NBA, Antetokounmpo e Lillard: dopo la delusione Milwaukee riparte dalle sue due stelle
A Milwaukee, negli ultimi sette mesi, è successo di tutto: tre allenatori diversi, l'arrivo di Damian Lillard, una regular season ai limiti della schizofrenia cestistica, l'infortunio a Giannis Antetokounmpo. A scrivere la parola fine alla stagione dei Bucks, però, è stata ancora una volta un'eliminazione al primo turno dei playoff. E ora l'unico modo di provare a ripartire consiste nel puntare sul riscatto immediato, che passa per forza dalle due stelle della squadra
- Una prima metà in cui si vinceva senza convincere, il cambio d'allenatore, i pessimi risultati sul campo e l'infortunio a Giannis Antetokounmpo che ha sancito la fine di qualsiasi speranza di dare un colpo di reni ai playoff. Sono passati solo sette mesi dall'inizio della stagione, ma a Milwaukee è successo davvero di tutto
- Tanto rumore per nulla, potrebbe essere questo il riassunto del raffronto anno su anno per i Bucks. La regular season ha portato 9 vittorie in meno e il 3° posto anziché la vetta della Eastern Conference, ma nonostante lo stravolgimento in campo e quello in panchina Milwaukee è di nuovo uscita al primo turno dei playoff pur partendo da favorita ed avendo il vantaggio del fattore campo
- I Bucks della prima parte di stagione erano felici e non lo sapevano, più o meno. Al di là del clima nello spogliatoio che poi avrebbe portato al cambio in panchina, dal punto di vista dei risultati non c'è alcun dubbio che la prima metà della regular season sia stata quella più proficua per Giannis e compagni
- Pur reduci da una regular season assai poco convincente, i Bucks si apprestavano a entrare nei playoff con il ruolo di possibile guastafeste a Est. L'infortunio patito da Antetokounmpo a una settimana dall'inizio della post-season, però, ha spento qualsiasi speranza e ribadito quanto il greco sia tutt'ora centrale nell'architettura di una squadra che senza di lui è poco più che mediocre
- Vedasi quanto scritto sopra, Antetokounmpo è reduce da una stagione giocata ai confini dell'eleggibilità come MVP e rimane l'unico elemento in grado di mantenere i Bucks nella lista delle contender, ieri come oggi
- Il primo anno dell'esperimento in coppia con Antetokounmpo non è andato granché bene, anzi, ma visto quanto sacrificato per portarselo a casa lo scorso settembre appare del tutto logico che Milwaukee riparta da Lillard. Una stagione di rodaggio alle spalle potrebbe favorirne l'ambientamento fin qui ondivago sia dentro che fuori dal campo
- I numeri sono impietosi: con Adrian Griffin la squadra aveva un record di 30-13, trasformatosi in 19-20 dopo il suo esonero. E anche ai playoff la mano di Doc Rivers non si è vista, né dal punto di vista tattico e tantomeno sul clima generale della squadra
- Quando i Bucks si sono portati in casa Malik Beasley l'idea era chiara: con Antetokounmpo e Lillard in campo un tiratore come lui avrebbe avuto di che godere. E Beasley, in effetti, ha tirato con il 41.3% dalla lunga distanza, ma la sua presenza in quintetto ha reso Milwaukee vulnerabile in difesa, costringendo Rivers a preferirgli il ben più limitato Patrick Beverley. Come se non bastasse, alle dichiarazioni bellicose nei confronti di Indiana dopo l'eliminazione in NBA Cup ha fatto seguito una seria di playoff modestissima
- Al momento, il monte salari dei Bucks per la stagione 2024-25 si assesta attorno ai 183 milioni di dollari, e quindi ben oltre il limite previsto per il pagamento della luxury tax. Di spazio per operare sul mercato, insomma, ce ne sarà davvero poco
- Vista la situazione a livello salariale e la prospettiva a medio-breve termine, l'unica opzione che si prospetta di fronte a Milwaukee consiste nel riportare indietro le lancette dell'orologio allo scorso training camp e ricominciare a costruire attorno alla coppia Giannis-Dame, magari trovando il modo migliore per sostenerne la coesistenza in campo
- Dopo aver rinunciato a molti asset futuri nelle trade che hanno portato in Wisconsin prima Jrue Holiday e poi Lillard, i Bucks dispongono della loro prima scelta al prossimo Draft (23°) e potrebbero usarla in eventuali scambi insieme a quella del 2031, ovvero la prima disponibile perché dal 2025 al 2030 le scelte di Milwaukee verranno controllate da New Orleans e da Portland
- L'impressione è che i Bucks vedano la loro scelta al prossimo Draft più come un asset da usare sul mercato che come una risorsa per aggiungere forze fresche al roster, ma nel caso in cui decidessero di tenersela Tyler Smith e Kel'el Ware potrebbero essere due seri candidati alla chiamata