Ecuador ai Mondiali 2022, Fifa archivia il procedimento contro i sudamericani

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Dopo che il Cile aveva accusato l'Ecuador di aver usato un calciatore che, a detta loro, aveva un falso documento e vera nazionalità colombiana, chiedendone l'esclusione dai Mondiali in Qatar, la Fifa si è espressa questo venerdì, archiviando il procedimento contro la nazionale ecuadoriana: non ci sarà nessun ripescaggio

Fine della suspense per l'Ecuador e sospiro di sollievo per tutti i suoi tifosi: la Nazionale ecuadoriana sarà ai Mondiali in Qatar. Così ha deciso la FIFA, che si è espressa questo venerdì sul caso Byron Castillo. Nelle scorse settimane, infatti, il Cile aveva ufficialmente denunciato la nazionale ecuadoriana (qualificatasi da quarta in classifica nel torneo di qualificazione sudamericano) per aver utilizzato in otto match valevoli per le qualificazioni ai Mondiali Castillo che, secondo la Federcalcio cilena, avrebbe giocato con un falso certificato di nascita e sarebbe in realtà di nazionalità colombiana. Per giorni si è vociferata l'ipotesi ripescaggio del Cile (o addirittura, secondo alcuni, dell'Italia), ma queste eventualità sono da scartare. 

Il comunicato della FIFA sull'archiviazione del caso Byron Castillo

"La Commissione Disciplinare FIFA ha preso la sua decisione in relazione alla potenziale ineleggibilità del giocatore Byron David Castillo Segura in merito alla sua partecipazione a otto partite di qualificazione della squadra nazionale della Federcalcio ecuadoriana (FEF) alla competizione preliminare del Mondiale FIFA Coppa Qatar 2022™. Dopo aver analizzato le argomentazioni di tutte le parti interessate e considerato tutti gli elementi portati dinanzi ad essa, la Commissione Disciplinare FIFA ha deciso di archiviare il procedimento avviato contro la FEF. Le conclusioni della commissione disciplinare sono state comunicate in data odierna alle parti interessate. In conformità con le disposizioni in materia del Codice Disciplinare FIFA, le parti hanno dieci giorni di tempo per richiedere una decisione motivata, che, se richiesta, sarebbe successivamente pubblicata su legal.fifa.com. La presente decisione resta oggetto di ricorso dinanzi al Comitato d'Appello della FIFA".

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Ultima spiaggia per il Cile: il ricorso alla Corte d'Appello FIFA

Come recita l'ultima frase del comunicato della FIFA, per il Cile adesso resta comunque in piedi l'ultima possibilità, ossia la presentazione di un ricorso al Comitato d'Appello della FIFA, qualora l'accusa volesse impugnare la decisione. I tempi dell'eventuale sentenza d'appello, però, non sono ancora noti.  

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Perché il Cile chiedeva il ripescaggio al posto dell'Ecuador

L'Ecuador ha chiuso al quarto posto il torneo sudamericano di qualificazioni ai Mondiali in Qatar, ossia all'ultimo posto dei quattro che valgono l'accesso diretto. Il Cile, invece, si è classificato settimo, dietro a Perù e Colombia. Perché allora erano i cileni a chiedere il ripescaggio, e non la quinta o la sesta? Perché nel caso in cui la Fifa avesse deciso di annullare tutti i risultati dell'Ecuador delle partite nella fase a gironi in cui era stato schierato Castillo, il Cile avrebbe beneficiato di sei punti in classifica che gli avrebbero permesso di salire al quarto posto, scalzando sia Perù che Colombia, due nazionali contro cui Castillo non era stato schierato (al contrario dei match contro il Cile), e che per questo non avrebbero beneficiato di nessun punto in più. 

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