Ma Pozzecco è meglio di così

l'editoriale
Federico Ferri

Federico Ferri

Non è in discussione il valore del coach e della persona. Ma dall’uomo che il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, ha già indicato come futuro capo di tutte le Nazionali giovanili, oltre che CT azzurro, è lecito attendersi un comportamento diverso da quanto si è visto a Manila

IL VIDEO DELL'ESPULSIONE

Questa è un’autocritica. Ma meglio tardi che mai. Tardi, perché è giusto ammettere che sarebbe stato necessario esprimere prima qualche perplessità sul comportamento di Gianmarco Pozzecco, commissario tecnico della Nazionale italiana di basket, dato che non è la prima volta. E, sia chiaro, non vale solo per lui e non vale solo per il basket. Qui si parla di tutti coloro – allenatori, presidenti, dirigenti, e ovviamente giocatori – che si qualificano ormai quasi con orgoglio come contestatori seriali, al limite della maleducazione, in campo come in tribuna, in panchina come davanti ai microfoni, perdonati perché fanno folclore, o assecondati perché si oppongono al politicamente corretto.

Ma voi sareste contenti se l’allenatore di vostro figlio o vostra figlia si comportasse come Pozzecco contro la Repubblica Dominicana? Vorreste che fosse questo il messaggio che trasmette ai ragazzi in campo e al pubblico fuori?

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Il ct della Nazionale è stato espulso a poco più di due minuti dalla fine del primo tempo, dopo aver preso un tecnico (più uno alla panchina) già nel primo quarto, che l’Italia aveva cominciato davanti 12-0. Non è nostra intenzione discutere se Pozzecco avesse ragione oppure no, se gli arbitri abbiano sbagliato o no, come all’Europeo a Berlino contro la Serbia e in altre occasioni. Qui il punto è se sia opportuno o meno, nel suo ruolo, un comportamento sempre sopra le righe, sempre portato all’estremo.

Non sarebbe corretto personalizzare la vicenda. Anche stavolta, altrimenti, saremmo portati come accaduto in passato a giustificarlo, ad essere indulgenti con un personaggio simpatico, brillante, sincero, che sa farsi amare, e che alla fine sa chiedere scusa e ammettere i propri errori. Ma non sarebbe rispettoso nemmeno verso la storia di Pozzecco: grandissimo giocatore, tra gli eroi della Nazionale argento olimpico ad Atene, poi allenatore al quale nessuno ha regalato nulla, capace di conquistarsi – tra l’altro - una finale Scudetto e una Supercoppa con Sassari, e poi la panchina azzurra, dopo un’esperienza da vice di Ettore Messina all’Olimpia Milano. Tutto meritato, anche i buoni risultati in Nazionale ottenuti finora, e che potrà ancora ottenere, a cominciare da questo Mondiale dove è ancora tutto possibile, nonostante la sconfitta contro la Repubblica Dominicana.

highlights

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Non è in discussione il valore del coach e della persona, ai quali è dovuto il massimo rispetto. Ma dall’uomo che il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, ha già indicato come futuro capo di tutte le Nazionali giovanili, oltre che CT azzurro, è lecito attendersi un comportamento diverso in panchina, e questo va detto da appassionati di sport e da persone che credono nei valori dello sport.

 

Perché la Nazionale merita di meglio rispetto a quanto si è visto a Manila, e certamente anche Pozzecco è molto meglio di così.