Pallotta: "Ultima offerta Friedkin non accettabile, vorrei lasciare Roma in mani sicure"

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Il presidente giallorosso torna a parlare e fa chiarezza sulla trattativa con Friedkin: "La sua ultima offerta non era minimamente accettabile, ma siamo pronti ad ascoltarlo. Vogliamo lasciare il club in mani sicure, fino a quel momento andrò avanti io"

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Torna parlare James Pallotta. Il presidente della Roma ha scelto i canali ufficiali del club per farlo. Parole a 360°, dall'emergenza coronavirus fino al futuro della società. A partire dalla trattativa con il gruppo Friedkin: "Si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo - ha spiegato l'imprenditore americano sul sito dei giallorossi - ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori. L'ultima che abbiamo ricevuto non era minimamente accettabile". Ad influire in modo negativo è stata sicuramente anche l'epidemia, che ha stravolto le cifre in ballo: "Ma in fin dei conti, se voglio comprare una casa, non mi aspetto che il venditore riduca il prezzo richiesto inizialmente per coprire i costi di tutte le ristrutturazioni che ho in mente di fare. Non è così che funziona", ha ribadito Pallotta, che tuttavia non chiude la porta: "Se il gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un’offerta tale da essere ritenuta accettabile da tutti noi, lo ascolteremmo". 

"Voglio lasciare la Roma in mani sicure"

Pallotta è arrivato a Roma nel 2011 e adesso valuta il futuro: "Sto invecchiando e vorrei lasciare il club in mani sicure - le sue parole - vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe. Fino a quel momento, continuiamo a sostenere la Roma in tutti i modi e a investire denaro nel club per poterci assicurare di competere nei tornei più importanti ai più alti livelli. Io, assieme ad altri investitori, ho sicuramente messo più di quanto mi sia stato richiesto a livello personale, perché ho sempre cercato di fare il meglio per la Roma. Ho imparato che per alcune persone non importa cosa dico o faccio, o quanti soldi ho messo nella Roma: per loro non sarà mai abbastanza. Questa è la vita, lo accetto". Nessun interesse personale dunque: "Non andiamo in giro a dire 'vogliamo fare tanti soldi' - spiega Pallotta - neanche per sogno. Ora voglio solo cercare di assicurarmi che, qualsiasi cosa accada alla Roma, sia la cosa migliore. Che sia con una vendita, con un nuovo investitore o con me stesso e l’attuale gruppo di investitori".

"Mercato? Nessuno sa come sarà"

Non sono stati e non saranno mesi facili per la Roma ma non solo: "In questo momento c'è incertezza ovunque nel calcio - ha spiegato Pallotta - nessuna società al mondo per esempio sa come andrà a finire la finestra di mercato questa estate o in inverno, però alla fine dobbiamo fare la cosa migliore per la Roma. Mi sento di dire che il Covid ha avuto un impatto perfino sul nostro mercato di gennaio, poiché certi accordi non sono avvenuti per questo motivo". Chiosa anche sul taglio stipendi accetatto dalla squadra: "I nostri giocatori e i nostri dirigenti sono stati incredibilmente disponibili, ma non possiamo negare di aver subito perdite per il mancato incasso dei biglietti, per la chiusura dei negozi, per la cancellazione dei campi estivi per i bambini, oltre alle discussioni in atto sugli introiti provenienti dalle TV. Siamo stati gravemente colpiti, ma stiamo parlando dell'impatto finanziario che il Covid-19 ha avuto sul calcio. Migliaia di persone in tutto il mondo hanno subito una perdita molto più grave, quella dei propri cari. Il calcio tornerà, quelle vite non lo faranno".