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NBA, gli Warriors volevano Bronny al Draft: la rinuncia è arrivata per rispetto di LeBron

NBA

L’attesa per il debutto della prima coppia padre-figlio nella stessa squadra NBA è spasmodica. Eppure, le cose sarebbero potute andare diversamente, perché al Draft Golden State era molto interessata a portarsi a casa James Jr. con la 52° chiamata, ma in segno di rispetto verso LeBron gli Warriors l’avrebbero lasciato scivolare verso la 55° chiamata in mano ai Lakers

VIDEO: BRONNY DEBUTTA CON UNA STOPPATA “ALLA LEBRON”

 

La storia tra LeBron James e Golden State è fatta di incroci, molti avvenuti sul campo e altri solo ipotetici. Se le quattro finali consecutive giocate con la maglia di Cleveland contro gli Warriors tra il 2015 e il 2018 sono ormai storia, il tentativo da parte della dirigenza dei Dubs di portare la stella ora ai Lakers sulla Baia risale solamente alla scorsa stagione. Un tentativo non riuscito, ma che ha evidentemente avuto l’effetto di rinsaldare un rapporto diretto e di reciproca stima e rispetto tra il giocatore e la franchigia che è a lungo stata la sua rivale più acerrima. Un rapporto che, stando a quanto raccontato da Ramona Shelburne di “ESPN”, sarebbe infine servito per permettere a LeBron di coronare il sogno di giocare con il figlio Bronny.

Una questione di scelte e di rispetto

La situazione, alla vigilia del Draft, era piuttosto semplice: al secondo giro Golden State aveva la 52° scelta e il front office era parecchio interessato a Bronny James. Le caratteristiche della guardia in uscita da USC piacevano molto ai quadri tecnici degli Warriors e la loro posizione nell’ordine di chiamate gli avrebbe consentito di portare a San Francisco James Jr.. Tutti, in casa James, a partire da papà LeBron fino a Rich Paul, agente che cura gli interessi di padre e figlio, avevano però fatto sapere in maniera piuttosto esplicita che il piano consisteva nel farli giocare insieme con la maglia dei Lakers, che avevano in mano la 55° sceltaGolden State, quindi, pur trovandosi nelle condizioni di scegliere Bronny e magari forzare la mano a LeBronpotenzialmente free agent prima della firma del nuovo contratto con i Lakers, decideva di chiamare il nome del centro olandese Quinten Post, lasciando così via libera a Rob Pelinka e soci. Un gesto, sostiene Shelburne, motivato dal rispetto che gli Warriors hanno voluto mostrare nei confronti di LeBron.

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