Va ai veneti di Juric la sfida della 13^ giornata di Serie A, 1-0 ai viola che consegna l'8° posto con 18 punti insieme al Parma. Decisivo Di Carmine nella ripresa, ex della sfida (debuttò in A proprio con la Fiorentina nel 2006) che batte Dragowski miracoloso su Faraoni e Salcedo. Secondo stop di fila per Montella: Chiesa non al meglio resta in panchina per tutto il match, poca fortuna per Ribery. Frattura allo zigomo già operato per Pezzella
VERONA-FIORENTINA 1-0 (Highlights)
66' Di Carmine
VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Rrahmani, Bocchetti (81' Dawidowicz), Gunter; Faraoni, Amrabat, Pessina, Lazovic; Verre, Salcedo (72' Zaccagni); Di Carmine (84' Stepinski). All. Juric
FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella (4' Ceccherini), Caceres; Venuti (64' Lirola), Benassi (76' Ghezzal), Badelj, Cristoforo, Dalbert; Ribery, Vlahovic. All. Montella
Ammoniti: Di Carmine (V), Pessina (V), Venuti (F), Milenkovic (F), Faraoni (V)
La firma dell’ex regala un’altra festa al Bentegodi, casa del Verona che vola in Serie A. Primo gol in Serie A per Samuel Di Carmine che trascina l’Hellas all’8° posto, posizione condivisa con il Parma a quota 18 punti. Ed è proprio una vecchia conoscenza, lui che da fiorentino doc debuttò in A nel 2006 con la squadra della sua città, a condannare la Fiorentina al 2° stop di fila dopo il 5-2 incassato a Cagliari. Poca fortuna per Montella e Ribery, orfano in campo di Chiesa (non al meglio e rimasto in panchina per tutto il match) oltre a pedine intoccabili come Pulgar e Castrovilli (entrambi squalificati). Viola scavalcati in classifica dalla squadra di Juric, gruppo che mescola intensità e qualità per la gioia del popolo gialloblù. E il campionato premia sempre più l’Hellas come una splendida realtà.
La cronaca della gara
Assenze e novità al Bentegodi, vedi l’indisponibilità di Kumbulla e Veloso nel Verona. Juric ricorre a Bocchetti e Pessina, davanti non c’è Zaccagni ma Salcedo insieme a Verre alle spalle dell’ex Di Carmine. Doppia pesante squalifica (Pulgar e Castrovilli) per Montella che, come ipotizzato alla vigilia, lascia in panchina Chiesa non al meglio. Chance dall’inizio quindi per Venuti oltre a Benassi e Cristoforo, si rivede invece Ribery in coppia con Vlahovic. Pronti-via e dopo 3 minuti Di Carmine colpisce Pezzella al volto, botta allo zigomo operato nei mesi scorsi: non ce la fa il capitano viola che deve arrendersi (dentro Ceccherini). La Fiorentina incassa l’episodio e subisce l’intensità del Verona: Gunter ci prova due volte dagli sviluppi di palla inattiva, Verre impegna invece Dragowski dalla distanza. Di Carmine svirgola sul più bello, Vlahovic suona la carica al 34’ ma il diagonale non sorprende Silvestri. L’occasione più ghiotta è targata Faraoni, liberato dalla magia di Salcedo ma fermato da ottima posizione dal miracolo di Dragowski. Il portiere polacco si ripete nella ripresa su Salcedo, riflesso che tiene in piedi i viola fino al minuto 66: splendida l’azione rifinita da Faraoni con il velo di Verre, pallone recapitato a Di Carmine che non può sbagliare. Vlahovic non inquadra lo specchio, lui come Zaccagni ai titoli di coda. E l’assalto finale non regala nemmeno un punto a Montella.