NBA, da Berkeley al premio di MVP delle Finals con i Celtics: chi è Jaylen Brown
Il percorso che ha portato Jaylen Brown a vincere il suo primo titolo e a venire premiato come MVP delle Finals 2024 è molto diverso da quello dei tanti colleghi che l’hanno preceduto. Talento eccezionale con la palla in mano e studente modello fin dai tempi dell’high school, la stella di Boston ha costruito la sua carriera senza rinunciare alle passioni come gli scacchi e all’impegno nel sociale. Da Marietta, Georgia alla vetta della NBA, ecco chi è il leader dei Celtics tornati campioni dopo sedici anni
- Jaylen Brown nasce e cresce a Marietta, sobborgo di Atlanta, insieme al fratello Quenton. Il padre Marselles è un pugile professionista, peso massimo di discreto successo da cui la futura stella dei Celtics eredita il corredo genetico (Marselles svetta oltre 210 centimetri d’altezza). I fratelli, però, vengono cresciuti dalla madre Mechalle, che nonostante l’evidente predisposizione allo sport dei due, Jaylen per il basket e Quenton per il football, mette al centro del loro percorso l’importanza dello studio e del rendimento a scuola
- Il mix di abilità atletiche e intellettuali auspicato dai genitori si rivela perfetto già nell’avventura di Jaylen alla Wheeler High School, dove eccelle sui banchi come sul parquet, grazie al quale nel 2015 vince anche il premio “Mr. Georgia Basketball”, onorificenza riservata al miglior giocatore dello stato a livello liceale
- Nell’estate del 2014, Brown trionfa con la nazionale americana al Fiba Americas Under 18, battendo in finale il Canada al fianco di futuri colleghi e avversari in NBA come Jalen Brunson, Tyus Jones e Luke Kennard
- Prospetto tra i più ambiti in uscita dall’high school, nella primavera del 2015 Brown viene invitato al tradizionale McDonald’s All-American. Inserito nella squadra dell’Est, dove gioca accanto a Ben Simmons e a Cheick Diallo, MVP della manifestazione dopo aver sconfitto l’Ovest di Brandon Ingram per 111-91
- Quando si tratta di scegliere l’università in cui trascorrere la stagione che verosimilmente lo separa dall’approdo in NBA, le offerte sul tavolo di Brown non mancano. Jaylen sceglie di vestire la maglia dei California Goden Bears, squadra dalla tradizione discreta ma lontana dall’eccellenza NCAA. A Berkeley, però, il futuro MVP delle Finals si fa valere sia sul campo, dove manda a referto 14.6 punti e 5.4 rimbalzi di media, sia in aula, dove eccelle nei voti agli esami dati e studia con profitto anche lo spagnolo e l’arabo
- Al Draft del 2016 Brown viene selezionato dai Celtics, che sfruttano una delle scelte ereditate dallo scambio con Brooklyn che tre anni prima ha portato Kevin Garnett e Paul Pierce ai Nets, con la terza chiamata dietro a Simmons e Ingram. Ad accompagnarlo nel suo ingresso tra i professionisti è la sensazione, espressa da diversi addetti ai lavori, che sia persino troppo intelligente per “accontentarsi” di una carriera da giocatore di pallacanestro
- Nel 2019, a soli 22 anni, Brown diventa il Vice President più giovane nella storia della National Basketball Player’s Association, il sindacato dei giocatori NBA, carica ancora oggi detenuta e che lo vede impegnato attivamente nelle negoziazioni che riguardano il contratto collettivo che regola i rapporti economici (e non solo) tra franchigie e giocatori
- Sempre nel 2019, Brown viene invitato da Berkeley e da due altri atenei di primissimo livello come Harvard e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) a tenere dei discorsi sull’importanza dell’istruzione davanti al corpo studenti. Due anni più tardi sarà addirittura la NASA a proporgli una collaborazione in forma di tirocinio
- Nel 2021 Brown compie una scelta personale importante e, come diversi colleghi prima di lui, si converte all’Islam. “Il Ramadan è qualcosa di speciale per me” avrà modo di dichiarare più avanti, “sotto molti punti di vista mi ha salvato la vita. Certe cose sono più importanti del basket”
- Tra le passioni che Brown coltiva fin dalla prima adolescenza c’è quella per gli scacchi, che a Berkeley sfocia nella costituzione del circolo e della squadra di scacchi del college. “Paragono spesso gli scacchi al basket, si tratta di leggere bene le situazioni e fare le mosse giuste” ripeterà spesso nelle interviste in vista del Draft del 2016, “mi considero come il Re e tutti gli altri sono pedoni”
- Attraverso la sua “7uice Foundation”, Brown si occupa in modo attivo di tematiche sociale che riguardano prima di tutto il razzismo sistemico e la discriminazione e la marginalizzazione vissute dalle comunità afroamericane degli Stati Uniti. Molte delle attività della fondazione vengono promosse e organizzate in collaborazione con il MIT. E Brown è anche uno dei protagonisti più attivi delle iniziative del programma “NBA Cares” curato direttamente dalla lega, oltre che di diverse altre campagne di sensibilizzazione
- Un esempio dell’impegno concreto di Brown nel sociale è il sostegno dato a “Raise the Age”, campagna che si pone l’obiettivo di alzare fino a 20 anni di età l’ingresso in un carcere minorile invece che in una normale prigione popolata da adulti per chi deve scontare una pena. “Anch'io, come tanti, sono stato a una decisione di distanza dal ritrovarmi in una situazione diversa" ha ammesso lo stesso Brown nelle sue riflessioni sul tema
- Nel 2023 Brown si aggiudica un premio dal valore altissimo per chi indossa la maglia di Boston, il Red Auerbach Award, intitolato al leggendario architetto che ha costruito la dinastia biancoverde prima da allenatore e poi da dirigente. Il Red Auerbach Award premia chi tra i giocatori dei Celtics ha impersonificato al meglio i valori fondanti della franchigia dentro e fuori dal campo
- Nell’estate del 2023 Brown firma un’estensione del suo accordo con i Celtics che vale 304 milioni di dollari per 5 anni, stabilendo il record per il contratto più ricco nella storia della NBA
- La versione dei Celtics che punta a riportare il titolo NBA a Boston ruota attorno a Brown e al compagno Jayson Tatum. Dopo la delusione delle Finals 2022 perse contro Golden State e della sconfitta con Miami nelle finali dell’Est un anno dopo, nella stagione 2023-24 i biancoverdi dominano dall’inizio alla fine. E per gli avversari è difficile trovare un punto debole nella squadra, per cui qualcuno prova a rompere gli equilibri nello spogliatoio buttando sul tavolo il possibile dualismo tra Brown e Tatum
- Il percorso dei Celtics ai playoff 2024 è quadi netto, e dopo aver sconfitto per 4-1 gli Heat al primo turno e i Cavs al secondo, Boston si sbarazza di Indiana per 4-0 nelle finali della Eastern Conference. Nelle quattro gare con i Pacers Brown tiene una media di 29.8 punti e viene eletto MVP della serie. Un premio intitolato a Larry Bird, nome che per chi veste la maglia dei Celtics non può che risultare speciale
- 20.8 punti, 5.4 rimbalzi e 5 assist di media a partita, sono queste le cifre mandate a referto da Brown nelle cinque partite contro Dallas. La sua importanza nel successo di Boston, però, non sta tanto nel tabellino personale, quanto nella capacità di fare sempre ciò che è servito per battere i Mavericks sia in attacco, dove si è spesso e volentieri preso le responsabilità nei momenti chiave delle singole gare, che in difesa, dove si è occupato di Doncic e di Irving rendendo la vita difficile alle due stelle avversarie