
Da Rimini a Berlino, dalla prima partita in Serie B nel 2006 alla finale di Champions League contro i fenomeni del Barcellona nel 2015: l'evoluzione bianconera, dalla B a Berlino -

Il 9 luglio 2006 l'Italia vince la Coppa del Mondo a Berlino contro la Francia. Tra gli azzurri che festeggiano ci sono tre calciatori che oggi vestono la maglia bianconera: Buffon, Pirlo e Barzagli -

Mentre Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Del Piero e Buffon alzano la Coppa e i compagni juventini Thuram, Vieira e Trezeguet gli stringono la mano, un altro francese, Didier Deschamps, diventa il nuovo allenatore della Juve: è l'inizio della rinascita -

Dal paradiso del Mondiale all'inferno della Serie B. Del Piero è il primo a dire sì, senza sapere dove avrebbe giocato la Juve. Buffon e Nedved non si tirano indietro (qui in azione contro Padoin al Vicenza). Anche Trezeguet e Camoranesi si convincono -

La serie A di Deschamps dura il tempo dei festeggiamenti. L’addio del francese è doloroso e apre la strada a Ranieri. Juve di nuovo tra le grandi. Sono sempre loro a trascinarla: Buffon, Nedved, Del Piero, Trezeguet. Dritti fino al ritorno in Champions -

La standing ovation del Bernabeu il 5 novembre 2008 sancisce la fine di una corsa che sembrava aver riportato definitivamente la Juventus ai vertici del calcio mondiale. Ma il Chelsea decreta l’eliminazione dalla Champions e l’inizio del digiuno -

L’8 settembre 2011 si inaugura lo Juventus Stadium. Casa, cassaforte e modello. Il tempio della rinascita celebra la storia del club, anzi la riscrive, tornando a vincere lo scudetto -

La Juve ritrova un capitano, Antonio Conte, e dà l’addio al capitano, Del Piero. Il 13 maggio 2012 lo Stadium diventa il teatro dell’epilogo di una delle storie d’amore più belle del calcio italiano -

Il lavoro di Conte è straordinario, unico. Agnelli gli chiede di entrare nella storia: vincere tre scudetti consecutivi. Ci riuscirà -

La nuova stagione di Conte si chiude ancor prima di cominciare: è lui stesso ad annunciare la clamorosa rottura. È la fine di un triennio straordinario. La divergenza di vedute con la società è inconciliabile. Adesso più che mai è la Juve di Agnelli -

Il prescelto è Allegri. Arriva tra i fischi, in silenzio sfrutta le sincronie ereditate di un meccanismo perfetto, ma riesce a imporre un cambio di passo che determina il salto di qualità in Europa. Decisivo il cambio di modulo a novembre 2014 -

La Juventus compie l’impresa e va a Berlino, oltre ogni previsione. Un capolavoro di programmazione, lavoro, idee, sulla scia di quanto fatto negli ultimi due anni da Borussia e Atletico Madrid. Ora il modello da seguire è italiano -

Il fatturato raggiunge per la prima volta i 300 milioni di euro. Il doppio rispetto al 2011. È il compimento di un percorso iniziato il 9 luglio 2006. Mai nessuno come la Juve: 5 volte in finale negli ultimi 20 anni -