NBA, Booker, Beal e Durant: quale futuro per Phoenix dopo il fallimento dei big three?
Da quando ha acquisito la proprietà della franchigia, Mat Ishbia è andato due volte all-in sul mercato. Gli arrivi di Kevin Durant prima e Bradley Beal poi hanno stravolto il roster della squadra arrivata a due vittorie al titolo nel 2021, ipotecando allo stesso tempo il futuro dei Suns. Eppure, anche dopo aver cambiato allenatore, Phoenix ha infilato un'altra stagione del tutto deludente, chiusa con la fragorosa eliminazione al primo turno dei playoff. E ora ripartire sarà davvero complicato
- Una regular season scandita dagli alti e bassi a livello di rendimento e risultati e dagli infortuni che non hanno mai concesso al trio Beal-Booker-Durant di trovare il giusto amalgama, un 6° posto a Ovest strappato all'ultima giornata e una serie di playoff persa in modo a tratti imbarazzante contro Minnesota. Definire deludente l'annata dei Suns è un mero eufemismo
- Tecnicamente sono arrivate 4 vittorie in più rispetto allo scorso anno, ma la Western Conference è salita di livello e invece del 4° posto del 2022-23 è arrivata la 6° piazza. Un anno fa, però, la squadra aveva almeno superato il primo turno dei playoff
- L'ultimo mese di regular season, chiuso con 11 vittorie e 6 sconfitte, sembrava fornire segnali incoraggianti quanto a chimica di squadra e condizione fisica, ma si è trattato di una sensazione presto rivelatasi effimera
- Perdere ai playoff ci sta sempre, in particolare contro una squadra dal record migliore in regular season. La serie con Minnesota, però, non è di fatto mai iniziata per Phoenix, apparsa fin troppo arrendevole e assai poco coesa
- Per età, talento e prospettiva futura Devin Booker non può che essere il punto fermo di oggi e di domani per i Suns. Qualche mormorio sulla volontà del giocatore di cambiare aria ha però cominciato a circolare dopo la precoce eliminazione dai playoff
- 36 anni da compiere a settembre, due anni di contratto per 105 milioni di dollari e la sensazione che, pur rimanendo un giocatore di altissimo livello, la parabola discendente sia iniziata. Il valore di Durant sul mercato potrebbe essere modesto, e Phoenix in qualche modo costretta a trattenerlo (anche a dispetto della sua scarsa voglia di rimanere, pare)
- Anche a causa dei tanti problemi fisici, l'impatto di Bradley Beal sulla squadra è stato pressoché nullo. Nelle quattro partite della serie contro Minnesota, poi, l'ex Wizards è stato probabilmente il peggiore in campo
- A Frank Vogel, dal momento della sua chiamata sulla panchina dei Suns, si chiedeva essenzialmente una cosa: rendere la squadra decente dal punto di vista difensivo. L'idea era che in attacco, con tutto quel talento a disposizione, Phoenix se la sarebbe comunque cavata. Booker e compagni, però, sono rimasti nella mediocrità sia in difesa (13° per efficienza) che in attacco (10°)
- Al momento i Suns entrerebbero nella stagione 2024-25 con un monte salari di 209 milioni di dollari, il più alto di tutta la lega. Il margine di movimento, quindi, al netto di mosse clamorose sul mercato, è di fatto pari a zero
- Considerate le decisioni prese negli ultimi 18 mesi, Phoenix appare di fatto costretta a ricominciare dal trio Beal-Booker-Durant, perché difficilmente dal mercato potrebbero arrivare novità significative. Novità che invece saranno quasi inevitabili in panchina, dove la posizione di Vogel appare più che traballante
- I Suns avranno una scelta al secondo giro, prevedibilmente intorno alla 20° posizione, dopodiché, a seguito delle contropartite offerte nelle trade per Durant e poi per Beal, fino al Draft 2031 non disporranno più della loro prima scelta
- Se Phoenix dovesse scegliere attorno alla 20° posizione, Zach Edey o Kel'el Ware potrebbero rappresentare due nomi interessanti per rafforzare il reparto lunghi. Tuttavia non è affatto da escludere che la scelta al Draft venga spesa sul mercato per ottenere in cambio giocatori già pronti a contribuire da subito