Sanz sconfitto dal coronavirus: quanti trionfi da presidente del Real Madrid. LE FOTO
L'imprenditore spagnolo, scomparso all'età di 76 anni dopo aver trascorso alcuni giorni in terapia intensiva a causa del coronavirus è stato presidente del Real Madrid dal 1995 al 2000, riportando i Blancos agli antichi fasti: nel suo palmarès una Liga, una Supercoppa spagnola, una Coppa Intercontinentale e due Champions League
Lorenzo Sanz si è spento all’età di 76 anni, aveva contratto il coronavirus e da alcuni giorni era ricoverato in terapia intensiva. Imprenditore nel ramo immobiliare, è stato presidente del Real Madrid tra il 1995 e il 2000, riportando i Blancos sul tetto d'Europa
Coronavirus, morto l'ex presidente del Real Madrid Lorenzo Sanz
Sanz assunse la guida del Real il 26 novembre del 1995 dopo le dimissioni di Ramón Mendoza, costretto a lasciare a causa dei problemi economici e sportivi del club della capitale. Per la rinascita scelse Fabio Capello, chiamato a risollevare le sorti di una squadra che si era classificata quinta nella stagione precedente (peggior piazzamento dal 1977), fuori dalla zona-qualificazione alle competizioni europee
Capello vinse la Liga ripartendo dalla "base", formata dai madridisti storici Manuel Sanchis e Fernando Hierro, dalla classe dell'argentino Fernando Redondo e dal talento del giovanissimo Raul
Punta di diamante di quella squadra è il croato Davor Suker, che nel 1998 sarà secondo nella classifica del Pallone d'oro dietro a Zinédine Zidane e terzo in quella del FIFA World Player alle spalle del francese e di Ronaldo, il "Fenomeno"
Capello porta a Madrid Roberto Carlos, in contrasto con l'allenatore dell'Inter Roy Hodgson: il terzino brasiliano giocherà in Spagna per 11 stagioni, disputando 527 partite e realizzando 69 reti, tra i protagonisti assoluti del Real di Sanz e in seguito stella dei Galacticos
Nell'estate del 1996 sbarca a Madrid anche Clarence Seedorf, acquistato dalla Sampdoria: il resto è storia...
Capello porta con sé uno dei suoi "fedelissimi", Christian Panucci, acquistato nel gennaio del 1997 dal Milan per 8 miliardi di lire, il primo calciatore italiano a vestire la maglia delle Merengues. E se "don Fabio" rimarrà a Madrid per una sola stagione - ma ci tornerà nel 2006 - l'esterno ligure resterà in blanco fino al 1999, vincendo tutto
Salutato Capello, Sanz si affida al tecnico Jupp Heynckes, reduce da due buone stagioni al Tenerife. Il tedesco lo ripaga con una Supercoppa di Spagna e sopratutto con il trionfo in Champions League del 1998, che gli spagnoli non alzavano da 32 anni
Nella finale di Amsterdam i madrileni battono 1-0 la Juventus di Marcello Lippi grazie al gol dello jugoslavo - montenegrino - Predrag Mijatovic, che dal 2006 al 2009 ricoprirà anche la carica di direttore sportivo dei Blancos
Heynckes e il capitano Manolo Sanchís con la "Coppa dalle grandi orecchie"
Seedorf e Zidane - futuro merengue - durante la finale di Champions conquistata dal Real ai danni della Juventus
In campo tra i titolari in quella partita anche il francese Christian Karembeu, anche lui - come Seedorf - acquistato dalla Sampdoria e futuro campione del mondo con la sua Nazionale
Nonostante la vittoria della "Septima", nemmeno Heynckes - reo di essersi piazzato 4° nella Liga a -11 dal Barcellona - resiste sulla panchina del Real, sostituito nell'estate del 1998 dall'olandese Guus Hiddink
Hiddink fa appena in tempo a condurre il Real alla conquista della Supercoppa Intercontinentale, il 3 dicembre del 1998 a Tokio, la seconda affermazione "mondiale" a distanza di 38 anni. I Blancos battono 2-1 i brasiliani del Vasco de Gama, ma l'avventura del "guru" olandese durerà ancora poco, esonerato e sostituito dal gallese John Toshack
Toshack - che aveva già guidato il Real vincendo la Liga nel 1990 e che nel 2002-03 allenerà il Catania in Serie B - non va oltre il secondo posto in campionato, ma viene confermato; "silurato" poi dal presidente Sanz nel novembre del 1999, sostituito da Vicente del Bosque
Del Bosque rivitalizza la squadra, che in estate si era rinforzata con l'acquisto del centrocampista inglese Steve McManamam, prelevato a parametro zero dal Liverpool
Proprio McManamam, nella finalissima del 24 maggio 2000, siglerà una delle tre reti che regalarono ai madrileni l'ottava Champions della loro storia nel 3-0 dello Stade de France al Valencia di Hector Cuper
Tra gli 11 titolari di quel Real campione d'Europa anche l'attaccante francese Nicolas Anelka, che era stato acquistato nell'estate del 1999 dall'Arsenal per 22,3 milioni di sterline e ceduto dopo una sola stagione (19 presenze e 2 reti) al Psg
Altra storia quella del giovanissimo portiere che difese i pali del Real nella finale del 2000: Iker Casillas, che aveva esordito nel settembre del 1999, sarà la colonna dei Blancos e della Nazionale spagnola per una vita
Casillas e Raul, che saluteranno il presidente Sanz poche settimane dopo il trionfo in Champions nel 2000 e al termine di un quinquennio di successi, sconfitto alle elezioni da Florentino Perez
