
Da molti mesi si parla del calendario Maya, "documento" che preannuncerebbe la fine del mondo per il 21/12/2012. Profezia che alcuni incrociano con teorie sull'arrivo degli alieni. E se i Maya avessero fatto previsioni sullo sport dei nostri giorni? -

Inquietante quasi come l'originale, il calendario sportivo Maya ha un ciclo di 8 eventi forse connessi alla nostra era. Tra le sagome spicca una tuta spaziale, una figura dietro un vetro e un omino (extraterrestre?) che sembra avere il n. 10 sulle spalle

Nel dettaglio le somiglianze sono stupefacenti. La tuta spaziale raffigurata nel calendario sembra proprio quella di Felix Baumgartner, il paracadutista che si è lanciato dalla stratosfera lo scorso 14 ottobre

Una sagoma forse dietro una vetrata e un gesto, il segno della croce, che ci ricorda Antonio Conte, tecnico della Juventus, che per mesi ha seguito la sua squadra dagli skybox degli stadi mezza Serie A per via della squalifica

Un ominio blaugrana con il n.10 sulle spalle. Vuoi vedere che i Maya avevano previsto pure lo sbarco sulla terra dell'alieno Messi? La sera del 9 dicembre 2012, durante Betis Siviglia-Barça, ha stabilito il nuovo record di gol in un anno solare: 86

E poi un'immagine che ricorda il gol fantasma, fantasma per modo di dire, di Muntari durante Milan-Juve del 12 marzo 2012. Anche i Maya si preoccupavano del tormentone moviola in campo?

La rovesciata di Mexes in Anderlecht-Milan del 21 novembre scorso (1-3). Solo i Maya avrebbero potuto prevedere che il gol più bello della Champions, nel 2012, sarebbe stato realizzato dal difensore francese

Sono proprio loro? Sara Errani e Roberta Vinci? Campionesse iridate 2012 nel doppio per la ITF: una coppia da fine del mondo, la prima tutta azzurra a centrare questo traguardo

Una barba inconfonfibile, da lupo di mare. L'immagine del calendario Maya combacia con quella del velista Giovanni Soldini. Tenta una nuova impresa da record: a dicembre, rotta New York-San Fancisco passando controvento da Capo Horn

Il toro è un'immagine che gli antichi popoli spesso hanno riprodotto su muri e suppellettili. Ma questo toro, tutto rosso, è l'inconfondibile marchio della Red Bull di Sebastian Vettel, nel 2012 campione del mondo di F1 per la terza volta