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ATP Monte-Carlo, Sinner: "Torneo diverso, c'è sempre qualche sorpresa"

l'intervista

Le parole di Sinner alla vigilia del torneo nel Principato: "È un torneo diverso perché non c'è molto tempo per adattarsi alla superficie, qui c'è sempre qualche sorpresa. Dal ko con Rune in semifinale ho imparato tanto, sento l'affetto dei tifosi italiani e resto il ragazzo semplice di sempre". Il Masters 1000 di Monte-Carlo è in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW fino al 14 aprile

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Dal cemento alla terra, da Miami a Monte-Carlo. Inizia dal Principato la stagione sul rosso di Jannik Sinner, reduce dal trionfo nel Masters 1000 statunitense e dal nuovo best ranking da n. 2 al mondo. A Monte-Carlo Sinner difenderà la semifinale dello scorso anno, persa contro Rune: "Ho imparato tanto da quella partita - ricorda - poi ho fatto vedere che certe cose posso gestirle meglio. Ho sempre detto che prima bisogna sbagliare per capire certe cose". Quello del Principato è per Jannik un torneo sempre ricco di insidie: "Monte-Carlo è un torneo diverso perché i giocatori non hanno tanto tempo per adattarsi alla superficie. Ho sempre giocato abbastanza bene qua, poi ho fatto un po' di fatica. In questo torneo c'è sempre qualche sorpresa nei risultati, è importante essere felice e sereno in campo". 

"Sento l'affetto dei tifosi italiani" 

Di casa al Monte-Carlo Country Club, Sinner potrà contare sulla spinta dei tifosi italiani, sempre presenti nel Principato: "Fa effetto vedere il circolo così - ammette Jannik - Normalmente quando vengo qui per gli allenamenti non c'è nessuno, durante il torneo ci sono tante persone, tanto pubblico e tanti italiani. Sento l'affetto, per questo proverò a far meglio. Siamo tanti giocatori italiani che vogliamo far bene". 

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"Sono il ragazzo semplice di sempre"

Jannik, infine, ha parlato della sua vita tra campo e fuori dopo la notorietà acquisita negli ultimi anni: "La mia è una famiglia normale. I miei genitori continuano a lavorare, io sono un ragazzo tranquillo che cerca di far bene in campo. La vita e il campo sono due cose diverse, credo di avere un ottimo equilibrio dividendo questi due aspetti. Vivo una vita bella, senza neanche tanta pressione. Le persone attorno a me le sento tutti i giorni e sto bene così. Non avevo mai pensato di essere in questa posizione, ma sono il ragazzo semplice di prima".

Sinner: "Portabandiera a Parigi? Altri lo meritano di più"

Uno degli obiettivi stagionali di Sinner sono i Giochi Olimpici di Parigi. Nelle ultime settimane, sulla scia dei grandi risultati che Sinner sta ottenendo qualcuno vorrebbe affidargli il ruolo di portabandiera dei Giochi. Su questo si è già espresso il presidente del Coni Giovanni Malagò e Sinner si mantiene sulla stessa lunghezza d'onda: "Ho la mia idea: è giusto che il portabandiera sia qualcuno che ha già vinto un oro. Sono consapevole di aver contribuito a rendere il tennis più popolare, ma noi abbiamo gli Slam, le Finals, la Davis: l’Olimpiade è un torneo importante, ma pur sempre un torneo. Per gli altri atleti i Giochi sono il coronamento di 4 anni di lavoro. Certo, se me lo offrissero lo prenderei in considerazione"

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