Alla scoperta della classe 2001, in gol per la prima volta in Serie A con il Verona a 18 anni e 34 giorni. L'italo-colombiano ha l'Inter nel destino: i tifosi nerazzurri sognano già la coppia d'attacco del futuro composta da lui e Sebastiano Esposito
"Il primo (gol) non si scorda mai". Soprattutto se arriva a 18 anni e 34 giorni. Nulla di cui stupirsi, perché a Eddie Salcedo è sempre piaciuto bruciare le tappe. Senza dimenticare i ringraziamenti, a Miguel Veloso per l’assist di ieri, alla famiglia per il sostegno.
I primi passi e l'esordio: meglio di Pirlo, Totti e Maldini
Eddie Anthony Salcedo Mora nasce a Genova il 1° ottobre 2001. Dai genitori colombiani eredita, oltre che la doppia nazionalità, anche la passione per lo sport: il padre Antonio, infatti, è un ex cestista. Un destino che sembra scritto, e che si tinge presto di tinte rossoblù. Dopo una breve parentesi nel club dilettantistico della città in cui cresce, Merlino, arriva la chiamata del Genoa. Nelle giovanili Eddie fa vedere presto i numeri di cui è capace, tanto da meritarsi la chiamata in prima squadra. Un sogno, che diventa presto realtà. Il 20 agosto 2017, Sassuolo-Genoa, prima della stagione 2017/18. Salcedo esordisce in Serie A, sostituendo al 81’ Anderj Galabinov. A 15 anni e 323 giorni. Più precoce di Andrea Pirlo (16 anni e 2 giorni), meglio anche di Francesco Totti (16 anni e 182 giorni) e Paolo Maldini (16 anni e 208 giorni). Nomi che rendono l’idea del traguardo raggiunto dal classe ’01. In quel campionato giocherà altri 22’ (a Benevento), venendo portato per 7 volte in panchina, passando il resto della stagione con la Primavera.
Il legame con Juric
L’allenatore che diede fiducia a quel giovane (e forse ancora acerbo) attaccante italo-colombiano era Ivan Juric. Lo stesso che gli ha dato la gioia della prima maglia da titolare in Serie A (il 5 ottobre scorso contro la Sampdoria). Lo stesso che Eddie ha voluto ringraziare ieri dopo la prima gioia (secondo più giovane in questo campionato dopo Amad Traoré dell'Atalanta) nella massima serie: "Mi sgrida, ma gli voglio un gran bene. Ha sempre avuto fiducia in me, fin da quando mi ha fatto esordire a 15 anni. Gli devo molto". Proprio quello Juric che ha creduto fin da subito nelle potenzialità del ragazzo, ma che non perde l’occasione per punzecchiarlo nel postpartita: "E' un talento puro. Quello che farà dipenderà solo da lui. Ma negli ultimi due anni ha fatto schifo e gliel'ho detto. Ha un carattere particolare e per rendere al meglio deve essere messo nelle giuste condizioni".
Futuro in nerazzurro
Bastone e carota, dunque, nei confronti del giovane Salcedo, che in fondo ha scelto Verona proprio per Juric, scartando l’ipotesi di un ritorno al Genoa in prestito dall’Inter. Già, l’Inter, il club che ne detiene il cartellino. Il futuro del ragazzo di Genova, incidenti di percorso permettendo. La Serie A con la maglia nerazzurra l’ha solo sfiorata, con le panchine nell’ultimo campionato contro Bologna e Genoa. Per il resto dell’annata ha dato spettacolo con la Primavera interista, con 12 gol in 25 presenze. In coppia con quel Sebastiano Esposito che sta trovando spazio (complice l’emergenza) agli ordini di Antonio Conte. Eddie sogna di riformare il tandem che ha fatto emozionare lo stadio Breda di Sesto San Giovani agli ordini di Armando Madonna, ma non dimentica da dove è partito e chi gli è stato vicino nel suo percorso.
Dedica alla famiglia
Oltre al mentore, Juric, infatti, una dedica speciale, sia ai microfoni di Sky, sia sui social, è per i nonni, recentemente scomparsi, senza poter assistere alla prima rete in Serie A del giovane di casa Salcedo. Anche per loro, Eddie ora ha ben chiari i propri obiettivi. Senza voler lasciare nulla per strada.