Le grandi imprese nella storia recente dello sport italiano
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Sinner trionfa agli Australian Open, scrivendo una nuova pagina del libro delle imprese recenti dello sport italiano. Dalla Pellegrini alla Schiavone, da Baldini a Jury Chechi: capolavori, spesso a sorpresa, che ci hanno emozionato e continuano a farlo
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©Getty
- Il 28 gennaio 2024 Jannik Sinner entra nella storia: conquista gli Australian Open battendo con una strepitosa rimonta il russo Daniil Medvedev con i parziali di 3-6, 3-6, 6-4, 6-4 6-3. E' il terzo italiano dopo Pietrangeli e Panatta a vincere un titolo Slam nel singolare maschile, che mancava dal 1976. Mai nessun italiano si era imposto a Melbourne: per Jannik è l'11° trionfo della carriera, il più prestigioso.
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- Dal 1976 al 2023, da Santiago del Cile a Malaga. Il 26 novembre 2023 l'Italia vince la Coppa Davis interrompendo un digiuno che durava dal 1976. Un successo storico per gli azzurri trascinati da Jannik Sinner, fenomenale soprattutto nella semifinale vinta contro la Serbia del n. 1 al mondo, Novak Djokovic
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- Battendo in quattro set Hurkacz, Matteo Berrettini conquista la finale di Wimbledon (poi battuto da Djokovic), primo italiano nella storia a riuscirci: a 45 anni dall'ultima finale di uno Slam con un italiano in campo (Adriano Panatta a Parigi nel 1976)
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- Sul podio non riesce a sorridere perché l’oro è sfumato per appena 19 centesimi, ma ad Atene l’Italia scopre di avere in casa una campionessa, una predestinata. A soli 16 anni e 12 giorni diventa la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale: altre medaglie fioccheranno, con l’oro olimpico raggiunto a Pechino, nel 2008
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- Il capolavoro della Nazionale di Ballerini, con il 29enne veneto che taglia il traguardo a Varese con le braccia al cielo succedendo a Bettini (oro nelle due edizioni precedenti). I grandi favoriti, tra cui Bettini, Valverde e Freire, si marcano a vicenda, e così sbuca Ballan, dopo una fuga che vede protagonisti ben tre italiani (con lui Cunego e Rebellin)
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- Dopo aver battuto la Lituania in una straordinaria semifinale, gli Azzurri di Recalcati accarezzano il sogno di conquistare l’oro ma devono arrendersi di fronte all’Argentina di Scola e Ginobili: l’impresa, inaspettata, resta comunque nella storia. L’Italia del basket torna sul podio olimpico dopo l’altro argento conquistato nel 1980 dalla Nazionale di Sandro Gamba
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- La corsa degli Azzurri di Bearzot verso la Coppa inizia proprio da lì, da quel pomeriggio del 5 luglio al Sarriá. Partita mitica, entrata nell’immaginario collettivo, contro un fortissimo Brasile (quello di Zico, Socrates, Falcao) al quale basta un pareggio per passare il turno, ma che gioca solo per vincere: Paolo Rossi si sblocca con una tripletta, diventa Pablito e non si fermerà più fino alla finale, poi Zoff ferma sulla linea il possibile 3-3 di Oscar. E l’Italia capisce di poter veramente puntare al Mundial
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- La sua vittoria più bella, che lo consacra come il migliore in assoluto, il Signore degli Anelli. Arriva al termine di un esercizio perfetto (i giudici lo premiano con un punteggio di 9.887), da brividi, ed è una medaglia costruita con pazienza, lavoro, sacrificio
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- Il 2 ottobre 1988 la sua impresa “impossibile”, con una rimonta incredibile nei chilometri finali e l’ingresso nello stadio di Seoul da solo. E tutta l’Italia che lo accompagna con il fiato sospeso
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- Per la sua prima vittoria in carriera “sceglie” Monaco, circuito sempre speciale. Lo fa al termine di un weekend perfetto, con la pole centrata al sabato e la gara della domenica dominata. Non mancano i colpi di scena, a renderla ancora più mitica: Schumacher sbatte contro le barriere scaldando le gomme con la safety car in pista, tamponando Montoya, Alonso out per un incidente all’uscita dal tunnel, appena 9 vetture che arrivano al traguardo
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- È l’anno della finale tutta italiana, con Flavia Pennetta che si ritrova come avversaria l’amica capace di superare a sorpresa la numero 1 al mondo, Serena Williams, in una semifinale mitica: 2-6 6-4 6-4
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- Un’impresa che è un capolavoro, con lo Squalo che scatta sulla salita decisiva a 7 km dal traguardo, per la vittoria più insperata che rompe un digiuno italiano che durava da 12 anni