Mai dire fenomeno: Gerson e i talenti inespressi

SAMUELE LONGO. Sei prestiti negli ultimi 5 anni, l’ultimo dei quali lo vede quantomeno segnare nella B spagnola a Girona. Peccato che il centravanti veneto, 25enne cresciuto nell’Inter che ne detiene il cartellino, faceva ben sperare soprattutto a livello giovanile. Ora non può più sprecare chance -

FEDERICO MACHEDA. Altro giro altro attaccante, appena tornato in Italia tra le fila del Novara. Strappato alla Lazio dal Manchester United, il 5 aprile 2009 debutta a 17 anni in Premier League e segna il gol vittoria contro l’Aston Villa. L’inizio della parabola? Non proprio: tra Sampdoria, Stoccarda e club inglesi non lascia proprio il segno -

GAI ASSULIN. Chi ricorda il trequartista israeliano annunciato come una futura star al Barcellona? Classe 1991 entrato nella Masia a 12 anni e poi aggregato al Manchester City, è rapidamente sparito dai radar complici destinazioni di basso profilo (Racing, Granada, Hercules e Maiorca). Oggi milita nella terza serie spagnola con il Sabadell -

BOJAN KRKIC. Origini analoghe ad Assulin ma un percorso diverso per il 26enne spagnolo, subito apprezzato al Camp Nou prima della costante involuzione. Tutt’altro che memorabili le parentesi tra Roma e Milan, evanescente all’Ajax prima delle noti altalenanti allo Stoke City. Ci riprova adesso al Mainz in Bundesliga -

DOMINIC ADIYIAH. Fatale fu il Mondiale U-20 del 2009 vinto da capocannoniere (8 gol in 7 gare) con il suo Ghana ai danni del Brasile. Il Milan lo acquista dal Fredrikstad, poi i prestiti tra Reggina ed estero sciolgono i dubbi sul suo valore oggettivo. D’altronde se da due anni milita in Thailandia una ragione deve pur esserci -

BRENO. Storia delicata quella del difensore brasiliano, acquistato dal Bayern Monaco nel 2008 poco più che maggiorenne. Protagonista dell’incendio della sua villa, azione dettata dai problemi personali che lo tormentavano, uscito dal carcere è tornato in Brasile dove è impegnato part-time nel San Paolo -

GIOVANI DOS SANTOS. Detto di Assulin e Bojan, il Barcellona puntava forte pure sul messicano classe 1989 cresciuto nella cantera. Non ci ha creduto nemmeno il Tottenham: scaricato al Maiorca, apparentemente risorto al Villarreal fino al passaggio in Mls a Los Angeles. E pensare che in Nazionale vanta 93 presenze -

FREDDY ADU. Forse l’esempio più significativo di talento schiacciato dalle pressioni. Cresciuto a Washington insieme alla famiglia ghanese, a 13 anni è già sommerso tra i milioni di sponsor, media e televisione. Peccato che nonostante i rumors e 8 campionati esteri disputati, oggi sia vincolato al Tampa Bay nella NASL nord-americana -

KERLON. Al Cruzeiro lo ribattezzarono “Foquinha” poiché insuperabile nel beffare gli avversari mantenendo il pallone incollato alla testa. Una dote che non gli ha permesso di imporsi ad alti livelli: meteora tra Inter e Chievo, avvistato senza squilli tra Giappone, Stati Uniti e Malta. Si dice che abbia appena firmato con gli slovacchi dello Spartak Trnava -

ANDREA RUSSOTTO. Scuola Lazio ed emerso in Svizzera al Bellinzona, il jolly offensivo classe 1988 impressionò a Treviso al battesimo in Serie A. Lo acquistò il Napoli (4 milioni di euro) dove raccolse le briciole, ecco perché negli anni successivi si è diviso in Lega Pro tra Catanzaro e Catania, suo club attuale -

KEIRRISON. Omaggio all’anagrafe a Jim Morrison e Keith Richards nonché ribattezzato K9 sulle orme di campioni affermati, l’attaccante brasiliano non ha ricevuto la stessa fortuna. Il Barcellona sborsa 14 milioni di euro per assicurarselo, risponde presente in prestito a Firenze ma sparisce in patria fino al recente approdo all’Arouca, campionato portoghese -

ROBERT ACQUAFRESCA. Ai margini nel Bologna e ceduto alla Ternana, cresciuto nei vivai di Torino ed Inter, il centravanti 29enne rappresenta il giocatore sospeso tra una carriera dignitosa e traguardi solo accarezzati. Al Cagliari visse le stagioni migliori tanto da ambire alle big, ma a seguire il declino fu inesorabile -

YOANN GOURCUFF. Figlio d’arte e potenzialmente fenomenale, la carriera del trequartista francese trova la sua essenza nel trasferimento a 20 anni al Milan senza imporsi per limiti caratteriali. Tornato in Francia prima al Bordeaux e poi al Lione, ha chiuso il cerchio al Rennes dove la sua favola malinconica ebbe inizio -

ROYSTON DRENTHE. Quando il Real Madrid lo strappò al Feyenoord per 14 milioni di euro tutti attendevano una carriera da predestinato. Proprio al Bernabeu prese invece il via la parabola discendente dell’esterno olandese, oggi svincolato dopo i passaggi anonimi tra Russia, Turchia ed Emirati Arabi -

RYAN BABEL. Connazionale di Drenthe cresciuto nel florido vivaio dell’Ajax, una garanzia ma neanche troppo per osservatori e talent-scout. D’altronde l’esempio dell’attaccante 30enne, appena passato al Besiktas, testimonia che trasferimenti milionari (Liverpool) non escludono mete meno prestigiose (Kasimpasa e Al-Ain) -

REY VOLPATO. Acquistato 18enne dalla Juventus, l’attaccante sbocciato nel Padova impressiona in Primavera tanto da affacciarsi subito in Serie A con Siena ed Empoli. Tormentato dagli infortuni e scartato tra Bari e Livorno, dal 2012 si è diviso tra squadra dilettantistiche a riprova di una sfortuna maledetta -

DAVIDE CHIUMIENTO. Nelle giovanili bianconere lasciò a bocca aperta pure il trequartista svizzero, classe 1984 che accese presto paragoni ingombranti. Delusa dalle sue avventure in prestito, la Juventus lo liberò nel 2007 spalancandogli le porte di Lucerna e Vancouver (Mls). Poi il ritorno in patria allo Zurigo, sua squadra da 5 stagioni -

JAVIER PORTILLO. Ingombrante l’etichetta di nuovo Raul, a maggior ragione se cresci nella cantera dei blancos e t’imponi subito in prima squadra. Purtroppo il Real Madrid non ci crede dopo averlo “ammirato” a Firenze, lui emigra in Belgio e poi girovaga nella periferia spagnola fino al ritiro nel 2015 a soli 33 anni -

HUGO ENYINNAYA. Chiudiamo con il “gemello” di Cassano, suo partner d’attacco nel Bari che nel 1999 sorprese l’Inter e l’Italia intera. Nigeriano classe 1981, attaccante devastante in progressione, si è ritirato nel 2010 dopo essere sparito in Polonia e tra i nostri dilettanti. Un declino infinito comune ad altri baby fenomeni -