
Liverpool e Tiger campioni, LeBron fuori dai playoff: il 2019 è un déjà vu del 2005
Stessi vincitori e stessi eventi sorprendenti, dal calcio europeo fino allo sport made in Usa. Il 2019 è come un viaggio nel tempo fino al 2005. E Madrid il Liverpool di Klopp ha chiuso il cerchio

Stessi vincitori e stessi eventi sorprendenti, come LeBron che manca i playoff dopo tredici anni consecutivi. Il 2019 di sport è come un viaggio nel tempo fino al 2005. E Madrid il Liverpool di Klopp ha chiuso il cerchio

LIVERPOOL CAMPIONE - La costante nel mondo del calcio europeo è quella tracciata dal Liverpool di Klopp nella magica notte di Madrid, riuscendo a ripetere l'impresa europea che mancava da ben quattordici anni.

Nel 2005, nella notte di Istanbul che nessun tifoso milanista dimenticherà mai, arrivò la quinta Coppa della storia dei Reds. Prima Maldini dopo cinquanta secondi, dunque le due reti di Crespo. Il pari del Liverpool in sei minuti e i rigori a decidere la finale.

Gerrard, capitano del tempo, ha assistito da Madrid al trionfo del nuovo Liverpool. Di Salah e di Origi, e di Klopp che ha alzato al cielo la sesta sinfonia della storia del club.

LeBRON FUORI DAI PLAYOFF - Altro evento più unico che raro. Da quando venne selezionato come prima scelta assoluta al Draft del 2003, LeBron non ha quasi mai mancato l'ingresso tra le migliori sedici del basket made in Usa. Fino a quest'anno…

Il numero 23 di Cleveland saltò i playoff al primo anno da rookie, e anche nel secondo, proprio nel 2005. Poi, da allora, presenza fissa per tredici anni consecutivi. Cinque con Cleveland, dove non arrivò mai l'anello. Poi le otto finali di fila, di cui quattro con Miami (due vinte) e le altre di nuovo con Cleveland (una vinta e tre perse).

Nel 2018, dopo la free agency, arriva la firma coi Los Angeles Lakers, ma il decimo posto ad Ovest lo taglia fuori dai playoff.

TIGER IN GREEN JACKET - Uno dei quattro major del golf e tra i tornei più prestigiosi dell'intero mondo dello sport. L'ultima volta di Woods all'Augusta Masters? Proprio in quel 2005 di corsi e ricorsi storici.

Quattordici anni fa arriverà per lui il quarto titolo al The Masters, dopo quelli targati 1997 e i due consecutivi nel 2001 e nel 2002.

Nel frattempo di anni ne sono passati tanti, e qualche capello sotto il berretto è caduto. Lo scorso aprile Tiger è tornato a ruggire per la quinta volta in "Green Jacket", e rientrando nella top10 del ranking mondiale dopo l'inferno della posizione numero 1190 sette mesi prima.

TOM BRADY CAMPIONE - Una delle superstar più famose del mondo dello sport americano. Il celebre quarterback dei New England Patriots ha portato la franchigia alla gloria per sei volte, su nove Super Bowl disputati. Tra questi, ovviamente, sia quello del 2005 che quello del 2019.

Nel lontano 2005, al XXXIX Superbowl della storia, arrivò il suo terzo titolo personale, e il terzo dei Patriots: battendo 24 a 21 i Philadelphia Eagles.

Nel 2019, due anni dopo l'ultima volta, il 13 a 3 contro i Los Angeles Rams. Altra soprendente coincidenza è il premio di MVP. Tom Brady fu eletto miglior giocatore dell'evento sportivo dell'anno Usa per quattro volte su sei vittorie totali. Curiosamente, le uniche due circostanze in cui non vinse furono proprio nel 2005 (quando il premio individuale andò a Deion Branch) e in questo 2019 (quando lo vinse Julian Edelman).

BATISTA v TRIPLE H A WRESTLEMANIA - Altro curioso caso del destino, nell'equivalente WWE di ciò che rappresenta il Super Bowl nel football o la finale di Champions League nel calcio. Questa volta l'intreccio 2005-2019 è quello tra Batista e Triple H.

Nel 2005 fu Batista a battere l'acerrimo nemico nel main event nella ventunesima edizione del più famoso show del mondo del wrestling, conquistando il titolo World Heavyweight Championship.

Nel 2019 il ritorno, un amarcord segnato proprio da quella faida vecchia quasi quindici anni. Batista torna a sfidare Triple H in un "No Holds Barred match" senza esclusione di colpi o possibilità di squalifica. Il prezzo da pagare? In caso di sconfitta Triple H sarebbe stato costretto a ritirarsi. Non sarà così: un colpo di 'sledgehammer' - il grosso martello da fabbro - chiuderà il match in favore di quest'ultimo.