NBA, Utah apre alla cessione di Lauri Markkanen: quattro squadre sono in prima fila
Fino a poco fa sembrava che i Jazz non fossero intenzionati a trattare eventuali scambi con al centro Lauri Markkanen, ma lo scenario a Utah pare ora essere cambiato. In un mercato che ha già regalato diversi colpi clamorosi, il finlandese rimane uno dei pochi pezzi pregiati a disposizione e sulle sue tracce ci sarebbero quattro squadre pronte a darsi battaglia pur di presentare a Danny Ainge la miglior offerta possibile
- Il piglio con cui i Jazz si sarebbero approcciati alla offseason non era dei più remissivi, anzi. Danny Ainge, plenipotenziario della franchigia, avrebbe provato a inserirsi nella trade con Brooklyn per Mikal Bridges, poi finito ai Knicks, e tentato anche di sondare la possibilità di usare l’ampio spazio salariale a diposizione per portare Paul George a Salt Lake City. Falliti entrambi i tentativi, a Utah parrebbero essersi convinti a optare per una ricostruzione radicale della squadra
- Ripartire da zero, per i Jazz, significa innanzitutto capire cosa sarebbe possibile ottenere in cambio del pezzo pregiato a roster. Lauri Markkanen, il cui contratto andrebbe in scadenza al termine della prossima stagione, potrebbe essere la chiave per ottenere giocatori dalla prospettiva più lunga e soprattutto scelte ai Draft dei prossimi anni. E a Utah pare abbiano iniziato ad ascoltare le offerte delle squadre interessate
- I nomi grossi, da Bridges a George fino a Thompson, si sono già accasati. E sul mercato ci sono pochi giocatori del valore di Markkanen, che a 27 anni è al picco di carriera ed è reduce dal premio di giocatore più migliorato e dalla prima convocazione all’All-Star Game, onori arrivati nel 2023. Le caratteristiche del finlandese, lungo pericoloso dal perimetro in grado anche di crearsi un tiro da solo, sono poi ideali per il gioco praticato nella NBA contemporanea
- Con l’apertura al dialogo dimostrata dai Jazz negli ultimi giorni, si è subito scatenata la bagarre tra le squadre potenzialmente interessate a Markkanen. C’è chi spera di inserirlo nel proprio roster per fare il salto di qualità definitivo, chi punta sull’ex Bulls per tornare competitivo e chi lo vorrebbe affiancare al talento generazionale attorno a cui sta nascendo una squadra ambiziosa
- Persi Klay Thompson e Chris Paul ottenendo poco o niente in cambio, sulla Baia si comincia ad avvertire un certo nervosismo. L’idea di regalare al finale di carriera di Steph Curry una squadra se non da titolo quantomeno da playoff sembra farsi sempre più complicata nella sua realizzazione pratica, e Markkanen, per valore assoluto e per caratteristiche, pare essere l’elemento migliore sul mercato
- Arrivata molto, molto vicina allo status di vera e propria contender durante l’ultima stagione, Minnesota potrebbe provare il colpaccio in grado di generare un ulteriore salto di qualità. Con Markkanen i Timberwolves assumerebbero quella pericolosità offensiva che negli ultimi playoff si è rivelata il loro limite più evidente
- Rinnovato il contratto a coach Mike Brown, i Kings non hanno alcuna intenzione di tornare a sostare lontano dalla zona playoff. Per evitare i problemi emersi durante l’ultima stagione, serve però rinforzare il roster in maniera significativa. E affiancare Markkanen a De’Aaron Fox e Domantas Sabonis porterebbe ad un upgrade notevolissimo
- La stagione da rookie di Victor Wembanyama ha lasciato una certezza agli Spurs: attorno al francese si può costruire in tempi rapidi una squadra molto competitiva. Dopo aver firmato il super veterano Chris Paul, San Antonio potrebbe puntare a Markkanen per dare a coach Popovich un elemento in grado con la sua sola presenza di alzare il livello e far sognare il ritorno ai playoff
- Non è chiaro come e in quali circostanze il front office (e la proprietà) degli Warriors ritengano sacrificabile Jonathan Kuminga, ma è assai probabile che per arrivare a Markkanen Golden State sia costretta ad inserirlo nella trade. L’alternativa sarebbe Andrew Wiggins, contropartita perfetta per far quadrare lo scambio dal punto di vista salariale ma poco appagante dal punto di vista tecnico, oltre ad almeno un paio di prime scelte ai futuri Draft
- La struttura salariale dei Timberwolves è piuttosto rigida e per arrivare a Markkanen il sacrificio potrebbe consistere nella rinuncia a Jaden McDaniels, oltre che a un pacchetto delle poche scelte future rimaste in mano a Minnesota dopo lo scambio sempre con i Jazz per Rudy Gobert nel 2022
- L’ideale, per i Kings, sarebbe costruire la trade attorno ai contratti di Harrison Barnes o Kevin Huerter, più o meno uguali a quello in essere di Markkanen e in scadenza nel 2026, ma è probabile che Utah, oltre all’immancabile pacchetto di scelte future, possa chiedere di mettere sul tavolo il nome di Keegan Murray
- Il tesoretto di scelte ai futuri Draft è ben fornito e qualora Utah ritenesse ci sarebbero anche contratti come quello di Keldon Johnson praticamente perfetti per far quadrare la trade dal punto di vista salariale. Ainge, però, per un giocatore del valore di Markkanen potrebbe provare a chiedere anche qualcosa in più, fino forse a spingersi a Devin Vassell