infornata di talento proveniente dall’Europa. Dopo la prima scelta assoluta di Victor Wembanyama dello scorso anno, altri due talenti francesi si contendono la prima chiamata, ma quasi tutta la top-5 non è statunitense: ecco le previsioni di Bleacher Report e gli ultimi MVP sempre nati fuori dagli USA
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- Nazionalità: lituana/americana
- Squadra: G League Ignite
- Nato a Chicago da genitori lituani (entrambi giocatori di pallacanestro prima di emigrare negli USA), ha già deciso di rappresentare la nazionale dei suoi parenti in ambito FIBA, pur avendo doppio passaporto. Con la sua combinazione di stazza, ball-handling e tiro ricorda un po’ un altro europeo come Franz Wagner, risultando come uno dei pochi aspetti positivi della stagione disastrosa del G League Ignite chiudendo molto bene a livello di cifre
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- Nazionalità: serba
- Squadra: Stella Rossa
- Fuori da inizio gennaio per un infortunio al ginocchio, rimane comunque molto alto agli occhi dei valutatori della NBA grazie alla sua capacità di leggere e gestire il gioco. Passatore eccellente e creativo quando arriva al ferro, i dubbi riguardano il tiro perimetrale e la capacità di creare separazione a livello NBA, ma il talento rimane intrigantissimo a un’altezza di 1.98
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- Nazionalità: USA
- Squadra: Kentucky
- L’intruso di questa classifica si è fatto notare soprattutto nel finale di stagione, quando è salito di livello grazie a prestazioni offensive eccezionali, specialmente a livello di tiro con il 50% di realizzazione da tre punti. A questo unisce un’ottima conoscenza del gioco, ma anche dei deficit fisici che potrebbero farlo scivolare in ottica Draft, visto che ci sono dubbi che superi l’1.90 di altezza
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- Nazionalità: francese
- Squadra: JL Bourg
- Tecnicamente è nato in Spagna al seguito del padre Stephane, giocatore anche lui, anche se è cresciuto in Francia per la quale ha scelto di giocare. Secondo ESPN e The Athletic può andare anche alla 1, ed è probabile che se la giocherà fino alla fine perché ali con la sua capacità di segnare dal perimetro, giocare col pallone tra le mani e difendere a livello accettabile sono merce pregiata. In EuroCup si è fatto già valere pur essendo un classe 2005
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- Nazionalità: francese
- Squadra: Perth Wildcats
- Come Ousmane Dieng, ha lasciato la nativa Francia per giocare in Australia, dove però non si è imposto come titolare. Le sue doti difensive però non sono passate inosservate perché la sua combinazione di stazza e velocità lo rende simile a difensori del calibro di Jaren Jackson, Evan Mobley e Nic Claxton. In attacco è ancora grezzo, ma ha mostrato lampi anche come tiratore rendendolo il giocatore più intrigante di questa classe
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- Il successore di Victor Wembanyama al prossimo Draft quindi rischia di essere di nuovo un "International", come successo già nel 2018 (Deandre Ayton, Bahamas), 2016 (Ben Simmons, Australia), 2015 (Karl-Anthony Towns, Repubblica Domenicana), 2014 (Anthony Bennett, Canada), 2013 (Andrew Wiggins, Canada), 2006 (Andrea Bargnani, Italia), 2005 (Andrew Bogut, Australia) e 2002 (Yao Ming, Cina). E pure gli ultimi 5 MVP sono finiti tutti in mani europee
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- L’MVP delle ultime Finals è il candidato principale a portarsi a casa il premio di MVP della stagione che sta per concludersi, portando a tre il suo bottino dopo quelli già conquistati nel 2021 e 2022. Dovesse riuscirci, il serbo raggiungerebbe nientemeno che Moses Malone, Magic Johnson e Larry Bird nella classifica all-time
8/12
- L’attuale MVP in carica, almeno per un’altra settimana, viene dal Camerun e se gli infortuni non lo avessero costretto a saltare due mesi di regular season se la sarebbe potuta giocare anche quest’anno, forte di un rendimento per minuto giocato che non si vedeva dai tempi di Wilt Chamberlain (1.284 punti in 1.242 minuti)
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- A completare il terzetto di dominatori dell’ultimo lustro di NBA c’è Giannis Antetokounmpo, frenato solamente dal rendimento non esaltante dei suoi Milwaukee Bucks nella sua candidatura per il premio di Most Valuable Player. Rischia infatti di diventare il primo giocatore di sempre a chiudere con 30 punti di media e il 60% di realizzazione, cifre che neanche Kareem Abdul-Jabbar è riuscito ad avvicinare
10/12
- Non è ancora arrivato al premio di MVP, ma da anni ormai è nel top-assoluto della lega, come testimoniano i quattro primi quintetti All-NBA consecutivi (con il quinto in arrivo). Quella di quest’anno potrebbe essere la sua miglior stagione in assoluto, mantenendo quasi 34 punti di media con 9.2 rimbalzi, 9.8 assist, 1.5 recuperi e il 57.2% effettivo al tiro — tutti massimi in carriera
11/12
- Lasciamo l’Europa per spostarci in Canada, ma anche la stella degli Oklahoma City Thunder sta producendo una stagione da MVP, leader assoluto in tutta la NBA per partite sopra i 30 punti realizzati (ben 50 sulle 71 disputate) trascinando la sua squadra a uno dei miglior record della Western Conference nonostante la giovanissima età
12/12
- La sua prima stagione NBA sta per concludersi, ma anche Victor Wembanyama rischia presto di rientrare tra i perenni candidati al premio di Most Valuable Player. Intanto però si è già pressoché assicurato quello di Rookie dell’Anno, forte di un’annata da 21.3 punti, 10.7 rimbalzi, 3.8 assist e 3.7 stoppate (leader in NBA). La notizia più preoccupante per le altre squadre? “Questa potrebbe essere la sua peggior stagione della carriera”, dice il suo allenatore Gregg Popovich