In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Non esistono imprese impossibili per Sinner

Tennis

Angelo Mangiante

La domanda che tutti si pongono è: può Sinner battere Djokovic? La risposta è sì per quanto visto nel presente, no per il passato glorioso di Nole. La certezza è che per questo Jannik non esistono imprese impossibili. Il match in diretta venerdì su Eurosport, canale 210 del telecomando Sky

SINNER-DJOKOVIC LIVE

Condividi:

Può Sinner battere Djokovic in semifinale? Sì, guardando il presente. No, osservando il passato. La storia insegna che è (quasi) un'impresa impossibile battere Novak Djokovic a Melbourne. Agli Open d'Australia ha vinto 10 dei suoi 24 titoli dello Slam. Aggiungendo 7 trionfi a Wimbledon, 4 a New York e 3 al Roland Garros. In assoluto è dunque la Rod Laver Arena di Melbourne il palcoscenico dove Nole si esalta raggiungendo la perfezione. Esattamente come è accaduto per Rafa Nadal sulla terra rossa del Roland Garros, dove ha vinto 14 titoli dello Slam. Esattamente come è avvenuto per Roger Federer nel tempio sacro di Wimbledon, dove ha trionfato 8 volte sull'erba. Il passato però conta fino a un certo punto. Il viaggio a ritroso nel tempo serve per ricordare il valore di una leggenda vivente. È però il presente a incidere di più. Nole è ancora il n.1 ed è ancora titanico. Ma Sinner ora a fa paura a tutti. Per la crescita del repertorio tecnico. Per le soluzioni tattiche più varie in ogni settore del campo. Per la tenuta atletica più affidabile anche sulla distanza dei tre set su cinque. Per la sicurezza mentale trasmessa agli avversari anche con il linguaggio del corpo. Per la possibilità oggi di battere chiunque. Non a caso a 22 anni ha già sconfitto almeno una volta tutti i top ten attuali, nessuno escluso. Ecco perché se la può giocare alla pari in semifinale anche nel giardino preferito dal suo avversario. Come dimostra anche il percorso per arrivare in rotta di collisione per un posto in finale. Nole ha lasciato tre set per strada, faticando fisicamente soprattutto contro Fritz.

Jannik ha asfaltato tutti: 15-0 nel saldo complessivo dei set finora giocati.  I precedenti scontri diretti sono 4-2 per Djokovic. Ma le due vittorie di Sinner a Torino e a Malaga sono il segnale chiaro dell'aggancio. Compresi i tre match point annullati in singolare in Coppa Davis, aggiungendo anche la decisiva vittoria in doppio. Migliore in campo, in coppia con Sonego, piegando Djokovic-Kecmanovic. Rispetto ai campi indoor, i preferiti da Jannik, sul cemento australiano, torrido e all'aperto, le condizioni cambiano. Sole, vento, umidità, sessioni diurne e notturne. L'imprevedibilità climatica nelle situazioni outdoor in Australia, ma non cambia la maturità e l'ambizione con cui l'azzurro scenderà in campo in semifinale.  

Tre elementi saranno decisivi.  In primis, il servizio. Contro il miglior ribattitore al mondo, dovrà chiedere di più a questo colpo. Variando  traiettorie e rotazioni come aveva fatto con successo a Torino e a Malaga. L'altro elemento è l'apertura del campo con l'angolo più stretto a uscire dalla parte del diritto di Nole. Una situazione in cui Nole concede sempre qualcosa, rispetto alla diagonale pura del rovescio dove si appoggia sempre con grande coordinazione.  Infine, trovare il tempo giusto per raccogliere qualche punto in più a rete dove la dimestichezza di Jannik è sempre più evidente. Quei pochi punti in più per fare la differenza in una partita a scacchi molto insidiosa sul piano tattico e dispendiosa sotto l'aspetto fisico. Un confronto di stile che si preannuncia intrigante per qualità dei colpi. Il settimo confronto generazionale tra la leggenda e il nuovo fenomeno che avanza. 24 titoli dello Slam di Nole contro chi insegue il primo Slam. 98 tornei vinti dal serbo contro i 10 finora dall'azzurro. In campo passato, presente e futuro. Il mondo dello sport si fermerà a guardare la grande sfida. Noi sogneremo stringendo un pezzettino di tricolore. Con una certezza. Non esistono imprese impossibili per Jannik.