LA FOTOGALLERY. La fase a eliminazione diretta è alle porte: alle prime due di ogni girone si aggiungono 8 club provenienti dalla Champions. Squadre prestigiose e desiderose di riscatto che possono essere inserite tra le favorite per la vittoria finale
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Con l'inizio della fase a eliminazione diretta, l'Europa League si arricchisce delle squadre terze classificate nei gironi di Champions. Club prestigiosi e animati da un desiderio di riscatto che li rende ancora più temibili -
TOTTENHAM. Due mesi da incubo, tra ottobre e novembre, sufficienti per perdere terreno in Premier e compromettere il passaggio del girone in Champions. Decisiva la sconfitta con il Monaco, poi all’ultima giornata gli Spurs hanno battuto il Cska Mosca in quello che era uno “spareggio” per guadagnarsi l’Europa League -
Persino inutile presentare gente come Kane, Alli o Eriksen: il Tottenham va ad arricchire l’Europa League diventando una delle più serie pretendenti al titolo. Specialmente se si scrollerà di dosso il trauma del campionato sfumato un anno fa (quando tutte le big si autoesclusero dalla corsa, lasciando strada libera al Leicester) e ricomincerà a giocare come ci aveva abituato -
LUDOGORETS. Esce da un girone di Champions dominato da Arsenal e Psg, in cui ha raccolto due punti pareggiando sia all’andata che al ritorno con il Basilea e il terzo all’ultima giornata, quando ha rischiato di vincere a Parigi: 1-2 fino al 90°, poi Di Maria ha spedito i bulgari in Europa League senza la soddisfazione di una vittoria in Champions -
6 gol fatti, 15 subiti e l’abitudine di infastidire le grandi: prima di far tremare fino all’ultimo minuto il Psg (contro cui era andato in vantaggio anche nell’1-3 dell’andata) aveva spaventato l’Arsenal con un 2-0 nei primi 15’, poi ribaltato dai Gunners fino al 2-3 finale. Sempre contro l’Arsenal la batosta del 6-0 -
BESIKTAS. A proposito di 6-0… I turchi si sono “suicidati” nell’ultima partita del girone, quando una vittoria contro la Dinamo Kiev ultima avrebbe garantito loro l’approdo agli ottavi alle spalle del Napoli -
E invece il cappotto incassato da Quaresma e compagni fa passare la differenza reti da +1 a -5, dato che spicca nonostante i 7 punti nel girone frutto della vittoria al San Paolo (2-3) e di 4 pareggi (clamoroso il 3-3 contro il Benfica, sotto 0-3 all’intervallo). Insomma: squadra ostica, che non si arrende mai e che nei due incroci con il Napoli ha portato a casa 4 punti -
LIONE. Il suo biglietto da visita? Ha imposto il pari alla Juventus a Torino: 1-1 recuperando lo svantaggio iniziale nei minuti finali. In Europa League potrebbe dire la sua, anche per dare un senso a una stagione finora povera di soddisfazioni -
BORUSSIA MOENCHENGLADBACH. Terza incomoda nel girone di Barcellona e Manchester City, la squadra di Schubert si è giocata fino all’ultimo le sue carte, crollando contro i fenomeni catalani. In casa ha fermato il City (1-1) e spaventato il Barça (1-2, con rimonta blaugrana nell’ultima mezzora). Da non sottovalutare -
Eppure, in Bundesliga, il ‘Gladbach non sta ripetendo i grandi risultati della passata stagione, raccogliendo numeri poco… fortunati. Al momento è tredicesimo a 13 punti con appena 3 vittorie in 13 partite. Gol fatti? Solo 13, naturalmente. L’uomo di punta è Hazard jr, Thorgan, il fratello minore del campione belga che gioca nel Chelsea -
ROSTOV. Altra “sopravvissuta” nonostante fosse stritolata tra due big come Atletico Madrid e Bayern Monaco. Ha soffiato il posto che vale l’Europa League al più quotato Psv (con cui ha pareggiato entrambi gli scontri), ma la vera impresa è stato il 3-2 rifilato agli uomini di Ancelotti -
Il club russo raccoglie giocatori da un po’ tutto il mondo: Iran, Mali, Gabon, Romania… Dall’Ecuador arriva Noboa, tra i giocatori più talentuosi della squadra -
LEGIA VARSAVIA. All’ultima giornata, nello scontro diretto che valeva il terzo posto nel girone di Champions, ha fatto fuori lo Sporting Lisbona, superandolo in classifica e conquistandosi l’accesso all’Europa League. Il tutto avendo collezionato appena un punto nelle prime 5 partite e vincendone solo una, l’ultima. Quel punticino, però, è motivo d’orgoglio per il Legia, essendo frutto di un 3-3 contro il Real Madrid (capace di pareggiare solo nel finale) -
Era impossibile imporsi in un girone dominato da Borussia Dortmund e Real Madrid; il Legia ne esce con una differenza-reti che non è un ottimo biglietto da visita (9 gol fatti e 24 subiti), drogata dai due scontri con il club tedesco: 0-6 all’andata, addirittura 4-8 al ritorno -
COPENAGHEN. Girone chiuso con 9 punti ma, soprattutto, appena 2 gol subiti: difesa difficile da scardinare che sopperisce alle carenze di un attacco privo di lampi. Classica squadra da prendere con le molle -
Per due volte ha imposto il pari al Porto, una sola sconfitta in tutto il girone (di misura, contro il Leicester). Quattro gare su 6 concluse senza incassare reti -