
Quello che si è appena concluso, per gli sportivi, è stato soprattutto l'anno di Rio 2016. Record, medaglie, belle storie da ricordare e anche qualche pagina da cancellare. Ecco tutto il meglio di un'estate olimpica ricca di grandi protagonisti

Record, medaglie, lacrime di gioia e di tristezza. Tante immagini che resteranno per sempre scolpite nella memoria di chi ama lo sport. Il 2016 che abbiamo appena salutato è stato l’anno delle Olimpiadi: ecco cosa ci hanno lasciato

Rio 2016 sarà ricordata come l’Olimpiade dei record del più grande fenomeno del nuoto di tutti i tempi: Michael Phelps fa indigestione di medaglie e allarga la bacheca arrivando a 28 medaglie olimpiche di cui 23 d’oro. Primo americano a qualificarsi in 5 Olimpiadi, 4 ori consecutivi nei 200 misti, la sua gara. Fatta la storia, si gode il piccolo Boomer, che l’ha seguito dagli spalti inconsapevole di avere un papà marziano

Anche l’Italia ha il suo fenomeno in vasca: si chiama “Greg” Paltrinieri, ha 21 anni e per l’Italia è un oro assicurato già alla vigilia. Lui nonostante la giovanissima età sembra non sentire la pressione e, come da pronostico, domina i 1500 sl. Sul podio anche l’amico Gabriele Detti, già bronzo anche nei 400 sl

L’altra faccia della medaglia è la cocente delusione di Federica Pellegrini, che puntava a cancellare i brutti ricordi di quattro anni prima a Londra. E invece finisce male un’altra volta, con il bronzo nei 200 sl che sfugge di pochissimo, dopo una semifinale in cui Fede ci aveva fatto sognare e aveva ammesso di avere buone sensazioni. La delusione la porta a meditare persino un ritiro immediato

Chi dà veramente l’addio alla sua disciplina è Tania Cagnotto, nostra signora del trampolino che chiude una carriera da sogno nel modo migliore, con la medaglia olimpica inseguita per tutta una vita. Prima l’argento in coppia con l’amica Francesca Dallapè, poi il bronzo individuale e l’abbraccio a papà Giorgio

Gioie e dolori anche dal ciclismo, per l’Italia. Quella di Elia Viviani, oro su pista nell’omnium, è una vera impresa con tanto di caduta, ripresa e trionfo; la medaglia di Vincenzo Nibali, invece, sfuma quando il campione azzurro cade a pochi chilometri dal traguardo, scivolando in curva proprio quando si stava lanciando verso il podio

Non è Olimpiade senza Usain Bolt. Il campione giamaicano non delude le attese ed entra nella leggenda centrando il “triplete”: terzo oro olimpico consecutivo nei 100m, la gara più attesa, così come è nuovamente dominio nei 200m e nella staffetta. Difficile anche trovare aggettivi per descriverlo, ormai

Se Bolt insegue ma non si toglie lo sfizio di migliorare il record dei 200m, chi cancella un primato storico è Wayde van Niekerk, nuovo re del giro su pista. Lo storico record dei 400m di Michael Johnson, dopo 17 anni, non c’è più

A proposito di storia: il rugby a 7 entra a far parte delle discipline olimpiche e Fiji si prende così il primo oro della sua storia vincendo la finale contro la Gran Bretagna e facendo piangere di gioia un intero popolo

L’Italia, invece, sogna un po’ a sorpresa con il beach-volley, restando in piedi di notte per seguire in diretta la favola della coppia Lupo-Nicolai, capace di regalarci un argento impronosticabile

Anche l’Italvolley arriva a un passo dalla medaglia più preziosa: gli italiani si aggrappano al braccio di Ivan Zaytsev, che con le sue schiacciate abbatte gli Usa in una pazzesca semifinale dalle mille emozioni che è già storia

Tanti campioni, ma anche qualche “brutta” storia. Come quella inventata da Lochte e dai suoi compagni di squadra. Il nuotatore americano si concede una serata “di festa” a Rio per celebrare l’oro nella staffetta 4x200 sl e la conclude con una rissa, devastando un distributore di benzina. Poi si inventa la balla olimpica della rapina subita con la minaccia di una pistola alla tempia. Viene presto smascherato, multato e costretto alle scuse pubbliche

A far sorridere il Brasile ci pensa l’eroe di casa Neymar, che cancella in parte l’umiliazione del 7-1 subìto nella semifinale Mondiale del 2014 battendo la Germania nella finale olimpica, ai rigori. Decisivo proprio l’ultimo tiro dal dischetto di O’ Ney, che regala al Brasile il suo primo attesissimo oro nel calcio

Tra le cartoline più belle anche quella che rappresenta in pieno lo spirito olimpico. La neozelandese Hamblin e l’americana D’Agostino ne diventano l’impersonificazione quando durante una batteria dei 5000m, con il gruppo che procede e le atlete che sgomitano, si toccano involontariamente, inciampano, cadono, poi si aiutano e si aspettano a vicenda, abbracciandosi sul traguardo. Forse l’immagine simbolo di cosa sia veramente lo sport