NBA, come sono andate le stelle alle Olimpiadi: Jokic e Wembanyama show, bene Barrett
Continua il torneo olimpico, che dopo le prime due giornate ha già espresso alcuni verdetti. I giocatori NBA continuano a farla da padrone, con diversi All-Star che si sono messi in mostra per le proprie nazionali nella seconda giornata di gare: ecco chi sono stati i migliori in attesa della terza giornata che determinerà gli accoppiamenti dei quarti di finale. I Giochi olimpici di Parigi 2024 sono in diretta su Eurosport, con 10 canali a disposizione degli abbonati Sky
- Il leader dei Denver Nuggets è andato vicino a diventare il quarto giocatore di sempre a realizzare una tripla doppia ai Giochi Olimpici, fermandosi a 14 punti, 15 rimbalzi e 9 assist nella larga vittoria dei suoi contro Porto Rico per 107-66. Servirà una vittoria contro il Sud Sudan per strappare il pass automatico per i quarti di finale
- Il due volte MVP le ha provate davvero tutte contro la Spagna, ma non è riuscito a portare la sua Grecia alla vittoria e ora ha bisogno di un miracolo per superare il tostissimo girone A. Per lui 27 punti, 11 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi nella sconfitta per 84-77: con 30.5 punti di media, è lui il miglior realizzatore del torneo fino a questo momento
- I padroni di casa se la sono vista brutta contro il combattivo Giappone, avanti di 4 lunghezze a 16 secondi dalla fine prima di essere ripresi da un miracolo di Matthew Strazel con un gioco da 4 punti. Nel supplementare è poi salito in cattedra Wembanyama, che ha realizzato i primi 8 punti dei suoi per chiudere con 18 punti, 11 rimbalzi, 6 assist, 2 recuperi e 2 stoppate
- Mentre gli occhi degli avversari sono tutti per Shai Gilgeous-Alexander, zitto zitto il numero 9 del Canada sta mettendo su numeri interessanti. Anche contro l’Australia sono arrivati 24 punti, 7 rimbalzi, 5 assist e 2 recuperi, dando un contributo fondamentale per la vittoria che ha mandato aritmeticamente il Canada ai quarti di finale
- Il lungo dei Memphis Grizzlies si sta assumendo sempre più responsabilità per la nazionale di Sergio Scariolo, mostrando tutto il talento di cui dispone e che non sempre è riuscito a mettere anche sui campi della NBA. Dietro Antetokounmpo e Barrett è lui il miglior realizzatore della competizione con 23 punti a partita, frutto dell’eccezionale 56% con cui sta tirando dall’arco
- Solamente un paio di chiamate arbitrali molto dubbie sono riuscite a firmare l’ala dei Lakers, che ha messo grande paura alla Francia nella seconda partita del girone. Per lui 24 punti con 10/16 al tiro in 28 minuti prima di essere espulso per due falli antisportivi che, con ogni probabilità, in area NBA non sarebbero valsi nemmeno un flagrant messi assieme
- Dopo aver messo in ritmo i suoi compagni nella prima partita, chiudendo con una doppia doppia da 13 punti e 12 assist, nella seconda partita contro il Brasile l’MVP degli ultimi Mondiali si è messo maggiormente in proprio, realizzando 4 triple su 9 tentativi per chiudere a quota 20 punti, pur commettendo 5 palle perse a fronte di 6 passaggi vincenti per i compagni
- Il nuovo giocatore dei Chicago Bulls si sta destreggiando molto bene in area FIBA, mostrando anche una rinnovata fiducia nel tiro da fuori. Sono 11 le sue triple tentate in due partite contro Canada e Spagna, mettendone a segno 5 per un totale di 36 punti in due gare, fornendo sempre il suo quantitativo di rimbalzi (7.5 di media) e assist (7 a partita) per attentare alla tripla doppia
- Se il torneo finisse oggi uno dei posti riservati ai lunghi nei quintetti ideali della competizione potrebbe finire al centro degli Houston Rockets, che in area FIBA riesce ad avere grande impatto sulle partite. Per lui doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi contro il Canada, aggiungendo anche 4 assist dopo i 5 dell’esordio contro la Spagna
- Più ancora dei numeri, che comunque non sono per niente male a livello di percentuali (60% da due e 71.4% da tre) è la continuità e la maturità mostrata dall’All-Star dei Phoenix Suns ad aver impressionato nelle prime due uscite di Team USA. Per lui comunque 11 punti e 5.5 assist di media (solo LeBron meglio nei passaggi vincenti): c’è un motivo se ha giocato 48 minuti nelle prime due gare, il giocatore più utilizzato da coach Kerr che gli ha chiesto di difendere forte anche su Carlik Jones, con ottimi risultati
- Dopo un debutto sufficiente contro la Serbia, il lungo dei Miami Heat ha spaccato in due la seconda partita contro il Sud Sudan, realizzando 18 punti in 21 minuti con 8/10 al tiro di cui 2/3 dalla lunga distanza, facendo saltare ogni piano difensivo degli avversari. Schierato da 5 al posto di Anthony Davis e non al suo fianco come visto finora, l’All-Star ha comunque mostrato di esserci eccome per Team USA